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dele e •violento, e ha preparatò forme più miti di rivolu-
zioni future. Essa è giunta a ciò da un lato eliminando i l
feudalismo e promovendo i l capitale industriale, che ha
trasformato le masse dei proletari da plebaglia stracciona
in lavoratori salariati; d'al tra parte sprigionando; un
movimento, che dappertutto presto o tardi termini) con
T'avittoria della democrazia, e finalmente perché dallo
gtudio cesi della rivoluzione come del capitalismo sorse
una teoria, che rese possibile al partito del proletariato di
proporsi i n ogni momenta solo scopi tal i di azione
prs-
tica, che esso può raggiungere senza aver bisogno di es-
sere spinto in quel vicolo cieco che mena al terrorismo.
La rivoluzione liberò i l contadino e lo fece padrone
della sua terra. Perciò l'economia agraria giunse a uno
stadia più elevato, e diede maggiori entrate, the rima-
sero a i contadini. Così seem?) i l numero delle forze d i
lavoro superflue, respinte dalla campagna.
D'altra parte l a corrente dei eercatori d i lavoro,
mossa dalla campagna, trovò ora nelle città più pronta
occupazione. I l imiti corporativistici erano caduti, l 'ar -
tigianato s i poteva liberamente sviluppare. Veramente
esso fu ben presto schiacciato, i n un ramo dope l'altro
dall'avvento del capitale industriale, ma quest() medesimo
con la sua rapida crescenza sviluppò una forte domanda
di forza di lavoro.
11proletariato industriale divenne ora una specialA
classe, con una propria coscienza di classe, e si separò sem-
pre più nettamente dalla plebaglia. I l capitale ha peggio-
rato la situazione del proletariato industriale di fronte al-
l'artigianato indipendente e alle colporazioni di mestiere
aurea dell'artigianato; ma l'ha indubbiamente mi-
gliorata di fronte alla plebaglia senza occupazione certa.
Quest'ultirria, non é idonea a nessitna lotta di classe I n -
veioe i l proletariato industriale mediante la lotta di classe,
mediante le sue organizzazioni, i suoi successi, ha cense-
guito un progressa intellettuale e morale veramente me-
raviglioso.
Certo da principio i l capitale tenne in dura oppres-
sione i l proletariato industriale non solo economicamente,
ma anche moralmente. Nelle sue condizioni di trista abi-
tazione, di noverth, e di incertezza d'esistenza, nella sii a.
ignoranza i l proletariato industriale per lo più non si
elevava al disopra della plebe di ventura, e rimaneva al
disotto di questa per l a monotonia della sua esistenza,
per l'eterna costrizione della disciplina di fabbrica, che