

1899
lo
resterò qui per tutto
luglio. Lei · non avrà occasione di passare
per Milano nell'andare
fuori d'Italia? Sarei tanto contento di vemre a
trovarLa.
La salute qui
è
abbastanza buona; il mio p1ccmo vien su benino e
finora non ha dimostrato nessuna idea politica; si vede che desidera te–
nersi indipendente da ogni partito, per ora.
52.
Salvemini a Arcangelo Ghisleri, a Lugano
[Lodi, 25 giugno 1899]
Caro Ghisleri,
in questi quattro giorni si deciderà dell'avvenire nostro; se l'Estre–
ma commette un errore, la nostra causa
è
perduta.
Avrai notato certamente che i giornali danno larghe not1z1e delle pro–
teste di Zanardelli, Fortis, Giolitti, Di Rudin1 contro il decreto legge,'
e certamente avrai pensato come me, che quello
è
un giochetto per di–
sarmare
l'Estrema
sinistra. Facendole sperare una crisi ministeriale,
la
indurranno a discutere pacificamente sulla forma legale del decreto-legge,
le lasceranno proporre
la messa in istato d'accusa del ministero; e poi
alla votazione o voteranno per Pelloux o si squaglieranno. Cosi il mini–
stero avrà un nuovo voto di fiducia, e l'Estrema non avrà piu dalla sua
parte la logica: o bisogna discuter sempre o non discuter mai; abban–
donare
l'ostruzionismo, quando
si spera di vincere pacificamente, e ri–
prenderlo quando si prevede il contrario, non
è
né logico né dignitoso.
Dunque
io sto per l'ostruzionismo su tutto e contro tutti;
impedire
qualsiasi discussione finché il ministero non si sia dimesso e il decreto–
legge non sia stato revocato.
In
seguito, quando avremo ottenuto questo
scopo di umiliare la maggioranza, potremo anche lasciar passare le leggi;
ma prima no, no e no.
Se ci lasceremo sedurre dagli allettamenti della sinistra, saremo ro–
vinati. Hai visto quel che avvenne per il primo articolo? Rudinf mostrò
di voler votar contro, di Zanardelli
è
inutile parlare;
l'Estrema ebbe la
dabbenaggine di credere e di rinunziare allo svolgimento di altri venti emen–
damenti; si venne ai voti, Di Rudin1 si squagliò, i zanardelliani
fecero
il solito giochetto di dividersi, e l'articolo fu approvato
in forma peg–
giore di quello di prima. Cosi succederà anche ora. Bisogna impedirlo.
52.
AG.; ed. in
Ghisleri,
pp. 360-362. Sull'originale, senza data,
è
leggibile il tim–
bro postale "Firenze-Milano 25 giugno 1899" e "Lugano 27 giugno 1899."
1
Il 22 giugno 1899 Luigi Pelloux -
presidente del consiglio dal 14 maggio 1899 al 24
giugno 1900 -
aveva pubblicato un decreto-legge, in virtu del quale divenivano
leggi dello
stato quei prov".edimenti politici che fino ad allora avevano incontrato
la resistenza parlamentare.
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Biblioteca Gino Bianco