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58

RINASCITA

contro

ogni

oppressioneliberticida:peressina-

zionee,indipendenzamascheravanol'egoistico

interessedinasticodiingrandimentoterritoriale,

sognatoconinsofferentecupidigiaintutti itempi,

enondiversamentedalmodonelqualeeracon-

cepitodaitirannellidelRisorgimentoodaicom-

piacentiilluministidelsetecento.

Oosiimpostato il problemapoliticononpos-

sonomeravigliarenèessereoggetodi fallacire-

criminazionileconseguenzeinevitabilmentederi-

vateconinesorabilelogica.Oomepresumereche

sulabasediunainequivocapresunzionelaqua-

lecontrapponeval'interessedellacortediNapoli

aquelladiTorino,odiquelladiToscanaalle

aspirazionisabaude,potesseessereconcordata

unalealecooperazioneintesaapromuoverequel-

l'« indipendenza»,cheindefinitivasiritorceva

controi rispettiviobiettivisingolari?Losforzo

diridurre ilconcettodi«indipendenza»aquel-

lodi guerraall'Austria»eravanoeinconclu-

dente,esepotevailluderegliingenui,nonpote-

va«illuminare))gliimpenitentiaspirantia«re-

gni»e «corone» la loroconversione«libera-

le»eratropporecenteperesserintimamenteas-

similata,ederastataprofessatacomeunespe-

dienteperscrolare il fastidiodipiùseriecom-

plicazionipiuttostocheperfrancoconvincimento

delbenecomune.Com'eracostume,ognunostava

inagguatodelmomentopropiziodiavvantag-

giarsiaspesedelpropriovicino;eanchela ri-

volta«liberale»parveauncertoistantel'oc-

casionefavorevoleperrealizzareunsognoan-

ticoaspesedichiparevaoffrirebottinodifacile

acquisto,l'Austria.

Conquestoanimo,conquestointendimento,

conquestosottintesonontantomisterioso,go-

vernieprincipiitalianiiniziaronolaprimaguer-

radi «indipendenza»congrandeslancioda

partedichinesperavamaggiorfrutto(oalmeno

lopretendeva),conqualchetiepidezzaereniten-

zadapartedichidiffidavadell'esitooerasti-

molatodaminorinteresse,conreciprocainsa-

nabilediffidenzaperescludersireciprocamente

dalapartecipazionedegliutili finali fin dal-

Pinizio.Lapresadiposizionedelgovernosardo

erarisoluta,nelsuppostodidifendereundiritto,

cheiconsocinonpotevano,dalloropuntodivi-

staenellorostrettointeresse,avalare.Laguer

raall'Austria,nel'interessedelregnosardo,con

ilrisultatodiingrandireerafforzarequestoedi

prepararel'avventodiun«granderegno»adan-

noterritorialeepoliticodell'Austriaedeglialtri

Statiitalici,nonpotevatrovarconsenzientique-

sti,anchesequalchegrandepotenzaeuropea

(InghilterrapiùcheFrancia)perpropriautilità

enonperamored'Italiaedegliitalianivolen-

tieri,maconcautela,incoraggiavaunatesi fa-

vorevoleal'indebolimentodell'Austriasulcon-

tinenteenelcuored'Europa.

Larivendicazionedell'iniziativamilitaree•dela

prerogativadelcontroloedellacondottadella

guerracontrol'Austria,proclamatadalresardo

conlasedicenteprospettivadi «liberazione»,

nonpotevaenondovevacheinsinuaresospetti.e

diffidenzeinchierachiamatoapartecipare a

tantaresponsabilitàsenzadirittodiinterloquire

suunpianodiparità.

