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RINASCITA
Aspetisocialidel '48
nelMezzogiorno
Allavigiliadel1848, laclassechedirige il movimento
liberaledelleprovincenapoletane,è laborghesia,perle
suevariegradazioni.
Il tramontodel baronaggio è statoacceleratodalle
leggieversive,dellafeudalitàdel1806, le quali, elimi-
nando i vincoli dellaproprietà, la rendonoliberamente
disponibile. Si iniziacosì,durante il periodofrancese,
lasostituzionedellaborghesia al baronaggionel pos-
sessoterriero: colorocheSisonoarricchiti con i pre-
stiti ad usura, colorocheesercitanoprofessioni libe-
rali (avvocati, notai, medici), i fittuari impinguatisi
conlosfruttamentodeicontadini, tutti quelli, insomma,
cheperunacircostanzao per l'altrahannodisponibili
capitali,vannoritagliando la loropartedagli exfeudi,
favoritidal'assenteismodei baroni, indebitati o sulla
viadel fallimento.
Ela grandequantità di terre gettate sul mercato
favorisce i fortunati acquirenti.
C'èpoi la questionedemaniale. Laquotizzazionedei
i demanifeudaliedeidemaniuniversali»doveva,nelle
intenzioni del legislatore, favorire i proletari agricoli,
ecompensarli della perdita dei numerosi usi civici
derivantedallenuove leggi.Ma, a parte le ,difficoltà
diognigenereincontratequandoSi trattò di riconoscere
i demani divisibili (quasi impossibilità di accertare le
usurpazioni,sabotaggiodelleamministrazioni comu-
nali, legate agli usurpanti, corruzione dei funzionari
preposti alla ripartizione, ecc.), le terre quotizzabili,
maimessea cultura,eranoovunque le peggiori.
Quindi i 'contadinicheavevanoavuto lequote, privi
dianticipazioni, 'lerivendetteronellaquasi totalità, e a
prezzoirrisorio, data l'illegalitàdell'alienazione (proi-
bitaprimaper10,poi per20anni).
Accantoal latifondofeudale, si sviluppacosì il lati-
fondoborghese,baseeconomicadellagrandeborghesia
delRegno,e poi, al disotto,medi epiccoli proprietari,
borghesianch'essi, i ripulitori dellebricioledel festino
di cui ha fatto lespesela proprietàfeudale(è la pic-
colaborghesiaterrierameridionale, in cuientranopro-
fessionisti, preti, impiegati, ecc., che farà. da tramite
tragrandeborghesiaemassecontadine,coloni, fittavoli,
braccianti).
Prevalentementeterriera, dunque,questaborghesia,
èdepauperatadei suoi o,apitali proprioper i modi in.
cui è nata. Lascarsezzadei capitali sottoogni loro
forma, le impedisce di spezzaredefinitivamente i rap-
portieconomicisemifeudalidel'economiameridionale.
I grandi proprietaridanno la preferenzaalla pastori-
zia,cheforniscecospicui redditi. Poi, colcresceredella
popolazione, si accresconoanche le superfici agrano.
Maproprio negli anni intorno al '48, la concorrenza
deicereali levantini coinvolge in una grave crisi i
piccoli e medi proprietari, costretti a ricorrere alla
speculazioneusuraia inunpaesequasitotalmenteman-
cantedi creditoagrario: resistonobeneinvece i grandi
proprietari.
Adaggravare la crisi dellapiccolaemediaproprietà
concorre i l sistema finanziarioborbonico, nel quale
unicaimpostadirettaè la fondiaria,gravantesui pro-
prietaricheraramente, e solo in vicinanzadelle città,
riesconoadottenerne la traslazionesui consumatori: a
fare lespesedellatraslazioneè lamanod'operaagri-
cola;tuttavia il pesofiscaleèsempreassaigravosoper
lapiccolaproprietà,,(1).
Anche la politicadoganale, intesa a tener bassi i
prezzidellemerci di largoconsumo,gravavairragione-
volmentedi forti dazi all'uscita lederrate.(deprimendo
ulteriormente il possessofondiario),mentre i prezzidei
manufattieranoaggravatidallealtissimetariffechepro-
teggevanole stentateindustrie locali.
Diversissimaperciònei suoi tratti salienti la borghe-
siameridionaledallesueconsorele di Piemonteo di
Lombardia: le manca la concretezzachederiva nel
norddall'ambienteeconomicopiù progredito:scarsaè
lasuapartecipazionealmovimentodi ideechecaratte-
rizza gli anni anteriori al '48: raro i l suo intervento
neladiscussionedei problemi più urgenti, liberismo,
legadoganale, ferrovie...
L'aspirazionepiù sentita dellaborghesiadelRegno
in tutte le suegradazioni è unaCartaCostituzionale,
il chevuol dire raggiungimentodel poterepolitico, e,
concretamente,interventodirettonellalegislazione,lega-
lizzazionedell'assetto della proprietàquale risultava
dopotanteusurpazioniedabusi, revisionedelle tariffe
doganali,stesura di trattati di commercio, riduzidne
deleimposte,possibilità di carrieranei pubblici uffici
onelleamministrazioni comunali per i giovani ram-
pollimantenuticonsacrificioagli studi, e viadicendo.
Perquestodadecenni i proprietari », fin dai tempi
delMurat,hannoannodato le filedeleSocietàSegrete,
perquesto i moti costituzionali si accendonoora qui,
ora11,domatisempredallarepressioneborbonica.
Intornoal '48 la tensione traborghesiaemonarchia
siaccentua.E' tutta laborghesiameridionaleavolere
laCostituzione (in cui proietta lesueaspirazioni), pro-
prietari di ognigradazione, intellettuali legati ai pro-
prietari, artigiani chenesubisconol'influenza.
Giànelsettembredel '47minacciadi andare in fiam-
mela Calabria: i liberali di Lecce,Coli l'aiuto della
provincia,insorgonoecreanoungovernoprovvisorio:
male
truppedel
re,frenano il tentantivo in sulnascere.
Poi,all'alba del '48, è la volta dellaSicilia. E
subito
dopo,1117
gennaio,delCilento,cheè nel '48,insieme
allaCalabria, la regionepiùavanzata. In questaterra,
asuddi Salerno, tra il Selee l'Alento, il motonon si
assommanei soli « proprietari»,ma attinge, più in
basso,artigiani econtadini. Ladirezione,èbenchiaro,
resta in maniborghesi,ma lamassad'urtoabbraccia
coloni e proletari.Hanno qui fatto la lorocomparsa
societàsegrete più radicali dellaCarboneria,, tra cui
la«Fratelanza»,aperta a suggestionicomunistiche,
nelcui
processo(1843),furonocoinvolte264persone(2).
Colprocederetipico delleinsorgenzemeridionali, la
rivoltaSiallargacomeunamacchiad'olio. Dipaesein
paesei ribelli siaccresconodi numero,ovunqueaccolti
daacclama,zioni, fino acheoccupano il centro,più im-
(1)CARANODONVITO,L'economiameridionaleprimaedopo il
Risorgimento.
Firenze,1928,p. 52.
(2)MAzziorriM.,CostabileCarduccied i moti del•Cilento
del
1848.Roma,1909,vol. I, p.63.