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1899

Che vuoi? io timido e modesto non sono; ma questo continuo scrivere e

dire: fate, fate, mi pare che debba essere noioso e ridicolo, senza con–

tare... le spese postali.

Vedo dalla tua lettera

2

che avresti quasi quasi voglia di ritornartene do–

ve il

si

suona. Comprendo perfettamente la nostalgia della tua signora; an–

ch'io, quel giorno, che ho passato a Lugano, ho creduto di essere

come un albero colle radici per aria. Ma è meglio averle per aria che

nell'acido carbonico. Lodi, poi, è un ambiente pettegolo e piccino, in

cui avresti tutti gli svantaggi di Lugano, tutti gli svantaggi della regia

Italia e nessuno dei vantaggi di Cremona.

· Se decidi di ritornare in Italia, mi fai piacere ad avvertirmi e a dirmi

che cosa è necessario per concorrere a Lugano. Da questo puoi capire

se io ti auguri di venire in questa morta gora.

Avevo cominciato a scriverti questa lettera appena ricevuta la tua;

ma gli esami, il caldo, la correzione di un mondo di bozze di stampa,

mi han fatto sospender tutto.

Hai

visto sul

Corriere della Sera

riportata dal

New York Herald

la

notizia che Garibaldi vuol fare una repubblica italiana riconoscendo i di–

ritti del papa?

3

Piu imbecilli di cosf non si potrebbe essere. E

bott U.

Mi domandi se a Roma noi abbiamo degli addentellati. Niente, caro

mio; da quel che ne sento dire, noi siamo isolati come in un deserto.

È

un terreno che sdrucciola da tutte le parti. Ne danno la colpa tutta alla

monarchia, e in fondo è vero; ma la loro parte di colpa l'hanno anche

i Barzilai, i Mazza, i Socci, i Bovi, che del corpo elettorale di Roma non

han saputo far di meglio che infeudarlo alla massoneria. Non ci siete che

voi altri repubblicani settentrionali, che possiate, mostrandovi piu risoluti

e meno conciliativi, spingere i repubblicani di Roma ad esser meno buffoni.

Hai visto che già il manipolo radicale comincia a nicchiare e che

uno se n'è già andàto? Ora tocca a noi a far il resto. Se potessimo

spingere il partito socialista a negare il voto ai legalitari,

il

colpo sarebbe

fatto. A questo dovreste pensarci anche voi, negando il vostro appoggio

a tutti, come avete fatto col Sacchi a Cremona nelle elezioni passate.

L'intransigenza dovrebb'essere non solo nella prima votazione ma anche

nel ballottaggio. Dalle prossime elezioni generali noi non possiamo certo

sperare la maggioranza; ciò posto, è inutile perdere la nostra opera per

avere una decina di radicali di piu. Se nella futura Camera andassero dieci

legalitari invece che trenta e trenta repubblicani invece che dodici, avrem–

mo ottenuto un trionfo magnifico e fatta una dimostrazione sovversiva for–

midabile. Che te ne pare? Mi propongo di muovere all'assalto nella

Cri–

tica

del 1° agosto.• Probabilmente risponderò all'articolo del

Campagnuolo

e a quello

dell'Educazione Politica.

2

Manca in AS.

3

Si veda, nel "Corriere della Sera" del 6-7 luglio 1899, il trafiletto dal titolo

Riccio/li Ga–

ribaldi e la repubblica cattolica in Italia.

4

Nella

'!

Critica sociale" di quel periodo non comparve alcun articolo di Salvemini su

questo argomento.

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Biblioteca Gino Bianco