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che nessuna materia può turbare
perché è di sua natura perdurare.
Ma tu, che in una aureola iridata
mi offri la tua bellezza primordiale,
hai scostato lo sguardo dal cristallo
dove ci avrebbero visti, riflessi,
fra tutte le rovine degli uomini
unire sopra un nastro i nostri nomi.
Tu hai rifiutato l'immortalità;
sempre sarai, accanto a quel balcone,
l'ispirazione che fra questi versi
passa ali'eternità priva di nome;
e nei cicli del tempo ignoreranno
chi fosti, le persone che verranno.
Io solo, che contemplo la tua grazia
in questa sera rosa che finisce,
e che ora mi inginocchio, all'improvviso,
come un antico amante in una statua,
come Tristano, che guardava il mare,
io solo ti vedrò senza cambiare.
Il sole
è
tramontato sulle case
e il sereno discende lentamente;
vieni a evocare una passione assente
1
i dialoghi pausati nei giardini,
la forma delle foglie sul tuo viso.
Come se non ci separasse niente.
] . Rod olfo Wi lcock
J.
R ODOLFO WILCOCK
que nada material mueve ni apura
porque esta hecho de algo que perdura.
quién fuiste, las personas que
vendran.
Solo yo que contemplo tu hermosura
en esta tarde rosa feneciente,
Pero
tu,
que entre rayos irisados
me muestras tu belleza prirnordial,
no quisiste mirar ese cristal
donde alguien nos veria reflejados
sobre todas las ruinas de los hombres
uniendo en una cinta nuestros nombres.
Tu
rechasaste la inmortalidad;
siempre seds, junto a esa
balaustrada
la inspiraci6n que pasa innominada
entre mis versos a la eternidad;
y en los ciclos del tiempo ignoraran
y que asi me arrodillo, de repente,
corno un antiguo amante en su escultura,
corno Trist8n cuando miraba
el
mar,
s6lo yo podré verte sin cambiar.
Ven; ya se ha puesto
el
sol entre esas casas,
y la humedad desciende lentamente ;
ven a evocar nuestra pasi6n ausente,
los dialogos pausados en las plazas,
la sombra de las hojas en tu cara.
Como si nada alln nos separata.
[Dal libro
Sexto,
edizioni
Emecé,
Buenos Aires, 19.53
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Traduzione
di
Alfredo Novelli]