

1899
58.
Francesco Papafava a Salvemini
Padova, 26 settembre 1899
Caro Salvemini,
si figuri che, dopo tante belle parole, ho ancora da ordinare il Suo
libro!
La scusa o almeno attenuante è che ho avuto molto da fare per
scrivere la
Cronaca
per il
Giornale degli Economisti
(numero di ottobre
che Le manderò).' Domani però ordinerò il libro e Le scriverò le mie im–
pressioni.
Anche la
Cronaca
del mese di settembre era mia e ho avuto l'onore
di vederne riportato un bel pezzo
nell'Avanti/
2
La ringrazio molto della
Sua lettera.
Sono molto contento che una parte del mio articolo potrebbe fun–
zionare da opuscolo di propaganda per i socialisti. Questo vuol dire
che sono riuscito nel mio desiderio di essere imparziale.'
Prima di dimenticarmene L'avverto che nella
Cronaca
per l'ottobre
del
Giornale degli Economisti
ho riportato un pezzo d'una Sua lettera.
Spero che questo non Le dispiaccia. S'intende che non La ho nominato.•
Tra socialismo e liberismo sono alquanto in dubbio, ma dovendomi
decidere mi deciderei per il liberismo. Sul postulato del liberismo: ogni
uomo è libero di cercare la propria ofelimità, ho da osservare che s'in–
tende
libero
nel senso politico. Quindi questo postulato potrebbe avve–
rarsi anche nel capitalismo purché vi fosse completa libertà politica e pur–
ché la politica non alterasse le leggi naturali economiche coi dazi protet–
tori e con tutti gli altri protezionismi. Lei invece dice: non c'è libertà
di cercare la propria ofelimità perché un operaio disoccupato
deve
accet–
tare quel qualunque irrisorio salario che gli vien concesso dalla concor–
renza.
Ma non credo che la parola
libero
del postulato del liberismo vada
intesa in questo senso.
Sull'accumulazione e impiego di capitale fatti dallo stato socialista
cioè dagli "impiegati eletti dai cittadini" ho da osservare che questi im–
piegati non hanno un interesse diretto ed immediato ad amministrare bene,
mentre il produttore privato lo ha. Certo il bene individuale è connesso al
bene sociale ma è un giro lungo. Invece colla proprietà privata è chiaro
come due e due, quattro, che il lavoro e il risparmio fruttano ricchezze a
58. AS.
1
F.
PAPAFAVA,
La nuova costituzione italiana e l'utilità dei partiti estremi,
nel "Gior–
nale degli Economisti," 2• ser., a. X, voi. XIX (1899), pp. 374-379.
2
F.
PAPAFAVA,
Libertà ed emigrazione ricca,
nel "Giornale degli Economisti," 2• ser.,
a. X, voi. XIX (1899), pp. 277-284. La cronaca era riportata in parte nell"' Avanti!" del 16 set–
tembre 1899, nell'articolo, non firmato, dal titolo
I partiti in Italia. Il dovere dei liberali.
' Cfr. lettera n.
57.
4
La lettera di Salvemini, riprodotta in parte nella
Cronaca
del Papafava,
è
quella del
27 agosto 1899, in questa raccolta al n.
56.
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Biblioteca Gino Bianco