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R I N A S C I T A
per dirsi tradizionale, e più probabilmente per i l ridì–
colo insuccesso che l'argomento usato aveva incontralo
lo scorso anno.
Era ed è vero, in un certo senso: le feste
delV Unità
non sono « tradizionali », nel senso che * tradizional–
mente » sì suol dare all'espressione : « festa tradizio–
nale ». La « festa tradizionale « è, o meglio era, in Ita–
lia, soltanto la festa del Patrono, la processione, la scam–
pagnata e la bicchierata: cerimonie che si ripetono
identiche negli anni, passive abitudini tramandate senza
mutamento di generazione in generazione, breve e tu–
multuoso oblio delle fatiche e della miseria di ogni
giorno. Le feste dei lavoratori hanno un carattere pro–
fondamente nuovo. Innanzitutto, per i l
modo
in cui le
masse ad esse partecipano. In moltissimi casi, si può
dire che quasi ogni cittadino che prende parte alla
festa è un
attivo organizzatore
di essa. Gli « stands », le
decorazioni, i carri, le bandiere, i cartelli, i costumi ecc.,
significano attività di un numero grandissimo di com–
pagni e di simpatizzanti, di uomini, di donne, d i gio–
vani. E si badi bene, non at t ivi tà «t radi z iona l e», non
cioè monotona ripetizione di quello che per la « festa»
venne fatto l 'altro anno, e Tanno prima ancora,^ e così
via. No, sì tratta dì attività intelligente e creatrice dì
grandi masse di uomini, quale nessuna festa tradizio–
nale et aveva mai mostrato. Scegliere la parola d'ordine,
ideare la battuta, allestire i l carro, organizzare lo stril–
lonaggio e la sottoscrizione e così via, significa, per le
centinaia di migliaia dj lavoratori che partecipano atti–
vamente alle nostre feste, fare uno sforzo politico, cioè
di comprensione della situazione, di comprensione degli
obbiettivi della lotta dei lavoratori, e dei modi per rag–
giungerli.
Per giudicare quindi i l significato, e i l
peso
del me=e
della stampa comunista nella lotta politica italiana non
basta tirare le somme dei mi l ioni sottoscritti e dei mi l ioni
di cittadini intervenuti. \ semplici numeri hanno cerio,
anch'essi, un loro immediato e importante significato
politico. Pur senza possedere ancora cifre definitive
(mentre scriviamo i l mese è ancora in corso), si può
dire senz'altro che le masse accorse attorno alle nostre
bandiere sono ben più numerose dì quelle che i l
Vi
apri–
le votarono per i l Fronte democratico popolare; che lo
straordinario aumento assoluto e
Yestensione
d^lle sot–
toscrizioni dimostrano un più saldo e più largo attacca–
mento delle masse alla bandiera del Partito comunista.
Ma i l mese non è stato soltanto una
rassegna
delle forze
socialiste e democratiche : è etata
una vera
mobilita–
zione politica,
propagandistica,
di rivendicazioni
e di
lotta,
delle crescenti forze dell'opposizione popolare.
« Oggi dobbiamo cambiare strada, prima che si siano
accumulate nuove rovine, prima che la situazione del
nostro Paese sia diventata irreparabile ». La parola d'or–
dine fondamentale lanciata da Palmiro Togliatti nei
suoi discorsi dì Castellamare, di Terni, di Novara è
stata ripetuta, non solo in decine e centinaia d i al t r i
comizi, ina ha animato innumerevoli incontri, r iunioni ,
feste. Le ragioni della nuova polìtica di pace, di giu–
stizia, di applicazione degli impegni costituzionali e di
sollievo delle condizioni di vita delle grandi masse con–
tro l'oppressione
e
le speculazioni dei trust, sono state
esposte con una larghezza forse mai prima d'ora rag–
giunta, nelle forme più semplici e più varie, da centi–
naia di migliaia d i compagni. I l mese della stampa
comunista è etato nello stesso tempo (come aveva indi–
cato Luigi Longo) una grande campagna di prcpaganda
popolare socialista, che, oltre a indicare alle masse i l
significato generale della lotta che conduciamo, ha i l l u–
strato le realizzazioni del socialismo nelTU.R.S.S., ha
celebrato i nostri mar t ì r i e i nostri eroi.
Anche prima della chiusura del mese, anche se sulla
base d i un'informazione completa
P
conclusiva sì pot rà
e si dovrà formulare questa o quella critica, sì può fin
d'ora tut tavìa sicuramente affermare che i l mese è
stato una grande manifestazione della forza politica
dell'opposizione popolare, della giustezza della politica
che ossa urgentemente propone, delia crescente e ap–
profondita comprensione di masse sempre più larghe,
del fatto che la via indicata dal Partito comunista è
Tunica vìa di salvezza.
