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Il1848

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governano,s'accordavacolleesperienze di vari secoli

didominazionistraniere,cioègonimoltoscetticismoper

lamondanapolitica, conl'avversionealla forzae allo

stessoeroismo, e al contrario, collacelebrazionedello

onesto,della liberalità., dell'equitànaturale, o,evolven-

dosi,della pubblica felicità. e financhedellavolontà

generale:una«placidafilosofia»,insomma,chestaalle

basidel riformismo italiani)setecentescoe di quello

delaRestaurazione,ovviamentediversoperchèsisvolge

quando il rapporto tra il capitalismoborghesee la pro-

prietàfondiariafeudaleèmutato,sicchè,mentrenel'700,

l'impulsovienedall'alto,nell'800muovedalbassoe si

parlapiúintensamentedei diritti dellapersonalità.Que-

sti,derivatineineoguelfidalameditazionedelledottrine

di diritto naturalecristianoeconducenti a conclusioni

moltosimili, esternamente, a quelle del razionalismo

rivoluzionario(corretteper'motivi sentimentali dall'Al-

fieriepercoscienzastoricisticadalCuoco),significano

il riconoscimentodelladignitàumanadi tutti, nonsolo

deimembridellagerarchiafeudale.Arme di unacerta

importanzanellemanidellaborghesiacheCercaconqui-

stare le posizioni tenutedalla feudalità echesta alla

basedel liberalismo,come il principiodelnonintervento

nelmondodegli scambi (chegarantiscepraticamente

l'assolutezzadellaproprietàprivata, i beni,borghesi e

lapossibilità, di una loro più rapidariproduzione) sta

allabasedelliberismo. Il neoguelfismo,inquantoaspetta

italianodel fenomenoeuropeochecorresotto il nome.

dicattolicesimoliberale, sviluppaentrambi i principi,

madella fisiocraziapreferisceaccogliere,sempreper i

preconcettimoralistici,quantoriguarda la supremazia

dell'attivitàagricola: teme i commerci e le industrie,

fonti ,di «corruzione».Impaccia, quindi, a un certo

puntolastessaborghesia,chepreferiscevolgersi aquel

talerazionalismo,ma nonse la senteper lo più di

accetarneancheleconseguenzerivoluzionarie, riluttante

com'èatrasformare la rivoluzionepassivainrivoluzione

attiva.

Quanto è comodo i l neoguelfismol i principi ri-

nuncianospontaneamente ai propri diritti, invogliati

dallebelleparole,adatteaciascunodi essi,profusedal

Giobertiedainnumeri pubblicisti;acclamatidallemol-

titudini (cherecanosullebandiereo insimbolichecoc-

cardele proprierivendicazioni),einancipanovaldesi e

israeliti.concedonoalla borghesia i codici penale e

civilechetutelano lepersonee gli averi, finanche la •

guardianazionale(cioè le armi), e, infine, unacarta*

costituzionale,cioè i l solennecompromesso«giurato»

trafeudalitàeborghesia; il Papaintervienecomedifen-

soredeigiuramenti, ebenedice,cioèconsacraosacra-

lizza, il tutto.Ecco la rivoluzionepassivagiuntafelice-

menteallameta.Cheuntemperamentoromanticoereli-

giosoamodasuocomequello di CarloAlbertos'indu-

cesseaconcedereriformeancheperconsiderazioniche

possiamodiregenericamenteneoguelfe, eche lostesso

siaavvenutonell'animodi Pio IX, è fuor di dubbio;ma

soventelo spettacolodei cortei e dellemassepopolari

urtanti, siapurefestosamente,deveaver fatto intrave-

derea più d i un principechecosaavrebberopotuto

fare lemasseseanzichègridareviva,avesserogridato

morte

e agito. I l neoguelfismo fu equivocoteoretica-

menteperchèintendevaconciliarel'inconciliabile, ecioè

dottrinesboccantinelprogressoad

inlinitum

conquelle

postulanti il progressoad

Annum

ocomerestaurazione,

h

eperchè,collamedesimaetichetta,designavae la ten-

denzapiù omenoprogressista,borghese,liberalecosti-

tuzionale, e quellaconservatrice, feudale, antiliberale,

perquantoanch'essagenericamemefautrice dell'indi-

pendenzad'Italia; lastessadottrinadella libertàpoteva

essereintesa inmodoaristocraticooborgheseodemo-

cratico,come l'« indipendenza»potevaintendersi alla

vecchiamaniera(equilibrio tra lepotenze)osecondo il

principionazionaleosecondounavisionesopranazionale

(quest'ultimasembrerebbefosse favorita dal cattolice-

simo;senonchè11cattolicesimononavevaancoramatu-

ratal'esperienzanazionale).Mentre tra il 1820e il 1840

ledue fondamentalitendenzeneoguelfesonochiara-

menteseparate, in seguitotendono a confondersi e

l'equivoco si accrescesino a raggiungerel'acme nel

1846-47,quando le conquisteborghesi e le benedizioni

raggiungono lamassimaintensità, pari allo spirito di

«beneficenza»dei principi, il problemanazionalecom-

piepassidagiganti: si formaun'opinionepubbilcanazio_

naleborghesecontrappostaalle vecchiealleanze dei

principi (chenonosanosmentire), si progettanoleghe

O imionidoganali(cioèampliamentideimercati locali),

einfineleghepolitiche,cioèalearìzedeipopoli,sempre

trabenedizionipapali eapprovazionidei principi tra i

quali.formalmentedovrebberostringersi quelle leghe.

Alcunigiungevano al neoguelfismoavendosupe-

ratoposizioni più retrive, altri vi Si rifugiavano in

unprocesso,sotto certi aspetti,d'involuzione,avendo

abbandonatoideologiepiù radicali,.come,asuotempo,

s'eraverificatonelBottae in altri dellasuagenerazione.

Ovviamente il

giobertismo

(specificazionedelneoguelfi-

smo)si diffusepiù tra lamediaepiccolaborghesia,cit-

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(Stampadell'epoca)

Volontariouniversitario