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Carteggio

Leggendo la tua lettera, mi

è

parso di leggere una lettera scritta da me

a me stesso. Spesso sono preso anch'io da una irritazione sorda contro tutto

e tutti e specialmente contro i miei amici. Mi dispero a vedere. la orribile ce–

cità, che ci circonda; e mi domando se non farei meglio a mandare al diavo–

lo il prossimo mio, cosi idiota e cosi degno delle sue sventure, per raccoglier–

mi egoisticamente in me stesso. Ma questi saggi proponimenti durano poco.

L'anima nostra

è

fatta per lottare; io per me sto meglio lottando, sia pure

inutilmente, che godendomi tranquillamente la vita. Noi abbiamo sulle

spalle la condanna dell'ebreo errante; muoverci sempre e forse inutilmen–

te. Un bel giorno creperemo consumati dalla fatica e di noi resterà ap–

pena il ricordo fra pochi amici condannati a fare la stessa nostra fine.

Ho letto tanto volentieri il numero di

Cuore e Critica.

Anche nella

forma esterna

è

proprio il vero papà della

Critica sociale.

Mi ha fatto

ridere parecchio l'Estrema sinistra repubblicana... legalitaria, evoluzionista,

sperimentale del Colajanni. Quanti aggettivi per dissimulare il vuoto!

Ho ìn mente di scrivere una cartolina al

_Cacciatoredelle Alpi

per

spiegare di che partito repubblicano ho inteso parlare negli articoli sul–

!'

Avanti!.

Voglio vedere se mi riesce di mettere un po' di rumore anche

nel vostro campo. Agitate e agitatevi! E per il momento fate piu fracasso

che sia possibile.

Desidererei tanto venire a farti una visita. Ma temo di dover restare

col desiderio per parecchi secoli.

Addio; tanti ossequi alla tua signora. Una forte stretta di mano.

48.

Salvem~ni a Arcangelo Ghisleri

[Lodi, marzo 1899]

Caro Ghisleri,

rispondo in fretta e in furia alla tua lettera, per dirti che... sono per–

fettamente d'accordo con te e con gli amici di Milano. Ma non ci siamo

intesi e il torto mio

è

stato di non far nomi.

Io

ho voluto far distinzione

fra il partito neorepubblicano che

è

nel paese e il gruppo repubblicano

della Camera.'

Io

sono ben lontano dall'attribuire ai milanesi le birbonate

dei repubblicani cosi detti; anzi per me il centro del partito neorepub–

blicano (neo per modo di dire)

è

ed

è

stato sempre Milano. Ma questo

partito appare in Italia poco; appare tanto poco, che mi tocca sudar

quattro camicie a dimostrar che esiste. Perché? Perché mentre a Milano

48. AG.; ed. in

Ghisleri,

pp.

352-354.

' 1

La lettera di Ghisleri cui risponde manca in AS.

In questa lettera Salvemini allude ad un suo articolo, dal titolo

Il partito neo-r.epubblicano,

pubblicato, a firma di

"IL PESSIMISTA,"

nella "Educazione politica" del 31 marzo 1899, su cui cfr.

doc. n. 49, nota n. 2.

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