

letteratura di bel l i sp i r i t i che opera nel social ismo
per t rovarv i uno sport interessante e del materiale
interessante, ma non a coloro che devono realmente
condurre la bat tagl ia.
« Questo cosidetto metodo paci f ico della lotta di
classe, clic si l imi l a a mezzi non mi l i t a r i , al par la–
mentarismo, al lo sciopero, alle dimostrazioni , alla
stampa e s imi l i mezzi di pressione, in ogni paese
ha tanto maggiore probabilità d i essere conservato
quanto è maggioro l ' intel l igenza pol i t ica ed econo–
mica e i l domi n i o d i se stessa nella popolazione »•
Per tal i ragion i m'aspettavo che la r ivoluzione so–
ciale del protei aria to assumesse forme affatto diverse
da quelle della borghesia, che la rivoluzione prole–
tar ia, i n contrasto con quel la borghese, general–
mente fosse compiuta coi mezzi « pacifici » d i forma
economica, legislat iva e morale e ndn coi mezzi della
forza fìsica colà, dove la democrazia ha messo radice.
Tale è anche ogg i la mia opinione.
Naturalmente ogni meccanismo non ha soltanto
dei lat i luminosi , anche nella democrazia si possono
scoprire dei l a t i oscur i .
Là dove i l proletariato; è pr ivo di d i r i t t i , nessuna
organizzazione d i masse si può svi luppare, nè, in
tempi norma l i , si possono dare lotte di masse; i v i
può soltanto un gruppo scelto di l ot tator i sprez–
zanti la mor ie entrare in costante opposizione con–
t ro i l regime dominante. Ma quel gruppo viene ogni
• giorno* indotto, anzi formalmente spinto alla neces–
sità di apprestare una fine fondamentale a tut to i l
sistema. Indubbiamente, *per mezzo delle piccole
pretese pol i t iche quotidiane lo sp i r i l o vi<me r i vo l to
ai grandi problemi e apprende ad assumere continua–
mente in considerazione i l complesso dei rappor t i
social i e po l i t i c i .
Colà, soltanto un piccolo strato del proletar iato
interviene nella lotta, ma'esso è pieno del più alto