

34
quando la oligarchia ormai sazia si addor–
menta nel potere; sia nel 1965 (
15
),
quan–
do un
laissez /aire
del tutto anacronistico
viene tollerato nel governo, per quello che
potrebbe chiamarsi
«
un patto di illusio–
ne
».
Il caos è una convulsione ricorrente
nel
curriculum
della febbre dell'oro. Tut–
tavia
il
logorio tremendo di vite umane,
di beni e di forze che
il
caos provoca fa
sì che l'odio di tutti contro tutti aumenti
fino al punto di invocare l'instaurazione
di un Ordine apparentemente capace di
porre fine all'anarchia .
Preistoria e febbre dell'oro
L
o o
I
o
«
sa
».
Sa perché, essendo na–
to dalla rivalità con
il
prossimo, esi–
steva già nell'Origine. Ed evocare
il
fan–
tasma dell'Ordine perché torni a reincar–
narsi nella realtà, significa essere a cono–
scenza che i problemi che hanno causato
il
caos non sono accidentali ma risalgono
all'Origine. Perché l'Ordine è la discipli–
na militare più o meno ferrea con cui de–
vono esser governati gli abitanti dell'ac–
campamento posseduti dalla febbre del–
l'oro affinché non si divorino l'un l'altro:
è la materializzazione dell'odio di tutti con–
tro tutti.
L'Ordine precede il momento della fon–
dazìone, allorché gli abitanti vengono te–
nuti a freno prima che si permetta ad es–
si di abbandonarsi completamente alla feb–
bre dell'oro: senza l'Ordine non si potreb–
be fondare l'accampamento. Per conse–
guenza, l'Ordine rappresenta la Preistoria.
La febbre dell'oro è la Storia? Quanto –
meno ne occupa
il
posto. Tuttavia è una
Storia molto particolare , nella quale eia-
fine ad un periodo di governi apertamente o na–
scostamente oligarchici, che dal 1930 mancavano di
qualsiasi appoggio popolare e che si caratterizza–
rono per la corruzione e
il
disordine amministrativo.
( 15)
Durante
il
governo
del
presidente Illia, 1964-
'66,
vi
fu
un
grande disordine nell'amministrazion:
e nei pubblici servizi.
( 16 )
Gregorio Anioz de Lamadrid, militare argen·
tino nato nel 1795, morto nel 1857. Si distinse
pe=–
il
suo temerario valore.
( 17)
Arturo Frondizi
fu
presidente dell'Argentina
dal 1958 al 1962, anno in cui venne estromesso
dal potere da un complotto militare.
Héctor A. Murena
scun momento sembra destinato a cancel–
lare quello precedente affinché non ci sia
Storia : è a San Martin, infatti, che si per–
mette di liberare
il
Cile ed è a lui stesso
che, in seguito, non si permett erà di
li–
berare il Perù che è
il
punto chiave della
libertà del Cile e dell'Argentina; è La–
madrid (
16
)
che parte da Buenos Aires
come inviato di Rosas per pacificare la
provincia di Tucuman e che a Tucuman
si unisce a un complotto contro Rosas;
è Frondizi (
17
)
che getta le basi della sua
futura opera di governante con un libro
in cui afferma e dimostra che lo sfrutta–
mento del petrolio dev'esser fatto dallo
Stato, ma giunto al potere consegna sen–
za esitazioni questo sfruttamento in mani
straniere. La verità è che l'accampamento
non è mai stato creato per durare e quin–
di esclude l'idea stessa di Storia. E poiché
la Storia non
è
fatta con un sentimento
reale e profondo, poiché è soltanto un con–
corso fortuito di avvenimenti, si ritorna
all'Origine: si ritorna all'Origine perché
l'Origine è la terra, la terra non pacifi–
cata da un nome segreto che respinge e
respingerà sempre la Storia - per dimo–
strarne l'impossibilità dell'esistenza -
fi–
no a quando i suoi
numi
non siano placati
dalla volontà umana di forgiare una co–
munità.
Questa è, forse, una delle visuali più
adatte per scorgere la particolare difficol–
tà di questi Paesi rispetto al compito di
scrivere storia, di dare cioè una visione ob–
biettiva delle proprie vicende,
il
che non
rappresenta un puro e semplice inconve–
niente di ordine culturale o accademico,
ma è la chiave dei problemi più vitali.
In
quanto al compito di scrivere la storia,
la febbre dell'oro suole esserne, general–
mente, la protagonista più appassionata e
dinamica: occorre dimostrare che la Sto–
ria esiste, perché la Storia _è la sua ragion
d'e ssere. E cosl la febbre dell'oro costrui–
sce in fretta un Panteon così rigido e riful–
gente da risultare mancante di vita e di
storia. Ma compare subito sulla scena
anche la Preistoria, la quale
«
rivede
»
la
spiegazione esistente per darne una nuo-