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aperta e il punto di vista pastorale afferma–

tosi dopo anni di discussioni può restare inal–

terato» . Mentre il giornale cattolico

De

Volkskrant

scrive che

«

il

Papa ha messo in

gioco la sua autorità

»,

il

primate cardinale

Alfrink ha sentito il bisogno di escludere la

prospettiva

di

una rottura del cattolicesimo

olandese con Roma, pur dichiarando che

«

la

coscienza individuale resta l'ultima istanza an–

che nel campo della regolazione delle na–

scite ».

In Francia si sono avute polemiche violen –

te. A Londra , dinanzi alle cattedrali di West –

minster e

di

Southwark

ci

sono state dimo–

strazioni e controd imostrazioni pro e contro

la pillola, con intervento della polizia. Si pro–

testava per

i

provvedimenti disciplinari pre–

si dal vescovo nei confronti di due sacerdot i

che si erano pubblicamente pronunciati con–

tro l'enciclica. Il

Sunday Times

ha scritto

che mai nei tempi moderni la gerarchia cat–

tolica aveva dovuto affrontare una rivolta

tanto estesa del basso clero:

«

È

chiaro che

il gruppetto dei preti che ha dissentito pub–

blicamente

è

solo la vetta di un

iceberg

».

Alcuni vescovi belgi hanno sottoscritto e–

spressioni come questa :

«

Se qualcuno , com–

petente nella materia e capace di formarsi un

solido giudizio personale, giunge su cerri pun–

ti, dopo un serio esame davanti a Dio , ad

altre conclusioni, egli ha

il

diritto di seguire

1a

sua convi nzione

».

Negl i Stati Unit i, l'Associazione naziona•

le cattolica per

il

rinnovamento pastorale, che

aveva respinto l'enciclica, ha lanciato un ap•

pello per la convocazione di un nuovo conci•

lio ecumenico. Il professor John Noonan ,

docente a111università di Harvard e anch'egli

membro della commissione consulti va per la

regolazione delle nascite, ha detto in una co~–

ferenza-scampa che l'enciclica

è

stata redatta

in segreto da teologi

i

quali non si sono ser–

viti del materiale messo a loro dispos izione

dagli esperti della commissione. La tensione

non accenna a diminuire , sembra anzi cre–

scere: il 22 settembre, nella cattedrale di

San Matteo a Washington, mentre

il

car–

dinale Patrick O'Bo yle richiamava all'osser–

vanza dell'enciclica, duecento fedeli hanno

voltato le spalle e sono usciti dalla chiesa.

Veri e propri scontri e incidenti si sono

avuti anche in Canada, e in Australia davan•

ti alla cattedsale cattolica di Adelaide.

In

Sudafrica l'arcivescovo di Durban , monsignor

Hurl ey, ha detto:

«

Un gran numero di fe-

Sergio Quinzio

deli e i loro sacerdoti sperimenteranno un

tormentoso conflitto tra la loro fedeltà al

Papa e la loro difficoltà nell'accetta re la de–

cisione . La Chiesa sembra stia entrando

in

una fase estremamente critica per la sua au–

torità».

QUESTO

il

r-iassunto, molto sommario,

delle reazioni che si sono avute tra

i

catto lici

contro

il

«

no » del Papa alla pillola. Natu–

ralment e,

il

quadro presentato dalle voci

fa–

vorevoli è molto più affollato, visto che è più

logico che i cattolici accolgano, anziché re–

spingere, le decision i di un pontefice; anzi,

fino a ieri applaudivano sempre, anche le

affermazio ni esattamente opposte a quelle

che avevano applaudito il giorno prima. La

cosa più facile da fare, di fronte alle vivaci

reazioni o addirinura alle aperte ribellioni,

è lodare l'audacia e l'apertura mentale dei

dissenzienti, e relegare

i

consensi nel pozzo

del più gretto conserva torismo. Ora, è fuori

dubbio che molti consensi nascano proprio da

un simile atteggiamento, ma non sono questi

quelli che contano, ed

è

troppo semplice sbri–

garsi così del problema.

Ne l commentare l'enciclica , Enzo Force!•

la (

«

Un

no

fermo»,

Il giorno,

30 luglio )

ha scritto che

«

nonosta nte la durezza delle

sue conclusioni sarebbe ingiusto classificar–

la come un documento oscurantista.

piut–

tosto un documento drammatico. Mai forse

la Chiesa ha espresso in maniera cosl pa–

lese la crisi della sua fase post-conciliare ».

Non si può dimenticare che la decisione pon–

tificia

è

giunta dopo cinque anni di perples–

sità e di discussioni intorno a un proble–

ma che non

è

facile neppure da un punto di

vista

«

laico

»

non banale. Come osserva For–

cella, nell'enciclica

«

non mancano accenni

a preoccupazioni e a temi di riflessione con–

divisi anche al difuor i del mondo cattolico.

Cosl, ad esempio, il richiamo al pericolo che

la limitazione delle nascite possa servire ai

poter i pubblici come alibi per affrontare con

la dovuta energia i problemi posti dalla e–

splosione demografica e dalla ingiusta distri–

buzione delle risorse. (Anche i marxisti, co–

me si sa, sono sempre stati contrari, per gli

stessi motivi, alla limitazione delle nascite).

Altrettanto significativo l'accenno al perico–

lo che l'uomo, abituandosi all'uso delle pra–

tiche anticoncezionali, finisca col perdere

il

rispetto della donna e " senza più preoccu–

parsi del suo equilibrio fisico e psicologico