

Il
nome segreto
capaci di nobili sacrifici: esistono movi–
menti di ispirazione sana, vi sono gruppi
guidati da ideali giusti : tuttavia lo spiri–
to generale, quello della collettività , li ri–
fiuta ed è più forte
di
essi, li isola e li
distrugge. Perché lo spirito generale è
quello spirito che non volle creare una
comunità , che non volle quella reverente
comunione con la terra e con il cielo che
è garanzia di una comunità e che si con–
creta nel nome segreto.
L'accampamento
C
I
ò e
H E
s
I
e
RE
ò in America fu
l'accampamento. E l'accampamento
non ha bisogno del nome segreto perché
è provvisorio: destinato ai ricercatori di
ricchezza, ospita gente
di
passaggio. Gli
sono sufficienti i nomi utili perché il suo
significato si esaurisce entro i limiti del•
l'utili tà. La legge che impera nell'accam–
pamento è quella della febbre dell'oro che
se, da una parte, si manifesta apertamente
per quella che è, dall'altra svolge il suo
ruolo decisivo sotto apparenze diverse.
Perché febbre dell'oro non
è
soltanto la
spietata rapina del primo avventuriero e
dei suoi successori che giungono fino al
commerciante o all'industriale di oggi, i
quali con la qualità scadente e con i prez–
zi iniqui truffano senza riguardi i loro
concittadini. Febbre dell'oro è anche la
terribile anarchia che, a partire dal 1810,
scoppia in queste terre , per cui Buenos
Aires, l'accampamento per eccellenza, si
rifiuta di dividere i proventi doganali con
i territori limitrofi (e questo esempio ar–
gentino di una perdurante struttura colo–
nialistica di sfruttamento dei territori che
sono fuori della capitale, da parte delle
città portuali dalle quali fecero il loro in–
gresso i conquistatori , si ripete negli al–
tri Paesi latino-americani) . Febbre del–
l'oro è la sottomissione definitiva del
territori o interno da parte di Buenos
Aires nel 1862 , sottomissione che, seb–
bene appaia come la condizione necessa–
ria per poter realizzare una vera e propria
organizzazione del Paese in preda al caos,
33
conferma l'accampamento, Buenos Aires,
come destino, come qualcosa di fatale.
Moreno e Urquiza (
13
),
due
di
quelli che
capirono che il punto di partenza
di
tutti
i problemi era l'accampamento originario,
cercarono
di
batter si apertamente contro
questa fatalità, tentarono
di
ridurre il po–
tere di Buenos Aires, ma fallirono (non
si lotta contro l'accampamento cercando
di distruggerlo perché, nel migliore dei
casi, sarà soltanto la terra a restare spia–
nata, ma si lotta creando in un altro po–
sto una vera città, cosa che i latino-ameri–
cani dell'interno non fecero mai, sugge–
stionati dalla forza dell'Origine). Febbre
dell'oro, tra le innumerevoli manifestazio–
ni, è infine quel tipico meccanismo para–
dossale i cui effetti sono esemplarmente
dimostrati dal trattato Roca-Runciman del
1933, secondo il quale il governo del ge–
nerale Justo, che doveva il potere al
na–
zionalista
Uriburu, consegnava il Paese,
come bottino economico, a una potenza
straniera: sta qui il ricordo, che si potreb–
be dire viscerale, della funzione originaria
dell'accampamento come semplice estrat–
tore di ricchezza, funzione che viene pie–
namente accettata anche da coloro che di–
chiarano di sostenere un'ideologia contra–
ria a questa funzione. Ma la febbre del–
l'oro finisce col portare al caos. Sia nel
1810, dopo la scissione dalla capitale co–
loniale, quando ogni città pretende di es–
sere la sola a sfruttare se stessa, quando
ogni signore che ha diritto di giudicare e
di punire aspira a diventare onnipotente;
sia nel 1853, quando lo stesso problema
si ripresenta con
la
caduta di Rosas; sia
nel 1930, quando l'apparizione delle mas–
se sulla scena argentina non trova la ma–
no capace di condurle; sia nel 1943 (
14
),
( 13)
Justo José de Urquiza, generale argentino na•
to nel
1800
e assassinato nel 1870. Capeggiò
il
com–
plotto che nel 1852 rovesciò Rosas e gli tolse
il
po–
tere. Fu presidente della Repubblica dal 1854 a;
1860.
In
continuo dissidio e in guerra con Bueno3
Aires per
il
problema riguardante
il
ruolo che do–
vevano sostenere questa
città
e l'interno del Pae–
se nella direzione degli affari,
fu
infine sconfitto
dalle forze di Buenos Aires nel 1861.
(14 )
Il 4
giugno
1943
un
altro colpo di Stato
dei militari capeggiato dal generale Rawson pon~