Previous Page  50 / 196 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 50 / 196 Next Page
Page Background

Già ptima, nel numero del 7 novembre 1848, egli a -

veva scritto, a proposito della caduta di Vienna:

« A Parigi sarà dato i l mortale colpo d i risposta

della rivoluzione di Giugno. Con l a vittoria della «Re-

pubblica rossa» a Parisi , g l i eserciti saranno cacciati

fuori dalrinterno dei paesi verso ed oltre i confini, e la

effettiva forza dei partiti i n lotta si manifesterà libera-

mente. AlIlora noi ci ricorderemo del Giugno, dell'Otto-

bre (assoggettamento d i Vienna per opera di Windisch-

grata) e anche noi grideremo: — VAE VICTIS! - Le carne-

ficine senza risultato compiute dopo le giornate di giu-

gno e d'ottobre, l a lunga serie d i vittime dal febbraio

emarzo in poi, i l cannibalismo della controrivoluzione a-

vranno di per sa convinto ill popolo, che v'è un solomezzo

per abbreviare, semplificare, cementare l e doglie d'ago-

nia dell'antica societa e lie sanguinose doglie di parto del-

la nuova:

un solo

mezzo,

i l terrorismo rivoluzionario )).

Non si venne dall'esemplificazione alla prova pratica„

Pero troviamo bene t ra i rivolazionari un crescente con-

trasto intimo. Sebbene lo studio del passato I i spinga a

difendere i l terrorismo, tuttavia ciò sta in contrasto col

loro eresceinte spirito umanitario sviluppato, come ve-

dremo, dal le circostanze . del presente, cal la loro ripu-

gnanza a tormentare uomini o anche ad annientar vite

umane. E questo umanitarismo nella pratica si f a va-

lere più fortemente che la professione di fede terroristica

attinta ai libri.

Per esempio B. Börne così scrisse intorno ai rivolu-

zionari del luglio 1830 nella Ga delle sue lettere parigine:

«Essi hanno presto vinto, ma anche più presto rinun-

ziato. Con quanta mitezza i l popolo ha risposto ai mali

sofferti, quanto presto ha dmenticato tutto Esso ha col-

pito l'avversario solo nella lotta aperta, sul campo d i

battaglia. Non v i fu uccisione di prigionieri disarmati,

perseicuzione d i fuggiaschi ,

nè ricerca d i nascosti n e

molestia di sospetti. Così agisce un popolo! »

Con uguale magnanimità si .comportarono i rivoluzie-

narî n e l febbraio 1848, e anche nella terribhle

lotta del giugno dMlo stesso anno, i lavoratori combat-

tenti mostrarono bensì i l più grande eroismo e la più te-

nace resistenza, ma nessuna Bete d i sangue. D i questa

dettero prova nella più orribile maniera soltanto i loro