

R I N A S C I T A
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anche le critiche all'indirizzo pericolosamente militaristico
della polìtica
statunitense aumentano nell'opinione pub–
blica americana, e fin nelle due Camere del Congresso,
dove l
'approvazione
dei crediti per i l riarmo dell'Europa
si è
avuta soltanto dopo molte resistenze
(la Camera dei
Rappresentanti ne aveva ridotto l'ammontare a
869
milioni
e
505.000
dollari).
C'è voluta la sensazionale rivelazione
fatta dal
presidente
Truman della fine del monopolio ame–
ricano dell'arme atomica per ottenere dalla
commissione
mista
del Senato e della
Camera
l
'approvazione integrale
degli stanziamenti a suo tempo richiesti dal progetto pre–
sidenziale, per l'ammontare complessivo di
1
miliardo e
314
milioni di dollari.
Tale
risultato
può avere soddisfatto
l'amor proprio
del
Dipartimento di Stato e dello stato mag–
giore
americano, ma non altrettanto l'opinione più avve–
duta
nelle capitali delI'Euroipa occidentale, nelle quali —
come si desuine facilmente dalla stessa stampa filogover–
nativa inglese e francese — la notizia lanciata da Truman
ha gettato scompiglio e disorientamento.
Se questa
è attualmente,
a grandi linee, la situazione
critica del
sistema dell'imperialismo
anglo-americano in
occidente, le
prospettive
divengono ancora più gravi
quando si allarghi lo sguardo all'altro emisfero. I l Libro
Bianco americano sulla Cina
costituisce
indubbiamente
una delle più preziose testimonianze che si conoscano del
pieno fallimento di una politica imperialistica
: che ormai
non ci sia più niente da fare in Cina è riconosciuto aper–
tamente nelle stesse dichiarazioni illustrative del segreta–
rio di Stato Acheson, i l quale sì è dovuto limitare a fare
la
voce grossa contro
eventuali intenzioni
espansive
del
mo–
vimento democratico cinese, con qualche generica allusione
ad una possibile alleanza anticomunista del Pacifico. E
mentre le forze dell
'esercito di liberazione riprendono l'of–
fensiva
su Canton (da dove l'agonizzante
governo naziona–
lista sì consola spiccando... mandati di cattura contro Mao-
Tse-Dun), la
Conferenza consultiva politica della
Cina
libera
riunita a Pechino proclama solennemente la nascita della
Repubblica popolare cinese e ne va elaborando la
Costitu–
zione,
Ma gl i imperialisti non disarmano:
battuti in Cina, posti
di fronte ad una profonda crisi economica nell'occidente,
essi cercano di intrigare nella zona balcanica,
servendosi
del tradimento dei dirigenti Jugoslavi — ormai definitiva–
mente ed ufficialmente smascherati dopo le note sovietiche
del l ' u e del
18
agosto
— svolgendo in particolare
opera
di provocazione ai danni dell'Albania,
Anche in questo
settore, si contrap–
pone
alle manovre dei circoli imperia–
listici i l sereno e fermo atteggiamento
dell'Unione Sovietica e dei ' paesi di
nuova democrazia, decisi a smasche–
rare e respingere ogni tentativo di pro–
vocazione.
E' su questa situazione, ed è in que–
sto
preciso momento, che i l commissa–
rio agli esteri sovietico, Vischinski, ha
presentato all'O.N.U. la sua mozione di pace, la quale,
mentre condanna i preparativi
bellici e la
corsa agli arma–
menti nonché la formazione di blocchi
politico-militari
aggressivi, rinnova la proposta del divieto incondizionato
dell'uso dell'arme atomica con relativo «adeguato*
con–
trollo internazionale e suggerisce la conclusione di un
patto * per i l rafforzamento della pace
» tra
le cinque
grandi potenze che sono membri permanenti
del Consiglio
di sicurezza (Cina, Francia, Gran Bretagna,
Stati Uniti e
Unione Sovietica). La mozione sovietica è stata, dalla
commissione politica, inscritta all'ordine del giorno
dei
lavori dell
'assemblea : non p-erò al primo posto, come sa–
rebbe stato da attendersi in considerazione della sua im–
portanza,
bensì al terzo
posto
ossia dopo i l problema green
e la
questione delle ex-colonie italiane (particolarmente
cara,
questa, all'Inghilterra, che ha
fretta di veder consa–
crato i l
fatto compiuto cirenaico in suo
favore).,.. E' già
un
sintomo poco incoraggiante delle reali intenzioni che
inspirano le
delegazioni delle potenze
occidentali; ad ogni
modo la discussione che avrà luogo nell
'assemblea
du–
rante
i prossimi giorni dirà chiaramente sino a qual punto
la loro politica sia dominata dai gruppi imperialistici
guerrafondai.