E'superfluotentaregiustificazionioformula-

regrosseaccuse,pronunciarecondanneoasso-

luzioni,parlaredi tradimenti,diinganni,odi

mistificazioni:seuntortosi vuolrilevareal

lumedipostumeaspettative,questovuolessere

ricercatonellarealtàdiunasituazione,che,così

confermata,nonpotevalogicamenteaveredi-

versosviluppo.Laguerra,natatralacommozio-

nediunmomentoinquieto,eraancoraunaguer-

radinastica,impostaecondottasecondo i cri-

teri, imetodi,leesigenzetecnicheepolitichedi

vecchiatradizione,con i pregi,maanchecon

tuttelemanchevolezzediunamentalitàerededi

unasecolaretradizioneedominatadal'interesse

disovraniedigoverniinterpretidicasteeclassi

privilegiate:enonpotevanonavereesitodiver-

so,trascinandoarovinachiavevaavutol'auda-

ciadi intraprenderla,proprioinobbedienzaa

queicanonimilitari,che,comeinpassato,avevano

governatoegovernavanoora lasuacondotta.

Nonsolol'impreparazionetecnica,nonsolol'in-

sufficienzadeicondottieri,nonsololaloroiner-

zia,nonsololadiscordiatra i governi,furono

causedecisivearovesciareil fatuosuccessodelle

armipiemontesi,giuntequasisenzaostacoloalle

spondedell'Adige,traversolapianalombarda;

tuttoquestofacevapartedelvecchiobagaglio

militarescodinastico.Mancòquel'elementoes-

senziale,cheerastatomutuatocomeargomento

iniziale,madisgraziatamenteerastatoacciuf-

fatocomeunpretestoesubitoabbandonato;an-

zi,pegno,malamentecontaminato.

L'altraguerra,quellacheinunmomentodi

esplosioneaudace,eforsefolle,eranatasulla

piazza,erastatastroncataconpietosainsinua-

zione,colpretestodiunanecessitàmilitare,ma

conlaprecisavolontàdisoffocarlaperridurla

aiproprifini.Sopraquestopunto,conobiettivi

diversi,AustriaeSardegna,cometutti gli altri

Statiitalici,eranoconcordi:di quil'aspraop-

posizionealmovimentorivoluzionario,aquelra-

dicalismo,alquale,purcondannandolo,Metter-

nichavevaaccordatolegittimoriconoscimento;

diqui lavelenosapropagandapromossainseno

alleforze«ribelli»traalbertistierepubblicani,

trafusionistieantifusionisti;diquil'apparente,

epurlogicacontraddizione, tra lapresunzione

diunaguerradi«liberazione»elastrenuaosti-

litàaimovimentipopolari;di qui lamalevola

campagnacontroleforzevolontaristiche,accu-

satedi tanti torti, ditantemalvagità,disprezza-

te,vilipese,reiette;diquil'alternativapocosim-

paticapostaaigoverniprovvisori tral'abban-

donoelacapitolazione.

IlprogrammadiCarloAlbertoerainequivoco:

ingrandimentodelregnoerepressionedellapro-

pagandarepubblicana.Conquestointendimento

eraentratoinLombardia,eaquesticanonisu-

bordinòlacondottadellaguerra,esigendoda

partedeigovernidiMilanoe diVenezia,per

combatterecontrol'Austria,l'approvazionedi

quelamalaugurataleggedella«fusione»,che

fuargomentodiinsanabilidiscordie,dideplore-

volipolemiche,didolorosiecruentiepisodi,che

contrapposerofra lorogliuominimigliori, di

quelaparadossalecrisi insenoalleforzedella

resistenza,proprionelmomento,incuiglieser-

citinemici,atortoirrisietrascurati,tornarono

afortunatariscossa.

Ildisordinepoliticodelleforzedella«libera-

zione»,avvelenatedalsemedelladiscordia,fa-

vorì il risorgeredellafortunamilitareaustriaca

assaipiùdelgeniodiRadetzky,costrettoa ri-

piegaredavantial'impetodisaneeconcordifor-

zepolitiche,

ma

imbaldanzitodi fronteadeser-