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terpretazioni moderate e possibiliste della
stessa enciclica
Humanae vitae,
che tendono
a eliminare le punte in un senso e nell'altro:
ad esempio, la lettera del 24 settembre del-
1
'episcopato
inglese, in cui si tenta di conci–
liare l'ossequio dovuto alla decisione del su–
premo magistero con la definitiva istanza at–
tribuita alla coscienza dei singoli (
è,
insomma,
pericoloso,
ma si può
anche
non obbedite) .
Sono vie d'uscita politiche, forse anche poli–
ticamente giuste, ma religiosamente fallimen–
tari: consistono nell'aumentare la confusione
fino a far sparire ogni precisa opposizione.
Di fatto
è
ormai incomprensibil e una qua–
lunque proposta religiosa, come appunto quel–
la del rifiuto dei mezzi ant iconcezionaH.
È
incomprensibile, o quasi, per lo stesso Pon–
tefice, come rivelano
i
suoi dubbi angosciati.
Non può esserci nulla
di.
sacro
nella sessua–
lità, dal momento che da secoli non esiste
più
il
sacro
che solo potrebbe giustificare la
Antonino Di Giorgio
limita lio ne della sua disponibilità, come una
volta delimi tava il mangiare, il bere, ogni
gesto della vita umana. Da troppi secoli la
Chiesa ripete la lettera della verità cristia(!a
ignorandone
lo
spir ito, senza perciò poterlo
trasfondere nei cristiani. Da cinquant 'anni
il
messaggio annunciato dalla Madonna di Fa–
tima è tenuto segreto , sebbene il Papa vada
a Fatima ad onorare
il
luogo e
il
fatto. Da
cinquant'anni padre Pio da Pietrelcina attrae–
va le folle con le stigmate e le voci di mira–
coli, ma la Chiesa che ha
il
dovere di vaglia–
re e di riconoscere
i
carismi non si
è
mai
pronunciata . Adesso che è morto,
le
sue
ul–
time parole non si possono sapere, perché
- come ha detto a un giornalista il superiore
del convento - sono cose<<molto
delicate ►>.
La situazione storica de.I cristianesimo de–
v'essere misurata su queste realtà, e appare
disfatta. Ventate apocalittiche soffiano sulla
Chiesa e sul mondo.
(SERGIO Qu1NZIO
J
La contestaz ione del Papa
L
ENCICLICA
con la quale
il
Papa ha vie–
tato in via generale l'uso della pillola
e di altr i espedienti contr accettiv i ha suscitato
a quanto pare reazioni massicciamente nega–
tive. Le proteste più vive sono venute pro–
prio dai cattolici osservanti, da coloro cioè
che sono
i
naturali e unici destinatari del
divieto, i quali , per sot trarsi all'obbedienza,
hanno subito trovato un buon pretesto: la
decisione del Papa
è
stata pronunciata non
in materia di fede, non
ex cathedra,
e quindi
non vale. Gli altri,
i
cattolici non osservanti,
che sono la grande maggioranza, non hanno
certamente bisogno di ricorrere a queste sot–
tili distinzioni canoniche: continueranno a
fare come hanno semp re fatto, senza porsi
problemi di coscienza, del tutto indifferenti
alla parola del Papa. Coloro infine che sono
completamente fuori della Chiesa catto lica,
perché appartenenti ad altra o a nessuna con–
fessione, hanno trov ato nel divieto vatica–
no soltanto un'altra occasione per muovere
a Paolo VI ben ragionate accuse di oscuran–
tismo, le quali, provenendo spesso da pulpiti
non meno autorevoli, varranno a sminuire
ancor più la portata dell'insegnamento pon–
tificio .
È
lecito quindi sperare che la presa
di posizione del Papa avrà incidenza ben
scarsa sul controllo delle nascite e che
il
mondo continuerà ad andare come le cose
vogliono che vada e che insomma, se la ter–
ra si popolerà nella maniera spaventosa che
tutti temono, ciò sarà dovuto solo in minima
parte alla condanna romana della pillola.
Il Papa ha dunque dichiarato una guerra
inopportuna e senza alcuna conve nienza, im•
popolare e perduta in partenza, e anche per
questo e perché i fautori deUa pillola sono
una maggioranza troppo vasta ed equivoca,
includendo anche coloro che per correggere
gli errori della natura hanno fatto la bella
pensata delle camere a gas, ma non solo per
queste ragioni, ci si consenta di buttare poche
noterelle in polemica con quei cattolici os–
servanti che dissentono dalla pronuncia del
loro Santo Padre e che considerano la libe–
ralizzazione deUa pillola una conquista civile;
vale a dire con quei cattolici del dissenso che
nella composizione della sinistra occidentale
costituiscono un gruppo loquace ed agguer–
rito, anche se moralmente poco coerente,
politicamente confusionario e umanamente
affatto simpatico.
Qual'è
il
presupposto da cui muovono
i sostenitori della necessità del controllo
delle nascite? A ben veder e, non solo
il
ti-