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ratteristicodella
poesia
delGiusti èproprio il
fattochequestomondoriflessodelbuonsenso
piccoloborghesevieneespresso
senza
ulteriore
riflessione,nellasuacontraddittoriaimmedia-
tezza.Eproprioinquestaimmediatezza,troviamo
19.condizionee-lavenapoeticadelNostro.
Sièsoventeparlato,ancora,delGiusticome
diunpoetasatiricoo,addirittura?sarcastico.
Bastaleggerequelli tra isuoiscritti, diprosao
dipoesia,neiquali il Nostrosiprovaaquesti
toni,perrilevarequantosiaerratountalegiu-
dizio.Vero è ch'eglistessoamavaatteggiarsi,
dabuonpiccoloborghese,adisperatoe asoffe-
rente,eapoetacuil'indignazioneestorceversi.
Ma,èbuoncanonecriticononcredereaipoeti
comealleclassi,secondola parolafamosadi
Marx—tuttoquantoessicidiconodisestessi.
Siveda,adesempio,quelcheilGiustiscrivenella
suapoesiaaGirolamoTommasi
Mapoi l'ira, il dolor, lameraviglia
Sisciolse in riso.
Ali., in risochenonpassaallamidolla!
Emisentosimile al saltimba~
Che~or di fame, e in vista ilare e [franco
Trattien la folla.
Conlamigliorbuonavolontà,nonsiriescea
scorgereinquestiversinemmenoun'ombradi
indignazioneo disofferenza;ebasterebbequel
simile
conun'accentoletterario,diversodaquel-
lodelparlarcomune,per rilevare e rivelare
quantovi è di falso, di artefatto, inquestain-
dignazionee inquèstasofferenzachedovrebbe
esserlasorgentediunrisoamarodelpoeta.
LarealtàèchelaveravenadelNostro,quela
chetaloraglipermettediraggiungere,malgra-
dolasualimitatezza,un'éspressioneeffettiva-
mentepoetica,èunavenatutt'altrochesatirica,
osarcastica,bensìunavenaironica,nelsenso
romanticodellaparola.Sivedaadesempio,nel-
l'odeaGirolamoTommasi,giàcitata,questo
altrapasso:
Mercantie birri inbarbaliberale
mifrullanperla.testaaschieraaschie- [ra;
Tommasi,miai pari l'ultimasera
dicarnevale.
Ecco i mieipersonaggi,cedolescene
edeglischerzi lasorgenteprima:
sepoim'èdatod'infilar la rima omaleobene,
scrivoperme,scemandami la noia
diquestavita grulla e inconcludente,
torpidopernaturaeimpaziente d'ognipasitoia.
Nonmanca,anchequi,qualchezeppaprosa-
stica,olinguistica,oretorica.Quel«micipar»
èunribobolo,edifficilmenteilGiustiriusciva,
ancheneisuoiversimigliori, asfuggireaquela
tentazione;quelladieresisull'ultimo«impa-
ziente»,comel'accentodi
simile,
rivelaanche
quiunainsinceritàedunfalsopoetico;che il
Giustinonerapoinienteaffattoinsofferente
d'ognipastola.La «sorgenteprima»puòaver
delretorico.;mainquestobranosuonaunaccen-
todi sincerità,e dipoesia,chenonriusciamò
asentirenell'altro.Perchèqui ilNostrononsi
sforzadiapparirequelchenonè,«iratoaipatrii
Numi»;sipresentaalnaturale,dabuonpiccolo
borghese,chehaqueltantodidistaccoperpoter
sorriderediquestopiccolo,contraddittorio,buffo
mondo,dicuieglistessoèparte,ovemercantie
birrisipresentanocomeliberali, edove,sorri-
dendoeinfilandorime,sicercadiscemarlanoia.
Lacondizioneperchèquestomondo,tuttopro-
saicoeprosastica,delbuonsensoedellapiccola
borghesiatoscana—conlasualimitatezza,con
lasuaindolenza,coisuoifacitori diepigrammi
edisonettiarimeobbligate—divengaunmon-
dopoetico,èqueltantodidistaccochepermetta,
achipurcivivedentroelasentecomeproprio,
digettarsudiessounosguardoironicochene
colga,appunto,lalimitatezza.Questacapacitàdi
distacco, ilGiustil'hatratta,unavoltapersem-
pre—eunavoltasola,vorremmodire—dalla
suaesperienzadistudente,daisuoiannidiPisa.
NelaToscanadelprimoOttocento—comeun
po'pertuttaEuropa,eparticolarmenteneipae-
siastrutturasocialeepolitica,piùarretrata—
lavitauniversitariae il cetostudentescocon-
servavanoancoraalcunedellecaratteristicheche,
pertutto ilmedioevo,avevanofattodei
clericì
vagantes
unelementoparticolarmentedinamico•
ecorroditoredelletradizionalistrutture. Il di-
staccoprolungatodallefamiglied'origine, l'or-
ganizzazioneelarelativaautonomiacorporativa,
ilcontattocongiovanidialtraorigineedialtra
esperienza,avevanoancora,sullagioventùstu-
diosa,un'influenza,dicuioggileresiduecaratte-
ristichedellavitagoliardicadifficilmentepotreb-
berorendereanchesolounapallidaidea.Sipuò
bendireche,.ancoranellaprimametàdell'Otto-
cento,nellecittadineuniversitariedell'Italiaco-
Ilpoetadel'48,GofredoMemeli