

Discussio ne
more che l'illimitato aumento della popola–
zione abbia a superare le possibilità di vita
offerte dalla terra, ma
è
questo timore con–
giunto alla ritenuta impossibilità di contene–
re
gli
istinti sessuali dell'uomo, e anzi il
timore scaturisce dalla constatazione di que–
sta impossibilità. Diversamente, se essi pen–
sassero
di
poter controllare le nascite con–
trollando e moderando
gli
istinti sessuali,
avrebbero promosso le loro campagne, anzi–
ché in favore della pillola, in favore del–
l'astinenza. Se non lo hanno fatto
è
dunque
appunto perché, come si diceva, l'attività
sessuale dell'uomo
è
ritenuta incontro llabile,
incoercibile, e questa loro opinione
è
raf–
forzata daUe moderne acquisizioni scientifi–
che secondo le quali l'esplicazione della ses–
sualità
è
necessaria sia alla salute individuale
che all'igiene sociale, e dal generale convin–
cimento che la salute e l'igiene sono sacre e
nessuno può osare
di
andarci contro.
Il problema dunque non
è:
come evitare
il sovraffollamento del mondo, ma è: come
ottenere che ciascuno possa fruire contintia–
ti
vamence del sesso senza che
il
mondo si
sovraffolli . A una domanda cosl formulata
la risposta trovata
è
ineccepibile: spezzare
il nesso di causalità tra sessualità e ripro–
duzione , isolare i due termini, impedire,
con gli opportu ni accorgimenti , che
il
coito
dia luogo al concepimento. Da siffatte af–
fermazioni, in un mondo come
il
nostro,
esente da pudore e da superstiz ione, che ti–
ra al sodo, muove l'impegno laico volto pri–
ma a trovare Io strumento , meccanico o chi–
mico, atto a impedire la procreazione ,
poi
a modificare le religioni, i costumi e le leg–
gi che condannano le pratiche antifeconda–
tive, infine a imporre, mediante opera mas–
siccia e capillare di propaga nda,
iJ
ritrova–
to
alle ignare masse proletarie .
LIB ERTÀ
di
coito , regolamentazione del
concepimento . Il sottoscritto ( il quale non '
appartiene ad alcuna confessione) aderisce
a questa tesi, ma nq_n se la sentirebbe pro–
prio di farsene una bandiera, e anzi ha esi–
tato prima di affermarlo qui· pubblicame nte.
Il fatto
è
che in nessuna maniera ci si può
vantare di questa adesione e della prassi che
essa comporta. E la ragione
di
questo riser–
bo
probabilmente
è
che l'esigenza del con–
trolJo delle nascite
è
un'esigenza meramen–
te pratica , non ha contenuto morale , non
è
un ideale. Non può essere proclamata con-
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quista civile perché non contiene una liber–
tà ma una servitù, non può essere gioiosa–
mente annunciata ma può essere solo silen–
ziosamente praticata come una triste e un
po' sordida necessità imposta dalle leggi
dell'economia familiare e da quelle dell'eco–
nomia mondiale . Solo in questo spirito può
essere accettata e anche propagandata , con
la consapevolezza
cioè
di accettare e
di
pro–
pagandare la perdita di una libertà di cui già
i nostri progenitor i godettero, quella di pro–
creare, e di difendere con ciò nulla più che
la nostra comodità , quella di avere coiti fre–
quenti e sicuramente sterili.
Se
i
termini della questione sono questi,
non deve minimamente sorprende re che
il
pontefice di una religione del trascendente ,
la quale considera sacra la vita e divino
il
fatto della generazione, vada alla radice del
problema e lo risolva in maniera conforme
allo spirito della sua religione e diversa da
come le preoccupazioni di natura pratica
del mondo vogliono che si risolva. Deve
sorprendere invece, ma non tanto , che
i
fc.
deli di quella religione riluttino a seguire
un insegnamento coerente alla loro fede e
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