

sue sofferenze, e rinunzia alla rivoluzione pol i t ica e
sociale, tale denominazione è falsa. La democrazia
non può el iminare i contrast i di classe del
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a società
capital istica, nè sopprimere i l còmpito finale e ne–
cessario d i quel l i , cioè l 'abbattimento d i tale so–
cietà. Ma può una cosa; non già impedire la r i vo –
luzione, ma impedire mol t i precoci e inconsideral i
tentativi
r ivol uz ionar i
e
rendere superflue molte sol –
levazioni r ivoluzionar ie. Essa rischiara i rappor t i d i
forze dei diversi pa r l i l i e classi; ma non ne el imina
contrast i e non ne sposta g l i scopi finali, ma agisce
nel senso d i impedire, alle classi che
tentano
d i sa–
l i re, di accingersi lalora alla soluzione di còmpiti
per i qual i non sono ancora mature, e agisce anche
nel senso d i trattenere le classi dominant i dal negare
concessioni che noni hanno- più la forza di r i f i u t are .
Quindi la tendenza del lo svi luppo non viene mu –
tata, ma i l cammino d i esso diventa più costante,
più t ranqu i l lo. I l progredi re del proletar iato negl i
Stati aventi ist i tuzioni i n certa misura democratiche
non è caratterizzato da vi t tor ie così sorprendent i
come quelle della borghesia nella sua epoca rivolu–
zionaria, ma anche non da sconfitte così grand i . Dopo
i l risveglio del moderno movimento socialdemocratico
operaio» degl i u l t imi sessantanni , i l proletar iato eu–
ropeo ha sofferto una sola grande disfatta, nella Co–
mune d i ' P a r i g i elei 1871. Al l ora la Francia soffriva
ancora le conseguenza del l ' impero, che aveva r i f i u –
tato al popolo ist i tuzioni veramente democratiche, i l
proletariato francese aveva soltanto in minima parte
raggiunto la coscienza d i se stesso, e
]
a rivolta gl i
era stata imposta..
« I l metodo d i lotta democratico-proletario può
sembrare più noioso d i quel lo dell'epoca r i vol uz io–
naria della borghesia; certamente è meno dramma–
tico e di effetto, ma richiede anche mol to mi no r i
sacri f izi . Ciò può essere mol to indifferente a una