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• I V.
La prima Comune di Parigi
a)
Il proletariato parigino e I suol strumenti dl lotto
Noi finora abbiamo sempre parlato dei «Parigini».
Naturalmente con questa espressione non va intesa tutta
popolazione di Parigi, che anzi si divideva in classi
assai contrastanti. Sotto il nome di Parigini doveva inten-
dersi la grande massa della popolazione della capitale, co-
stituita dai piccoli borghesi e dai proletari.
Ma variando di questi ultimi non dobbiamo certamen-
te pensare ai moderni proletari della grande industria. Vi
era,nabensì alcune manifatture a Parigi, ma k grandissi-
mamaggioranza della sua popolazione lavoratrice o era ad-
detta a servizi di vario genere, come manovali e facchini, o
erano galzoni, che aspiravano a divenire prima o poi essi
stesi artigiani indipendenti. Accanto cfuesti v'erano nu-
merosi piccoli artigiani e lavoratori a domicilio, come
pure intermedian t d'ogni sorta, che vivevano nella più
squallida miseria e nella pm tormentosa incertezza.
Questamiseria e mancanza di sicurezza l i metteva nella
condizione sociale di proletari; ma secando l a loro posi-
zione di classe, cioè seconda la fonte delle loro risorse essi
erano piccoli borghesi, che aspiravano ad una comoda e-
sistenzapiecolo-borghese. Niente è più erroneo, che scam-
biare la posizione quale deriva dall'entità delle risorse con
la posizione di classe, come fece LassaIile e come fanno Ora
quei nostri compagni russi, i quali credono che i l conta-
dino povero abbia interessi di classe diversi da quelli del
contadino ricco, e l i abbia iinvece identici col proletariato
salwriaba delle cittä. Ciò è altrettanto falso quanto i l cal-
colo di coloro i quali ritengono che i piccolf capitalisti ab-
biano interessi di dose diversi da quern dei gran& capi-
talise e che Popposizione cli quelli contra i l captalo fi-
nanziario coincida eon l'opposizione clasista del proleta-
riato contra il capital°. I piccoli capitalisti voglion diven-
tar grandi capitalisti, i piccola contadini vogliono
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