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V .

La Di t tatura

a

La democrazia forma l ' inevitabi le base per la

costruzione d i una forma socialistica di produzione.

E soltanto sotto l'azione della democrazia i l prole–

tar iato raggiunge la sua maturità, d i cui abbisogna

per poter realizzare i l social ismo. Da ul t imo, la

democrazia offre la mi sura più certa del suo grado

di maturità. Fra i due stadi, la preparazione al so–

cialismo e i l socialismo realizzato, i qual i entrambi

abbisognano della democrazia, sta un terzo stadio,

quel lo della transizione, dopo che i l proletar iato ha

conquistato i l potere pol i t ico ma non ha ancora rea–

lizzato economicamente i l socialismo. In questo slato

intermediarioi la democrazia è non solo non neces–

saria, ma anzi dannosa.

Tale concezione non è nuova. Abbiamo già im–

parato a conoscerla come propr ia d i We i t l i ng . Ma

essa si basa sopra una parola d i Carlo Marx . Nella

sua lettera di cri t ica del programma d i Gotha, scri t–

ta nel maggio 1875, egl i d i ce: « Fra la società capi –

tal istica e quel la comunistica giace un periodo di

trasformazione rivoluzionaria del l 'una nel l 'al tra. A

quel lo corrisponde anche un periodo di transizione

pol i t ica, l a cui forma statale non può essere altra

che la di t tatura r ivoluz ionar ia del proletariato.»

Pur t roppo Marx ha tralasciato di spiegare ul te–

r iormente come egl i si rappresent i questa di t tatura.

Letteralmente presa, la parola di t tatura signi f ica la

abolizione del la democrazia. Ma certo, letteralmente

presa, signi f ica anche l 'autocrazia d i un individuo