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V
La tradizione del dominio del terrore
La caduta di Robespierre fu la peggiore delle cata-
strofi, una catastrofe morale, causata da ció, che i pro-
letari e i piccoli borghesi abbandonarono i l partito, che
pretendeva rappresentarli, e non solo rifiutarono di com-
battere per esso, ma anzi respirarono come liberati da,
una pesante oppressione, allorché finalmente l a terribile
strage fu cessata.
Tuttavia questa torbida fine f u presto dimenticata.
Ciò che rimase aderente agli animi degli elementi rivo-
luzionari del proletariato e della piccola borghesia — e
non a P:arigi soltanto — fu i l ricordo della grande epoca,
in cui essi con l'insurrezione avevano idominato laa. Con-
venzione e con questa la Francia, l a più grande potenza
capace di sfidar l'Europa, e anzi infine di .assog-
gettarla, alimeino per qualohe tempo.
Quanto più oscuri divennero i tempi per i proletari
eper i piccoli borghesi, e in generale per i rivoluzionari,
sotto i l regime napoleonico della isen,boT.9 n subito dopo
la caduta di Napoleonen, sotto l a signoria delle nobilfá,
rurale e dei magnati della finanza, tanto più i ravoluzio-
nari nel loro intimo votarono culto a quella grande tra-
dizione.
Solopochissimi studiano la, storia a scopo seien tifico,
vale a dire col propoäito di riconoscere nell'evoluzione del-
Vumanitä, i nessi causali per metterli " nin1ernabile ac-
corde cot complesso d e l i al tri nessi conosciuti; o, con
altre parole, per approfondire i l gi& acquistato concetto
generale dell'universo, e conseguire chiara conoscenza e
salde basi teoretiche.
Il momento iniziale di ogni scienza è costituito dagli
scopi pratici di essa, non dallo stimolo verso la conoscenza
filosofica. Cie) ei è dimostrato fra l'altro dal nome stesso
della geometria, che pute è una scienza tanto astratta,
giacchè geometria significa soltainto arte d i misurar l a
terra.