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le, saper leggere nella scrittura dei fatti

di ogni giorno le paro!e delle forze da cui

è

circondato , allevare

il

mondo vegetale

e animale affinché raggiunga la massima

perfezione, sapere far propria, ogni volta

sempre di più, l'emozione di essere l'anel–

lo nel connubio tra terra e cielo, sentir

vivere in se stesso e sempre di più la pie–

nezza della vita che consiste nell'esser

portato da questa tensione verso quelle

profondità del proprio io nelle quali cia–

scuno conserva tesori di saggezza e di par–

tecipazione con gli altri: nulla di tutto

ciò

è

destino per un uomo simile. Per lui

destino consiste esattamente nel contrario,

nel romperla con l'origine, nel sottrarsi

alla possibilità di mettervi radici: il mon–

do gli appare come una pianura nella qua–

le non

c'è

che correre e correre, ma non

per sfruttare, come fa il nomade, il ciclo

delle stagioni, ma come sfida ad ogni leg–

ge della natura, per

il

gusto stesso di cor–

rere. Quest'uomo che ha perduto

il

con–

tatto , senza tatto per molte cose che prima

riusciva a percepire, baratta l'attività del–

lo spirito con l'azione: rivolge l'intelletto

al superamento pratico degli ostacoli ester–

ni, fuorviandolo dal suo compito che

è

quello di costruire l'uomo .

È

lo spirito

dell'Occidente, che si esacerba sino ad og–

gi, trasformato nello spirito mondiale.

Le città post-colombiane fondate da es–

seri simili non ebbero nome segreto. Se–

condo una prima e superficiale opinione,

questo significa che alle nostre città ven–

ne imposto solo qualche volta

il

nome sa–

cerdotale e sempre il nome pubblico: San–

ta Maria de los Buenos Aires, Buenos

Aires. Il nome sacerdotale era quello di

un santo cristiano, sotto la cui protezione

veniva posta la città.

In

quanto al nome

segreto, era qualcosa che l'uomo

che si

proclamava

cristiano aveva cessato di con–

siderare e di capire.

È

stato ripetutamen–

te affermato che

il

motivo , o a!tneno uno

dei motivi principali, dei viaggi di sco–

perta e di fondazioni di città americane

fosse la religione. Può darsi che vi siano

stati casi singoli e isolati nei quali una si–

mile affermazione si dimostra esatta: ma

Héctor A. Murena

se

è

applicata alla generalità dei casi

è

falsa.

Si pensi che fondamento del cristiane–

simo, come di tutte le altre grandi religio–

ni,

è

il simbolismo zodiacale. Basato sul–

l'avvicendarsi delle stagioni e sull'osser–

vazione del cielo, esso rappresenta la per–

cezione religiosa della totalità della crea–

zione e

il

sentimento della corrispondenza

e della dipendenza dell'uomo con tali for–

ze. L'uomo colombiano dimostr a tanta in–

capacità di capire tale ordine da non es–

sere certamente in grado di considerare

il

problema che l'inversione delle stagioni

provoca nell'emisfero meridionale rispet–

to a quello settentrionale. Il mese di ago–

sto, per esempio, nel Nord

è

sotto la co–

stellazione del Leone, essendo questo

il

mese in cui l'estate raggiunge l'apogeo:

che

il

freddissimo agosto del Sud venga

posto sotto lo stesso segno simbolico, sta

ad indicare a quale cecità zodiacale

è

giun–

to l'uomo dell'Occidente.

Ma se si cerca un segno più drammati–

co della barbarie causata dalla mancanza

di un vero contatto con le divinità ter–

restri e celesti - nonostante le infinite di–

chiarazioni verbali di carattere sacerdo–

tale - si consideri, per esempio,

il

com–

portamento dei conquistatori e dei colo–

nizzatori e dei loro discendenti nei con–

fronti degli indigeni in Argentina e nel

Nordamerica.

In

entrambi i Paesi gli emi–

grati europei condussero contro i nativi

una guerra che portò allo sterminio to–

tale di essi, vere guerre punitive che nes–

sun antico generale

«

barbaro

»

si sareb–

be azzardato a scatenare contro un popo–

lo che voleva conquistare e che cercava di

assoggettare con le minori perdite possi–

bili, tranne i casi in cui vi fosse una spe–

ciale ragione di vendetta . L'afferma zione

che i viaggiatori del

Mayflower

andarono

in America per proteggere la loro libertà

religiosa può esser vera solo sul superfi–

ciale piano delle intenzioni e delle creden–

ze mentali, ma non tardò a denunciare le

sue origini più profonde e per niente

religiose allorché, al posto della libertà,

venne fatta rivivere l'istituzione della