

Musica
di
un anno,
il
gruppo ritratto appare già in–
vecchiato.
Dopo il concerto veneziano alla Scuola di
San Rocco, Petra ssi ha detto che il suo
«
ri–
tratto», utile a noi, era servito anche a lui :
«
Mi occorreva ascoltare tutto insieme ciò
che ho scritto in questi ultimi dieci anni -
ha precisato - per capire se la via percorsa
era stata que l1a giusta
».
Una prova di lavo–
ro, non
già
il
solito
test,
l'applaudimetro da
concerto. Quindi, con una punta di malinco–
nia, Petrassi ha concluso:
«
È
andata bene,
anche se ho avvertito alcuni vuoti, che ri–
guardano comunque solo me
».
L'altro momento determinante
è
stato
il
ricorso in appello dell'ultima composizione
di Stockhausen già ascoltata a Roma nel di–
cembre del '67 , ma in condizioni
infeliGi,
perché l'angust a sala di via dei Greci non
poteva rendere giustizia al sacro mostro . A
Venezia
Hymnen
è sta to accolto come se
fosse un lavoro tradi zionale completo, con
capo, corpo e coda, secondo le regole dello
spartito di ascendenza
«
romantica
».
A chiu–
dere gli occhi durant e l'esecuzione,
Hymnen
diventa uno spettacolo neo-lirico ; si rimane
lungamente soggiogat i da fatt i sonor i che si
riferisco no a casi e a cose della vita: quasi
una colonna sonora da
film
(lo dico senza
disprezzo). Ma la
materia
composita usata
da Stockhau sen, fatta di musica elettro nica
e concrera con solisti (un pianoforte, una
viola e percussione) collegati anch'e ssi al
circu ito elettrico , quindi amplificati in mo–
do attivo e reattivo,
è
nuova nella
fattura,
come nuova appare la seggiola di plastica:
nuova la plastica, vecchia la sedia.
Lo spazio acustico a disposizione nel tea–
tro della Fenice ha permesso una perfetta
distribuzione delle fonti sonore disposte nei
diversi cantoni, secondo l'esigenza stereofo–
nica. Riscope rta nella giusta prospettiva , l'o–
pera si è come assestata nel
«
tempo »; ha
perduto cioè l'aggressività contemporanea.
Si può dunque esercitare il
sinfonismo
fa.
cendo uso del mezzo elettronico; si può suo–
nare la viola 113 minuti consecutivi , a lun–
ghe arcate della durata di 15-17 secondi cia–
scuna , senza diventar'e monotoni ; si può so–
stituire la vocalità con una ripresa quasi
cli–
nica della respiraz ione umana, immessa nel–
l'amplific atore e brutalm ente drammatizzata.
Si può fare uso infine di
«
materiali preesi–
stenti
» (
musica registrata, appu nto gli in–
ni) creare con i medesimi inediti effett i e
lll
tentare inesplorate lontananze fra timbri al–
ti
e bassi: contr asti mai ottenuti fin qui per
mezzo della tecnica strum entale, l'estrema
ascesa del suono e la sua caduta nelle grot–
te dello speleologo:.. Wagner avrebbe godu–
to, ascoltando.
Ridimensionare
il
caso
Hymnen
serve più
al compositore che al musicologo: meglio de–
porre l'orgoglio del
nuovo,
il disprezzo del
vecchio:
si direbbe che Stockhausen l'abbia
scoperto già da qualche tempo. La Siemens
sta preparando per il 1970 uno studio moder–
nissimo di fonologia, forse
il
migliore del
mondo accanto a quello di Stoccolma: stru–
menti tanto perfett i che un musicista non sa–
prà neppure come farne uso. Int anto si
è
saputo da New York che Leonard Bernstein
ha commissionato a Stockhausen una grossa
composizione sinfonica , da eseguire con l'or–
chestra della Filarm onica, al Lincoln Center.
D ATA LA RAPIDITÀ
degh scambi , non
esiste ormai una evoluzione nazionale della
musica. Si
fa
capo ad alcuni ralenti, dotati di
DIOGENE
Revue inlernalionale
des
sciences humaines
Rédacteur en chef
Rocu
CAtLLOts
Diogène
présente régulièrement un
bilan des hypothèses
et
des travaux
contemporains dans le domaine dcs
sciences de l'homme.
Trois édition s parallèles de
Diogène
sont publiées simultanément en anglais,
en espagno l et en français.
llÉDACTI ON ET AOMI NIS TIIA
nor,;
6,
tue
Fr:anklin, P:iris (16•)
AI-ONNU•fl!!.STS
POUa L'iTI\Al"Gl
a
(quair(' riumfro~):
25,SO
f.