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trova di fronte a questa verità inelutta •
bile, quando scopre che tutti quei pazzi
progetti nei quali si era avventurato coz–
zano contro la realtà, dopo aver consta•
tato che l'oro non c'è e che sfortunatamen–
te non può tornarsene nella sua patria
d'oltremare . Si apprende cosi il gioco di
mascherare con la trivialità quanto vi
è
di profondo, si apprende a trasformare
le fantasie sulla patria d'oltremare e a
compensarle con altre chimere su qual–
cosa di analogo in terra americana, si ap•
prende a incolpare della propria sconfit.
ta la realtà e a odiarla, si apprende cosi
un nuovo modo di vita illusorio, vita di
second'ordine i cui momenti più inten si
sono costituiti dal lampeggiare del risen–
timento. E cosi come il cittadino di una
Roma posteriore di molte generazioni
alla fondazione sapeva che, camminan•
do nella via
decumana,
seguiva il corso
del sole, allo stesso modo l'abitante de–
gli accampamenti americani, posteriori di
molte generazioni alla fondazione, segue
lo stesso ritmo di vita di second'ordine,
impoverita dal fantasticate che viene im–
posto dallo spirito dell'accampamento pri–
vo di
mundus.
È
chimera tanto progetta–
re l'incoronazione di un monarca di stirpe
incaica per risolvere i problemi creati
nel 1810, in America, dalla scomparsa
del monarca spagnolo, quanto la fonda–
zione nel 1950 di Brasilia, nell'inutile
sforzo di strappare la sede del governo
all'accampamento originario, a Rio de Ja•
neiro. Chimera è tanto una letteratura e
un'arte latino-americane incapaci di affon–
dare radici profonde nella realtà e che so–
no assoggettate ai modelli europei fino al
punto che - salvo pochissime eccezio–
ni - non raggiungono un'espressione pro•
pria, quanto
è
chimera, altresi,
il
proget•
to di Bolivar di formare una Confedera–
zione sudamericana senza tener conto che
l'anarchia allora esistente impediva persi–
no di pensare alla formazione di nazioni.
Chimera è tanto immaginare che, nel se–
colo XIX, in virtù di una semplice di–
chiarazione verbale, un gruppo di capi
barbari e i loro seguaci si trasformassero
Hécto r A. Murena
tranquillamente in virtuosi cittadini di una
Repubblica, quanto lo è anche, nel 1963,
l'opinione del rovesciato presidente Illia
secondo il quale, per superare i comples–
si problemi economici e politici del set·
timo decennio del presente secolo, il Pae–
se avrebbe potuto esser governato risusci–
tando il
«
sogno
»
di un liberalismo che
aveva già perso da circa un cinquanten–
nio le sue possibilità storiche.
Ambiguità della Preistoria
U
N I
e
A R E A L T
À
vera e profonda
per gli abitanti della città senza
mundus
è la febbre de!l'oro. E quando
la febbre dell'oro mantiene intatta la sua
rigida potestà originaria, tutto ciò che
comporti di uscire dai limiti del proprio
io, di andare al dilà di se stessi preoccu–
pandosi degli altri, di rinunciate a qual–
cosa per il benessere di tutti, dire qual–
cosa che interessi tutti, eccetera, avvie–
ne in maniera fiacca, caricaturale o falsa,
si manifesta cioè come un rito che si fa
senza comprenderne il significato. Cosi si
spiega, per esempio, quel conservatorismo
profondo e nocivo che danneggia la totali–
tà dei componenti delle comunità latino–
americane, compresi quelli che meno pos–
siedono . Nessuno si sente mai tanto
«
sen–
za niente da perdere
»
quanto nel volere
o desiderare una rivoluzione o un muta•
mento nella società: anche lo schiavo che
non conta più della catena che lo lega è
posseduto dalla febbre dell'oro e, speran•
do di soddisfarla, non desidera quel mu–
tamento delle cose che gli faccia correre
il rischio di perdere la sua catena.
Per questa ragione non vi sono nei
Paesi latino-americani vere ed efficienti
forze politiche di sinistra. Nell'attuale so–
cietà di massa, che presenta un incremen–
to demografico crescente e singolari mu–
tamenti, significa una razionale articola–
zione delle maggioranze formate dagli in–
dividui meno fortunati con lo scopò di
costringere la società ad attuare le modi–
ficazioni che sono necessarie per la sua
stessa salvezzae per prevenire quelle esplo-