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loro relazioni costanti, se è questa la vera
scienza, come potrebbe non essere in con–
tinua evoluzione, in perpetua discussione,
in eterna lotta? ». «.Non possiamo conti–
nuare con il positivismo - scriveva Ale–
jandro Korn - tormentato e insufficiente,
e neppure possiamo abbandonarlo.
È
ne–
cessario quindi incorporarlo come un ele–
mento subordinato a una concezione su–
periore ... Perché ciò che importa è anzi–
tutto emancipare l'uomo dalla sua servi–
tù e restituirgli il suo posto come creatore
della cultura destinata ad attuare la sua
libertà interiore: è proprio dell'uomo in–
serire nella vita un valore più alto di
quello economico».
G
L 1
6
T A T I
UN
I T I
r<ippresen–
tavano agli occhi dei latino-ameri–
cani l'incarnazione dello spirito liberale.
Ma sia in America che in Europa avevano
avuto presa due prindJ:>idiversi tra loro,
quello democratico e quello monarchico;
due princlpi che daranno vita a due Ame–
riche, quella del ristagno e quella del pro–
gresso. « La libertà di pensare, come di–
ritto congenito, come il diritto dei diritti
- diceva Bilbao - caratterizza l'origine e
lo sviluppo della società degli Stati Uniti.
La libertà di pensare
subordinata,
la ricer–
ca libera
limitata
ai fatti esteriori, alla
politica, all'amministrazione, eccetera,
fu
la
mutilata
libertà proclamata dai rivolu–
zionari del Sud
».
La libertà politica dei latino-americani
non era stata accompagnata dalla libertà
di coscienza: da qui i disordini e le dit–
tature. « L'uomo del Nord è sacerdote,
è chiesa,
è
sovrano nel dogma, e non c'è
pontificato che possa sottomettere la sua
ragione... Dalla sua sovranità
conquistata
nel dogma
deriva la sua sovranfrà politi–
ca». L'indipenden za religiosa incise sul–
lo sviluppo democratico e liberale degli
Stati Uniti, mentre l'intolleranza e il di–
spotismo dei latino-americani erano cer–
tamente da mettere in relazione con la
concezione dogmatica e assolutista che es–
si avevano della vita. « Nel Nord - di–
ceva Lastarria - il popolo era sovrano
Ri ccardo Campa
di fatto e di diritto; esso formulava la leg–
ge e amministrava tutti i suoi interessi
per mezzo di rappresentanti. Nell'Ameri–
ca spagnola invece il popolo non esisteva...
oppure non viveva che per la gloria e per
i vantaggi del sovrano, di un signore asso–
luto».
L'onnipotenza dello Stato era inversa–
mente proporzionale alla capacità dei cit–
tadini di autogovernarsi e di usufruire dei
diritti individuali . Questo fatto spiegava
l'ingerenza nella vita pubblica delle classi
privilegiate che guardavano al passato co–
me a una fonte di ispirazione per la loro
condotta presente e avvenire. Lo Stato
leviatano dell'America del Sud si contrap–
poneva allo Stato amministratore, funzio–
nale dell'America del Nord. « Nelle so–
cietà di origine greco-romana, in tutt'e
due i mondi - scriveva Alberdi - gli in–
dividui, più che liberi, sono servi della
patria ... La patria è libera in quanto non
è sottomessa allo straniero, ma l'indivi–
duo è privato di ogni libertà in quanto di–
pende dallo Stato in modo totale e as–
soluto. La patria è libera in quanto assor–
be e monopolizza le libertà di tutti i suoi
individui, ma non gli individui ». « Il so–
gno degli Stati Uniti - diceva Rodrl–
guez - è popolato di idee liberali . Il
presidente è un'espressione dell'ambien–
te; ogni individuo quando parla senza af–
fettazione dice
yo ...
Negli Stati Uniti gli
impieghi sono considerati gravose incom–
benze. Tra i figli degli spagnoli l'impie–
go si consegue per titolo o per censo... Ll
vogliono servire, qui rappresentare
».
I
libertadores
latino-americani - San
Martin , Bolivar, Sucre, Santander - ave–
vano inteso la libertà alla maniera spa–
gnola, come indipendenza politica dei lo–
ro Paesi piuttosto che come aspirazione
all'autosufficienza individuale. Eppure era
considerata una costante latino-americana
l'affermazione dei diritti della persona,
di quel senso dell'« onore » esasperato fi.
no a identificarsi con un modo d'essere,
con una maniera particolare d'intendere la
realtà e il destino dell'uomo. Mentre gli
anglosassoni avevano bisogno di afferma-