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rimanevano sotto i l dominio delle idee abitudinarie, che

avevano acquistato in una lunga esistenza di lotte. Appena

si venne all'azione, essi ritornarono sulla strada per tanto

tempo battuta, e s i lasciarono indurre, certo i n buona

fede, a d applicare g l i ant ichi metodi a l l e nuove idee.

Non capivano che i n t a l i casi l a forma quasi sempre l a

vince sulla sostanza, e che coloro i quash tentano d i fon-

dare la libertà coi metodi della dittatura o della violenza,

uccidono cif?) che voglion salvare. Questo gruppo, che del

resto constava di elementi assai disparati, formava la mag-

gioranza e si chiamava dei «rivoluzionari Giacobini ».

Dubreuilh ci ta questi r i l ievi , osservando che essi con-

vengono pienamente solo al le al i estreme dielle due ten-

denze. Ciò è vero, ma vale per qualsiasi tendenza si voglia

caratterizzare. I n ciascuna d i esse si scoprirk tut ta una

serie di sfumature. Ma chi vuole averne un'idea chiara, la

deve oseervare nella sua espressione più conseguente e i n

certo modo classics.

I contrasti erano enormi, e non sarebbero stati forse

superabili, se la Comune avesse vinto. Ma essa non vinse;

e già questo fatto costrinse i contendenti a venire a una

linea mediana.

Dal 3 aprile la Comune si vide ridotta al la difensiva,

e dovette smettere ogni pensiero di conquistare e dominar

la Francia. Con ebb mancava affatto i l terreno alla realäz-

zazione del pensiero giacobino. Al t ro che diventair padroni

per mezzo della Comune: s i doveva esser contenti,

se

si

riusciva ad impedire che l a libertà, d i Par igi fosse op-

pressa dal la Francia reazionaria.

Ma in tal i circostanze si poteva armor meno pensare,

che potesse avverarsi i l sogno proudhonista di spezzare lo

Stato franose e concedere plena sovranità a i singoll Co-

Tanto i Giacobini centralisti come i Proudhoniani fe-

deralisti forano costretti dal la forza delle circostanze a ,

proporsi M stesse scopo, che era al lora conseguibile dat i

i rapport-ti d i potenza, in certo modo favorevoli, era una

necessia per tut ta la Francia, ed era condivise anche da

molti uomini pol i t ici francesi d i parte borghese: cioè l a

autonomia dei Comuni, l a loro indipendenza dentro i con-

fini traociiati *dalla democrazia statale, la limitazione della

sfera d'azione della burocrazia statale e la sostituzione di

una, m idi &a all'esercito permanente.

Gli internazionalisti accedettero a questo riconosci-