

Solidarietà con la Cecoslovacchia
---~
Lo
scrittore polacco Jerzy Andrzejewsky
ci
h
1
fatto pervenire da Varsavia la lettera che qui
appresso pubblichiamo e che egli aveva contem–
poraneamente inviato al1a
Stampa
di Torino, al
Monde
di Patigi e al
Times
di Londra. Andr·
zejewsky
è
uno dei
più
noti narratori polacchi
di
oggi, autore fra
l'altro di
Cenere e diaman·
ti,
romanzo che ebbe un grande successo in Po–
lonia e aU'estero e dal quale Wajda ha tratto
il
film omonimo, molto apprezzato anche in Ita–
lia. Andrzejewsky
usd
dal partito comunista nel
1956.
Ecco
il
testo
della lettera, che
è
indiriz–
zata a Eduard Goldstiicker, presidente dell'Uni0s–
ne degli scrittori cecoslovacchi:
«
Stimatissimo signor presidente, com–
mosso, pieno
di
rispetto e
di
tormentosa
preoccupazione di fronte alla situazione in
cui sono venuti a trovarsi gli scrittori ce–
chi e slovacchi, vi prego di trasmettere ai
vostri colleghi l'espressione della più pro–
fonda solidarietà e vera fratellanza da par–
te di uno scrittore polacco, il quale
-
è
vero
-
esprime soltanto i propri pensie–
ri e sentimenti ma crede, anzi sa con cer–
tezza , di poter fare affidamento sull'appog–
gio della stragrande maggioranza degli
scrittori polacchi per i quali le parole ve–
rità amore fedeltà speranza patriottismo
e progresso non sono ancora morte né pie–
trificate.
»
Vorr ei che voi e i vostri colleghi sape–
ste che, nei giorni dei vostri tentativi di li–
bera creazione, così impo rtanti per il futu–
ro del mondo intero, avete avuto negli
scrittori e intellettuali polacchi altrettanti
amici, nei quali avete rianimato la speran–
za; e che, quando stavate attraversando
giorni così difficili per voi e per
il
vostro
popolo, siamo stati con voi, anche se pri–
vati della libertà di parola nel nostro pro–
prio Paese.
»
Vo i certamente sapete, signor presi–
dente1 che il senso di impotenza di fronte
alla violenza e alla sopraffazione
è,
fra tut–
te le umiliazioni umane, la più pesante, e
che tale umiliazione diventa ancora più
dura quando le migliori tradizioni del pro–
prio popolo vengono offese, la libertà di
parola annien tata, la verità calpestata. Mi
rendo conto che la voce della mia protesta
politica e morale non può riscattare l'in–
famia di cui si
è
coperta la Polonia di
fronte all'opinione progressiva di tutto il
mondo. Ma questa protesta, nata dall'indi-
gnazione, dal dolore e dalla vergogna, è
l'unica cosa che nelle circostanze attuali io
posso offrire a voi
e
ai vostri colleghi e
amici. Vi prego quindi di accoglierla con
speranza ... Ma non parliamo della speran–
za. Manteniamola invece, la speranza/ Raf–
forziamo la speranza/ Lavoriamo per
·
la
speranza/
»
[JERZY ANDRZEJEWSKY]
Lo
scrittore polacco Slawomir Mrozek,
il
cui no–
me
è
ben noto ai nostri lettori,
ci
ha inviato
da Parigi il 24 agosto, all'indomani dell'occu–
pazione della Cecoslovacchia, la seguente di–
chiarazione:
«
Sono uno scrittore polacco non emi–
grato, membro dell'Unione degli scrittori
polacchi.
»
Di fronte alla partecipazione attiva
del governo polacco all'aggressione armata
e all'occupazione della Cecoslovacchia, con
tutte le conseguenze che ne risultano per
la nazione cecoslovacca come per quella
polacca, mi sento in obbligo di protestare
contro l'azione del governo polacco e di
dichiararmi pienamente solidale con tutti
i
cechi e gli slovacchi che si oppongono a
tale azione, e più particolarmente con i
miei colleghi che sono stati perseguitati e
arrestati».
[SLAWOMIR MROZEK]
Abbiamo ricevuto inoltre da Bohdan Paczowsky,
membro dell'Associazione degli architetti polac–
chi, la dichiarazione seguente, che pubblichiamo
ben volentieri:
«
Come cittadini polacchi protestiamo
contro l'invasione della R epubblica ceco–
slovacca, contro la partecipazione in que–
sta invasione delle unità delf esercito po–
lacco e contro l'umiliante imposizione, con
la forza bruta, dell'accordo stipulato a
Mosca.
»
Esprimiam o la nostra solidarietà con
tutti i cechi e slovacchi che, malgrado i
sacrifici, si sono opposti e si oppongono
a questo crimine.
»
Esprimiamo la nostra solidarietà an–
che con i polacchi e i russi che, malgrado
le persecuzioni, non rinunciano alt'azione e
alla libera espressione delle proprie opinio–
ni».
[MARIA PACZOWSKA, BoHDAN PACZOWSKY] •