

DISCUSSIONE
La pillola dello scandalo
S
ONO TRA SCORSI
poco più di due mesi dal–
la pubblicazione dell'enciclica
Humanae
vitae,
con la quale
il
25
luglio ultimo scorso
Paolo VI si
è
finalmente pronunciato sulla
controversa questione della pillola ant icon–
cezionale, ribadendone 1a condann a.
Pochi documenti pont ifici hanno avuto ,
nei secoli, risonanze cosl damorose . Ma
il di–
scorso sul contenuto e sulla validità religiosa
del resto
è
stato appena accennato. Tutto
è
s'raro perlopp iù misurato, anche dai cattolici,
con met ri diver si e profani , in sé plausibili
ma inadatti. Non si
è
discusso infatti della ve–
rità o non verità crist iana delle formulazio–
ni, ma sono state attaccate come inaccettabili
per uomini moderni ed evoluti; oppure, indi–
pendentemente dalla propria convinzione cir–
ca il loro merito,
è
stata fatta l'apologia del–
l'obbedienza. Molti di coloro che hanno ap–
plaudito l'enciclica fino al giorno prima si
erano preparati ad applaudire le opposte tesi,
che si aspettava no di veder solennemente pro–
clamate.
Se si concentrano in un quadro sintetico
le principali reazioni del mondo cattolico al–
l'enciclica, che si sono distribuite e diluite in
un arco di due mesi, si ottiene un panorama
indubbia mente catastrofico
del
catto licesimo
odierno, ed
è
questa la realtà storicamente e
cultural mente più rilevante connessa alla pub–
blicazione della
H11ma11aevitae.
Il 6 settem–
bre,
i
cattolici tedeschi riuniti a convegno a
Essen alla presen za di cardinali e di vescovi
hanno afferma to decisamente che il pontefi –
ce non può pretendere l'obbedien za al divie–
to che colpisce l'uso dei mezzi anticoncezio–
nali, e hanno votato quasi all'unanimità una
risoluzione finale nella quale si chiede la re–
visione dell'enciclica: il giorno prima era per–
venuto al convegno un messaggio papale, nel
quale Paolo VI ricordava
il
carattere sopran–
naturale della sua autorità e richiamava cle-
ro e fedeli all'obbedienza. Il decano dei ve–
scovi tedeschi Simon Konrad Lander sdorfer,
vescovo di Passau, ha criticato l'enciclica e ha
sostenuto che i coniugi cattolici possono far
ricorso,« per gravi ragioni
»,
alla pillola. Hans
Kueng, teologo all'un iversità di Tub inga, ha
dichiarato :
«
La decisione del Pontefic e parte
da presuppo sti errone i e condanna
i
fedeli a
seguire una regola di condotta che non trova
giustificazioni. La maggior part e dei fedeli,
dei sacerdoti e persino dei vescovi hanno opi–
nioni sulla pillola ben diverse da quelle enun–
ciate da Paolo VI. Di conseguenza i coniugi
cattolici continueranno a seguire le regole det–
tate dalla loro coscienza e non quelle enun–
ciate dal Papa , anche perché , durante il lun–
go periodo di riflessione imposto loro dal
Pontefic e, molti coniugi si sono sentiti auto–
rizzati, spesso con l'incoraggiamento dei sa–
cerdoti , a servirsi di mezzi anticoncezionali.
Il Papa si
è
messo contro l'opinione della
maggior part e dei cattolici e la sua decisione
potrebbe arrecare gravi danni alla Chiesa
».
I cardinali tedeschi Frings e Jacger si sono
rifiutaci di commentare l'enciclica , mentre im–
barazzo e delusione traspaiono chiarament e
dalle dichiarazioni rese dall'arcive scovo di Mo–
naco Julius Doepfner, che nella commissione
pontificia costituita per lo studio del proble–
ma aveva guidato i fautori di una nuova, più
larga disciplina in materia .
In
Olanda, dopo l'enciclica la già vivace
polemica antiroma na ha assunto toni di un'a–
sprezza sconcertante . I vicari generali delle
diocesi di Breda e di Bosco Reale hanno af–
fermato, in un documento firmato anche dal
dirercore dell'Istituto pastorale olandese, pa–
dre Walt er Goddijn, che
«
essendo l'encicli–
ca in contrasto col pensiero manifestato dal–
la maggioranza della commissione di esperti
istituita dal Papa , la discussione sui proble–
mi della famiglia e del matrim onio rimane