

116
versa onestà cambierà inchiostro la carta di
quei cappelli intanto che amaramente sui
giornali francesi leggo, amaramente con
gioia, studenti insegnanti operai e, leggo,
sulla Sorbona occupata grida la scritta L'im–
maginazione prende il potere
».
La sua fiducia risiede dunque - sembra
si possa affermare - in un abbandono del
dogmatismo, delle certezze e degli schema–
tismi dogmatici, infine delle raggelate strut–
ture ideologiche, per far posto a una ca–
rica comune e travolgente, fatta di fraternità,
di collera e di amore. Anche il rifiuto e il
dissenso prenderebbero un senso nuovo
-
non soltanto
di
negazione - in quest'af–
flato di liberata e indomita fantasia. Tut–
t'altro che una scoperta, come si può notare;
piuttosto un'idea rilanciata con una media–
zione tipicamente letteraria (quando più si
vorrebbero dimenticare, o negare, le opera–
zioni letterarie), ma che sull'onda veloce
del libro può assumere un timbro cristallino.
Le
frustrazioni dell'età e quelle della cultu–
ra, insieme con la frenesia garrula e un po'
esibizionistica, rivelano un fondo doloroso:
di non-potenza, di espiazione, di irresponsa–
bilità. La necessità, tutto considerato, di un
riscatto.
[SERGIO SuRCI-n]
GIORGIO CESARANO:
I giorni del dissenso
-
Edfrore
Mondadori,
Milano 1968 - Pagine 143, lire 1.300.
Le venti ore del contro-eroe
GR AVA
l'ombra cli Amleto su Todd An–
drews, l'accidioso protagonista
dell'Opera
galleggiante
di John Bart!,. Come
il
principe
di Danimarca, egli è spinto all'analisi e al–
l'autoanalisi e al desiderio del suicidio poi–
ché
«
niente nella vita ha valore intrinseco
>>;
come Amleto,
è
tormentato dal ricordo della
morte violenta del padre. Ma, attualissimo
contro-eroe che ha letto Sartre e Beckett, gli
è
negata finanche la possibilità materiale del–
la vendetta :
il
padre ha infatti posto fine ai
suoi giorni con le proprie mani. Per rime–
diare alla noia e alla desolazione , altro non
resta a Todd che indagare attorno alle cause
che hanno condotto il vecchio Andrews alla
tragica mort e, al dilà di quelle apparenti del
crollo finanziario (siamo nell'America della
depressione). Nasce cosl una voluminosissi–
ma, esasperatamente dettagliata
«
Indagine
sulle circostanze che attengono l'autodistru-
Libri
zione di Thomas
T.
Andrews, di Cambridge,
Maryland, eccetera
».
Se accettiamo le parole di Virgina Woolf,
che in alcune pagine di stizzoso snobismo
(Middtebrow,
in
The Death of the Mock)
definisce
hithbrow
una persona
«
di colti–
vatissima intelligenza la quale lancia al ga–
loppo la propria mente all'inseguimento di
un'idea» , allora Todd Andrews , come Amle–
to di nuovo,
è
un
highbrow.
Perché la sua
vita ruota rutta intorno a quest'idea di sco–
prire le cause della morte del padre. Ma la
sua indagine
è
naturalmente molto di più:
filosofeggiante divagazione, maniacale
colla–
ge
di annotazioni e riflessioni, fiume di pa–
role in forma di concetto compiuto o di sem–
plice appunto. E, al fondo, soprattutto ri–
cerca di se stesso.
Motivo-chiave e punto ricorrente della nar–
razione, l'Indagine non
è
tuttavia
il
solo tema
dell'Opera galleggiante.
Il romanzo si pre–
senta nelle premesse come descrizione di una
giornata nella vita di Todd,
il
21 giugno
1937, quando egli decide cli suicidatsi. Ma
nessun lettore potrebb e dire quanto duri
questa giornata: la dimensione temporale
-
sull'esempio di un'altra famosa giornata,.
quella di Bloom
nell'Utysses
-
è
cancellata,
e
il
racconto subisce digressioni continue,
dando modo di percorrere, a sobbalzi, tutta
l'esistenza del protagonista: dalla scoperta
dall'amore fisico all'esperienza della guerta e
della paura, dal senso di precarietà di una
vita che può cessare all'impro viso (Todd
soffre di una grave disfunzione carcliaca)
al-
1 'instaurazione di uno stravagante
ménage
a tre ( tema poi ripreso da Barth in
Fine
della strada),
dai successi come avvocato alla
graduale impotenza sessuale. Nel racconto di
Todd, tutte queste esperienze si mescolano e
assommano nel flusso e riflusso del tempo,
sdrammatizzate dal tempo stesso, sebbene
l'eco del dolore e perfino dell'autocommisera–
zione sia rintracciabile talvolta nelle sue pa–
role. Lentamente tutto sembra perdere di
significato nella vita di Todd: la perfetta in–
tesa a tre
è
solo una comoda illusione; la
stessa Indagine un pozzo senza fondo .
Coerentemente (nonostante che uno dei
miti del protagonista sia l'incoerenza) alla
fine di quel lungo 21 giugno 1937 perde
di significato anche l'idea del suicidio. L'as–
sioma che aveva spinto Todd alla drastica
decisione suonava:
«
Non v'è alcuna ragione
vera per vivere
>>.
Ma basta aggiungere una