Quadrante internazionale
H i
i
La situazione, caratterizzata nel suo complesso dalla
crisi sempre più profonda del sistema « occidentalistico »
promosso due anni or sono dagli Stati Uni t i , è dominata
ancora una volta dall'iniziativa di pace sovietica. Questa
estate, mentre, a Strasburgo, i ministri degli esteri dei
paesi della sedicente Unione Europea e i delegati delle
'
rispettive maggioranze e degli altri partiti borghesi nei
loro Parlamenti recitavano la farsa del « primo Parlamento
europeo », sì andavano progressivamente accentuando,
nella realtà dei rapporti internazionali, i segni di quello
sgretolamento dell'organizzazione economica fondata sul-
TE.R.P. che già registrava i l nostro Quadrante di luglio,
per sboccare poi, i l
17
settembre, nel brusco annunzio
della svalutazione della sterlina, cui seguiva, nel giro di
pochissimi giorni, quelfa delle monete degli al tri paesi
marshaHzzati. Le ultime tappe di questo processo sono
ormai largamente note : è del luglio scorso la confessione
da parte britannica deJle gravi difficoltà derivanti dalla
crescente penuria di dollari, cui fecero seguito gl i insi–
stenti a consigli » americani per la svalutazione della ster–
lina e per un ritorno alla libera convertibilità delle mo–
nete di tutti Ì paesi compresi nella loro sfera di influenza;
è di circa un mese dopo i l rapporto personale del presi–
dente e del segretario generale del-
TO,E-C.E- dove si accenna chiara–
mente alle ripercussioni della crisi
« di aggiustamento » dell'economia
statunitense sulla bilancia com–
merciale dei paesi partecipanti (una
diminuzione complessiva dèlie già
scarse loro esportazioni verso Tarea
del dollaro del
30
% in qualche
mese, con una perdita conseguente
aggirantesv tra i
500
e i
600
mi–
lioni di dollari) ; i l
7
settembre ei iniziano le riunioni di
Washington tra i ministri delle finanze e degli esteri degli
Stati Uniti, della Gran Bretagna e del Canada (a manterrò
la mia decisione dì non procedere ad alcuna svalutazione »,
dichiarava lo stesso giorno Cripps mettendo piede in Ame–
rica), che si concludevano dieci giorni dopo con la comuni–
cazione dell'avvenuta svalutazione della sterlina, decisa senza
alcuna preventiva intesa con le altre potenze associate in
barba ai tanto conclamati principi della solidarietà europea,
Non è ancora dato conoscere quali siano le contropartite che
gl i inglesi hanno ottenuto dagli Stati Uniti (oltre la prean¬
nunciata riduzione delle tariffe doganali), le quali, se–
condo l'opinione più diffusa, sarebbero quasi certamente
di carattere politico (la presenza dei ministri degli esteri
alla conferenza monetaria sta a confermarlo, mentre è ri–
saputo del resto come già in precedenza i circoli dirigenti
britannici avessero chiaramente manifestato la loro inten–
zione dì risolvere le divergenze economiche con gl i Stati
Uniti sul piano polìtico ed in termini politici). Nel frat–
tempo, i l Consiglio delTG.E.C.E. ha definito i l progetto
di ripartizione degli aiuti americani per i l secondo anno
delPE.R.P- basandosi sulla cifra totale — probabile ma
non certa, spettando in definitiva al Congresso statuni–
tense stabilire glj stanziamenti —di
3
miliardi e
776.500,000
dollari ed attribuendo a ciascuno dei paesi partecipanti
assegnazioni nettamente inferiori alle loro richieste mi–
nime (complessivamente
1
miliardo di dollari in meno
rispetto al
1948-49)-
Per quanto riguarda poi più particolarmente gl i aspetti
politici e militari del sistema occidentalistico, le deci–
sioni recentemente adottate dal consiglio delle nazioni
« atlantiche » per la costituzione di un comitato militare
formato dai ministri della difesa dei
12
Stati alleati e da
cinque gruppi regionali dì difesa, coordinati peraltro da
un comitato permanente a tre (Stati Uni t i , Gran Bretagna,
Francia), vero nucleo dirigente e dominante dell'intiero
meccanismo, non hanno certamente fatto scomparire le
gravi divergenze manifestatesi tra i paesi europei, preoc–
cupati ciascuno delle proprie esigenze strategiche, già ma–
nifestatesi in occasione del viaggio in Europa del capo di
stato maggiore nord-americano; mentre le incertezze ed