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versa onestà cambierà inchiostro la carta di

quei cappelli intanto che amaramente sui

giornali francesi leggo, amaramente con

gioia, studenti insegnanti operai e, leggo,

sulla Sorbona occupata grida la scritta L'im–

maginazione prende il potere

».

La sua fiducia risiede dunque - sembra

si possa affermare - in un abbandono del

dogmatismo, delle certezze e degli schema–

tismi dogmatici, infine delle raggelate strut–

ture ideologiche, per far posto a una ca–

rica comune e travolgente, fatta di fraternità,

di collera e di amore. Anche il rifiuto e il

dissenso prenderebbero un senso nuovo

-

non soltanto

di

negazione - in quest'af–

flato di liberata e indomita fantasia. Tut–

t'altro che una scoperta, come si può notare;

piuttosto un'idea rilanciata con una media–

zione tipicamente letteraria (quando più si

vorrebbero dimenticare, o negare, le opera–

zioni letterarie), ma che sull'onda veloce

del libro può assumere un timbro cristallino.

Le

frustrazioni dell'età e quelle della cultu–

ra, insieme con la frenesia garrula e un po'

esibizionistica, rivelano un fondo doloroso:

di non-potenza, di espiazione, di irresponsa–

bilità. La necessità, tutto considerato, di un

riscatto.

[SERGIO SuRCI-n]

GIORGIO CESARANO:

I giorni del dissenso

-

Edfrore

Mondadori,

Milano 1968 - Pagine 143, lire 1.300.

Le venti ore del contro-eroe

GR AVA

l'ombra cli Amleto su Todd An–

drews, l'accidioso protagonista

dell'Opera

galleggiante

di John Bart!,. Come

il

principe

di Danimarca, egli è spinto all'analisi e al–

l'autoanalisi e al desiderio del suicidio poi–

ché

«

niente nella vita ha valore intrinseco

>>;

come Amleto,

è

tormentato dal ricordo della

morte violenta del padre. Ma, attualissimo

contro-eroe che ha letto Sartre e Beckett, gli

è

negata finanche la possibilità materiale del–

la vendetta :

il

padre ha infatti posto fine ai

suoi giorni con le proprie mani. Per rime–

diare alla noia e alla desolazione , altro non

resta a Todd che indagare attorno alle cause

che hanno condotto il vecchio Andrews alla

tragica mort e, al dilà di quelle apparenti del

crollo finanziario (siamo nell'America della

depressione). Nasce cosl una voluminosissi–

ma, esasperatamente dettagliata

«

Indagine

sulle circostanze che attengono l'autodistru-

Libri

zione di Thomas

T.

Andrews, di Cambridge,

Maryland, eccetera

».

Se accettiamo le parole di Virgina Woolf,

che in alcune pagine di stizzoso snobismo

(Middtebrow,

in

The Death of the Mock)

definisce

hithbrow

una persona

«

di colti–

vatissima intelligenza la quale lancia al ga–

loppo la propria mente all'inseguimento di

un'idea» , allora Todd Andrews , come Amle–

to di nuovo,

è

un

highbrow.

Perché la sua

vita ruota rutta intorno a quest'idea di sco–

prire le cause della morte del padre. Ma la

sua indagine

è

naturalmente molto di più:

filosofeggiante divagazione, maniacale

colla–

ge

di annotazioni e riflessioni, fiume di pa–

role in forma di concetto compiuto o di sem–

plice appunto. E, al fondo, soprattutto ri–

cerca di se stesso.

Motivo-chiave e punto ricorrente della nar–

razione, l'Indagine non

è

tuttavia

il

solo tema

dell'Opera galleggiante.

Il romanzo si pre–

senta nelle premesse come descrizione di una

giornata nella vita di Todd,

il

21 giugno

1937, quando egli decide cli suicidatsi. Ma

nessun lettore potrebb e dire quanto duri

questa giornata: la dimensione temporale

-

sull'esempio di un'altra famosa giornata,.

quella di Bloom

nell'Utysses

-

è

cancellata,

e

il

racconto subisce digressioni continue,

dando modo di percorrere, a sobbalzi, tutta

l'esistenza del protagonista: dalla scoperta

dall'amore fisico all'esperienza della guerta e

della paura, dal senso di precarietà di una

vita che può cessare all'impro viso (Todd

soffre di una grave disfunzione carcliaca)

al-

1 'instaurazione di uno stravagante

ménage

a tre ( tema poi ripreso da Barth in

Fine

della strada),

dai successi come avvocato alla

graduale impotenza sessuale. Nel racconto di

Todd, tutte queste esperienze si mescolano e

assommano nel flusso e riflusso del tempo,

sdrammatizzate dal tempo stesso, sebbene

l'eco del dolore e perfino dell'autocommisera–

zione sia rintracciabile talvolta nelle sue pa–

role. Lentamente tutto sembra perdere di

significato nella vita di Todd: la perfetta in–

tesa a tre

è

solo una comoda illusione; la

stessa Indagine un pozzo senza fondo .

Coerentemente (nonostante che uno dei

miti del protagonista sia l'incoerenza) alla

fine di quel lungo 21 giugno 1937 perde

di significato anche l'idea del suicidio. L'as–

sioma che aveva spinto Todd alla drastica

decisione suonava:

«

Non v'è alcuna ragione

vera per vivere

>>.

Ma basta aggiungere una