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Discussio ne

arrivi a considerarla come semplice strumen–

to di godimento egoistico ". (Anche se pur–

troppo sino ad oggi, specialmente nel mondo

contadino, la donna

è

stata sacrificata spes–

so all'atteggiamento opposto della "pater–

nità irresponsabile ")

».

In un Paese comunista come la Romania,

specie per effetto dell'introduzione dell'abor–

to legale e gratuito, il tasso di natalità era

sceso della metà (27,6 nati su mille abita nti

nel 1949, 14,3 nel 1966), tanto da deter–

minare il ripris tino del divieto dell'aborto

salvo casi di eccezionale gravità e un genera–

le orientamento verso la moral izzazione del

costume sessuale. I gravi prob lemi suscitati

dalla sovrapopolazione mondia le non devo–

no semplicisticamente far ritenere che do–

vunque la denatalità sia un rimedio sovrano:

si tratta di equilibri biologici, psicologici e

sociali certo molto delicat i. Non sempre i

fautori dei metodi anticoncezionali, del re–

sto, sono quegli spiriti lungimiranti e disin–

teressati che vorrebbero apparire. A Wall

Street, dopo la

H

umanae vitae

ci

si preoc–

cupa che

i

cattolici si mettano a consumare

meno pillole, proprio adesso che l'industria

degli antifecondativi

è

in fase di

boom

e che,

come dimostrano le statistiche, le famiglie

cattolic he america ne ne fanno un uso solo

leggerme nte inferiore a quello delle famiglie

protestant i. Si trat ta di affari colossali che

potrebbero arenars i: le consumatrici .abitua–

li della pillola sono

5-6

milioni nella sola

America, in Australia la usano il

25

per

cento delle donne in età feconda, in Germa–

nia e in Belgio

il

10 per cento, per un tota–

le mondiale che si calcola approssimativa–

mente in dieci milioni

di

persone. D'altra

parte, nel convincere la maggior parte della

popolazione americana - cattolica in parti–

colare - dei vantaggi della pillola ha avuto

un ruolo decisivo la paura che senza l'aiuto

degli anticoncezional i sarebbero aumentate le

pressioni dei ghetti razziali. Non

è

esagerato

affermare che la pillola si prese nta oggi co–

me l'un ica arma potenz ialmente capace di

sconfigge re il Terzo Mondo.

Va ancora osservato che proprio alla vi–

gilia dell'enciclica il

Population Re/erence

Bureau

di Wash ington, un ent e privato di

ricerche demografiche, ha pubblicato uno sru–

dio

in

cui si dimostra che la diffusa convin–

zione secondo la quale

il

tasso di natalità sa–

rebbe particolarmente alto nei Paesi in cui

il

cattolicesimo predomina

è

una

«

vecchia

101

idea sbagliata

».

Nella cattolica Ungheria, ad

esempio, si registra il tasso più basso del

mondo ( 13,6 per mille, mentre nella non

cattolica Albania il tasso

è

del 34 per mil–

le).

Lo

studio, condotto in 136 Paesi del

mondo, connette l'andamento del fenomeno

della natalità al livello di sviluppo economi–

co, considerato fattore determinante. Sembra

in effetti una preoccupazione eccessiva quella

che vede nella condanna dei mezzi anticon–

cezionali da parte della Chiesa cattolica un

elemento capace di influire in modo vera–

mente consistente sul ritmo mondiale di in–

cremento demografico. Ormai gli uomini ob–

bed iscono ad altre leggi, e anche quelli che

vogliono ancora obbedire alla Chiesa quasi

mai ci riescono, a causa loro, della società

in cui vivono e della Chiesa stessa. D'altra

parte, se la situazione fosse diversa e le de–

cisioni pontificie fossero decisive o quasi in

questo campo, allora anche molte altre co–

se sarebbero diverse, e le due situazion i non

sarebbero confrontabili.

Non si può ignorare, in definitiva , che al–

cuni almeno parziali consensi all'enciclica

nascono da ragioni , anche

«

laiche

»,

tutt'a l–

tro che trascurabili. Su un foglio francese

certo non sospetto di simpat ie conservatri–

ci,

il

Nouvel observateur,

Maur ice Clave! ha

riassunto così i suoi argomenti in favore:

«

1) Non siamo più ai tempi di Innocenzo

III e nessuno

è

costretto a essere cattolico;

2) si

è

cristiani o non lo si

è,

e nessuno

ha mai detto che essere cristiani sia una

cosa facile; 3) la tentaz ione più insidiosa e

ignobile di questo secolo

è

quella di barare,

di giocare su due tavoli: onore spiriruale e

pieno godimento temporale , accesso alla bea–

titudine eterna in pullman

» .

Clave! ha scrit–

to ironicamente di un pontificio reato di

«

non assistenza a persona in fregola

»

e se

l'è presa con quei cristiani che vorrebbero

il Papa disposto a proclamare il dogma del–

l'innocenza originaria in luogo di quello del

peccato originale; conclude ndo, ha invitato a

sorridere del

«

commovente lamento di colo–

ro che, al momento di accingersi alla cosa, vor–

rebbero vedere il Santo Padre venire in per–

sona per rimboccare loro

il

letto

».

Questo

è un discorso

«

laico

».

Quanto al discorso

religioso ,

è

significat iva l'adesione data all'en–

ciclica dal patriarca ortodosso Atenagora, rap–

presentante di una tradizione sensibile allo

spir ito della ver ità cristiana e ancora scarsa–

mente compromessa in prospettive mondane .