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la strada che corre sotto
il
Ponte. Non
si sa se si tratti di un incidente causato
da un eccesso di alcool, o di un gesto di
estrema disperazione. Si è constatato sol–
tanto che di notte si era formata un'aper–
tura nel graticolato che separa una ta–
verna, situata vicino
al
Ponte, dal suo
parapetto esterno. Una delle persone che
frequentano la taverna sino a tardi assi–
cura di aver visto più volte nella luce
dei fuochi di Capodanno, più o meno nel
mezzo del Ponte, una lunga macchia scu–
ra sotto la ringhiera protettiva di ferro,
come aderente alla grata; di aver ritenu–
to però che vi fossero fuggiti dai tetti vi–
cini alcuni gatti impauriti dalle detona–
zioni, e cosl si giustifica di non aver pen–
sato a dare l'allarme alle Autorità. Si ri–
tiene che l'infelice abbia trascorso in
tale posizione supina tre o quattro ore,
attaccato convulsamente ai pali con le
braccia e le gambe, sino a quando gli ar–
ti irrigiditi e assiderati gli rifiutarono ob–
bedienza. Se aveva invocato aiuto, la sua
voce non aveva potuto essere udita in
Gustavo Herling
mezzo al fragore delle esplosioni salutan–
ti l'Anno Nuovo sino a quasi le tre del
mattino. Qualunque sia la verità (gesto
di disperazione estrema, o incidente cau–
sato da un eccesso di alcool), si pone ir–
refutabilmente una riflessione: forse non
lontano è
il
momento in cui
il
nuovo
piano regolatore di Napoli renderà
il
Pon–
te superfluo , eliminando un anacronismo
architettonico della nostra città; sino a
quando tuttavia questo non accadrà, ab–
biamo
il
dovere di pretendere che le Au–
torità sbarrino con una ringhiera di ferro
anche
il
settore protetto sino a oggi cosl
fragilmente da una rete di filo di ferro
arrugginito
».
Dal momento che non si conosceva né
il
vero nome né l'origine dello scompar–
so, lo seppellirono, dopo aver riempito
tutti i formulari prescritti dalla Legge,
nella fossa comune di Poggioreale. Nel–
la taverna qualcuno ha raccontato in se–
guito che lo gettarono giù come un cane.
GUSTAVO
HERLING