

R I N A S C I T A
3*
H
Per grande che sia la potenza di falsificazione
della propaganda imperialistica e clericale, dopo
la Conferenza di Mosca le responsabilità sono ir–
revocabilmente chiarite: — l'imperialismo è con
le spalle al muro e non può attendersi che altri
tiri per esso le castagne dal fuoco. Ognuno do–
vrà- assumere le proprie responsabilità- In par–
ticolare la Conferenza ha smascherato, quanti,
come Fon. De Gasperi, a giustificazione della
loro politica, avevano invocato lo « stato di ne–
cessità » a cui li costringerebbe la minaccia della
aggressione sovietica.
Respingendo a nome di 200 milioni di cittadini
sovietici « questa menzogna dei nemici dell'uma–
nità » la Conferenza di Mosca ha preso l'impegno
di reagire contro
a
ogni attacco degli aggressori
e dearli istigatori di una nuova guerra »
ha
Ir PATRIARCA
A
LESS IO P I MOSCA
D'ieffio di
G o t t us o
invitato <f i partigiani della pace in tutti i paesi
ad avere coraggio e fi–
ducia nelle proprie for–
ze, a serrare le file dei
popoli in lotta per la
pace e a paralizzare
le forze dell'aggressione
con i l loro potente in–
tervento ».
Essa ha così posto le
incommensurabili forze
di pace dell'Unione So–
vietica al servizio delle
forze di pace di tutto il
mondo.
4. -—
Sarà compito
del Comitato permanen–
te Mondiale della pace
eletto dal Congresso di
Parigi, che si riunisce
a Roma alla fine di ottobre, trarre le conclusioni
politiche e organizzative degli avvenimenti degli
ultimi mesi, della Conferenza dei partigiani so–
vietici della pace, di quella panamericana che si
è
riunita a Messico e delle manifestazioni mondiali
per la pace che si svolgeranno nella giornata del
2
giugno.
I l convegno di Roma avrà il suo compito faci–
litato dalla confusione e dallo smarrimento pro–
vocati dal crollo della sterlina e dalla caotica sva–
lutazione delle monete nei paesi che sotto l'usber–
go de lFO.E.C.E, , del piano Marshall e del Patto
atlantico vantavano la conseguita stabilizzazione,
e
si sono trovati, all'improvviso in piena crisi mo–
netaria ed econòmica.
Esso coordinerà l'azione delle forze popolari di
pace In tutto il mondo, in modo che non ci sia un
solo punto dello schieramento aperto alle inizia–
tive provocatrici dell'imperialismo.
L a scelta di Roma a sede del convegno, come le
manifestazioni di stima e di affetto con cui la
delegazione italiana fu accolta alla Conferenza di
Mosca, attestano la fiducia del movimento mon–
diale dei partigiani della pace sulla capacità di
iniziativa e di azione del nostro popolo.
Ciò accresce la nostra responsabilità e i l
nostro impegno a realizzare l'obiettivo che ci
siamo proposti : rifiutare ai consociati del Patto
atlantico ogni concorso del popolo italiano alla
loro sporca politica di provocazione e di aggres–
sione ; far fallire i l tentativo criminale della terza
guerra contro quella che i l generale Montgomery
ha eufemisticamente chiamato <c la religione del
Sui compili dei Sindacali
nel la s i tuazione attuale
Fra i molti problemi che stanno attualmente di
fronte alla C . G . I . L . uno dei più importanti è
senza dubbio quello dell'organizzazione e del fun–
zionamento dei sindacati e delle Camere del La–
voro. Non si tratta, intendiamoci, di un problema
che scaturisce da una situazione di crisi ; la crisi
organizzativa della C . G X L . esiste soltanto nella
fantasia della stampa reazionaria. Gl i attuali pro–
blemi organizzativi e funzionali della grande or–
ganizzazione sindacale italiana nascono invece da
ragioni diametralmente opposte: nascono cioè da
una situazione di forza. La C . G . I . L . si presenterà
infatti al
suo
prossimo Congresso nazionale con
tutti gli iscritti del 1948 e, fatto estremamente
significativo, avendo sempre nel suo seno tutte le
correnti tradizionali del movimento sindacale ita–
liano.
La situazione politico-sindacale del nostro Paese
si è sviluppata tuttavia in un modo tale che la
forza numerica e l 'unità morale non bastano più.
L'accanimento con cui i ceti padronali e il Go–
verno lottano per restaurare i l dominio assoluto
dei gruppi più reazionari del capitalismo italiano,
e per rovesciare sui lavoratori i l peso della guer–
ra e della crisi economica incipiente; l'intervento
sempre più intenso e violento delle forze di polizia
per proteggere le serrate, i licenziamenti e i l cru–
miraggio e per soffocare, anche nel sangue, le pa–
cifiche dimostrazioni operaie; le misure già prese
e quelle in preparazione per limitare libertà di
organizzazione e di sciopero; sono tutti fatti que–
sti che mettono in evidenza lo spirito reazionario
e aggressivo dei gruppi dominanti e la loro vo–
lontà dì respingere aprioristicamente ogni politica
democratica e costruttiva proposta dai lavoratori.
Sono tutti fatti, cioè, che mettono i lavoratori ita–
liani di fronte alla prospettiva di lotte sindacali,
e non solo sindacali, estremamente dure e difficili,
provocate dai ceti padronali e dal governo. I pro–
blemi organizzativi che stanno oggi di fronte alla
O . G . LL . nascono soprattutto da questa situazione,
nascono cioè da una situazione politico sindacale
generale che esige i l perfezionamento di tutti gli
strumenti di agitazione e di lotta. Ho detto so-
comunismo » e che sarebbe, in concreto, la guerra
del capitalismo americano e del clericalismo con–
tro i l Socialismo,
PIETRO NENNI
F.S.
—
Larga
ripercussione sulla campagna per la
pace avrà Pannunzio dato con procedura insolita dal
Presidente Truman i l 23 settembre scorso che l
'Unione
Sovietica ha: l'atomica.
Da tempo Molotov. Vischlnski e Manuilskj
avevano
ammonito i bellicisti americani a rendersi
conto
che la
bomba atomica non era un segreto per la scienza in
generale e .per quella sovietica
i n particolare.
.
Sulle ragioni che hanno indotto i l Presidente Truanan
alla dichiarazion del 23 settembre
si possono
fare
le
più
svariate congetture.
Comunque essa
è
stata una doccia fredda,
per
ì belli–
cisti della terza guerra e per i l clericalume le
cui
stolte
provocazioni vanterie e fanfaronate erano tutte fondate
sul presupposto che gl i Stati Uniti
fossero
i
soli ad avere
Tatomica.