Monoionia e vacuila del–
l'anlicomunismo crociano
Non è facile definire che cosa vogliano essere gli
scritti
che, prima sui quotidiani più decisamente
ritornati al costa–
rne fascista, poi siti
Quaderni della Critica
Benedetto
Croce
dedica a ciò che egli chiama « comunismo », « marxismo ».
Si vorrebbe considerarli
incontrollata
invettiva dello
scrit–
tore contro chi non la pensa come lui, contro chi non ritiene
risolta una questione solo perchè da lui ne è stata indicata
una soluzione qualsiasi, 0 contro il mondo che va avanti per
conto suo; .si vorrebbe quindi passare oltre scuotendo le
spalle. Quanti altri autori di filosofia, invecchiati, non hanno
dato prova, e soprattutto nel giudicare i fatti politici del
tempo loro, di aver perduto il senno? Il lento ma sicuro
divergere della cultura italiana dal solco prescritto dal pen–
satore napoletane è certamente per lui cosa non compren–
sibile, irritante; net più vasto quadro degli eventi
mondiali,
poi, non vi è proprio nulla che valga a confermare ì suoi
pensamenti
e giudizi.
Governata dai comunisti
metà del–
l'Europa e l'altra metà quasi per intiero in mano ai preti;
governata dai comunisti metà dell'Asia c il resto in subbu–
glio; decisa quindi oramai, per chi sappia intendere il corso
delle cose, la vittoria
finale di un ordinamento
sociale
nuovo sulla v&echia civiltà capitalìstica ;
riconosciamolo,
colui che sì è ridotto a presentare
questa vittoria
come
l'apocalittico
trionfo dell'Anticristo,
ha ben motivo di di–
sperarsi, e analemizzare,
e maledire.
Sorprendente
è però il modo come invettiva e maledi–
zione, anziché accontentarsi
di essere tali, e
pretendere
semmai al valore di documento
psicologico, si coprano in>-
vece di complicato
argomentare e vogliano essere
accolte
come vero scientìfico. Che i signori Brown, 0 Smith, 0 Tru–
man, 0 Forrestall e Co. facciano rumore sulle gazzette e
dai microfoni a loro disposizione,
accumulando
diffamazioni
contro quella parte del mondo che è socialista e dove gover–
nano i comunisti, è cosa che ancora si capisce. E' atto di
ordine pratico, atto di « guerra fredda », riconoscono essi per
primi, e quindi propaganda ingannatrice e
disinformatrice,
perchè in guerra, si sa, con le menzogne si governa. Ma che
i rumori e le panzane dei signori Brown e Smith,
Truman,
Forrestall e Co. vengano raccolti, dedotti con rigoroso argo–
mentare secondo la dialettica dei distinti,
oppure
allegati
ad attestare conclusivamente
l'esattezza di questo
argomen–
tare, e il tutto voglia ascendere all'altezza di
considerazione
filosofica, è cosa che dà nel comico.
La nota comica, in sostanza, prevale. Vi è, a un certo
punto di questi scritti, un piofcssore
tedesco che va in
Russia a
a
cercare ti comunismo » subito dopo la rivoluzione
bolscevica e non ve lo trova {ma che voleva trovare, il pove–
retto, se non lo storico e sublime disordine delle grandi rivo–
luzioni, e nei bolscevichi
ferma volontà di trarre da questo
disordine un ordine nuovo?), e ci fa su una barzelletta sul
verbo al futuro, che davvero intenerisce,
per la candida
idiozia. Si è sempre detto gran mate dei professori
tedeschi,
ma la presa in giro è qui davvero
crudele.
L'autore, poi, non è ancora del tutto padrone del metodo
dei moderni propagandisti
della bugia anticomunistica
e gli
è forse consigliabile un ulteriore tirocinio. Su una trama di
comicità, ora cade nell'ingenuo,
ora nel truculento {oh! le
masse dei lavoratori che diventan • proiettiti umani* per la