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RINASCITA
contro
ogni
oppressioneliberticida:peressina-
zionee,indipendenzamascheravanol'egoistico
interessedinasticodiingrandimentoterritoriale,
sognatoconinsofferentecupidigiaintutti itempi,
enondiversamentedalmodonelqualeeracon-
cepitodaitirannellidelRisorgimentoodaicom-
piacentiilluministidelsetecento.
Oosiimpostato il problemapoliticononpos-
sonomeravigliarenèessereoggetodi fallacire-
criminazionileconseguenzeinevitabilmentederi-
vateconinesorabilelogica.Oomepresumereche
sulabasediunainequivocapresunzionelaqua-
lecontrapponeval'interessedellacortediNapoli
aquelladiTorino,odiquelladiToscanaalle
aspirazionisabaude,potesseessereconcordata
unalealecooperazioneintesaapromuoverequel-
l'« indipendenza»,cheindefinitivasiritorceva
controi rispettiviobiettivisingolari?Losforzo
diridurre ilconcettodi«indipendenza»aquel-
lodi guerraall'Austria»eravanoeinconclu-
dente,esepotevailluderegliingenui,nonpote-
va«illuminare))gliimpenitentiaspirantia«re-
gni»e «corone» la loroconversione«libera-
le»eratropporecenteperesserintimamenteas-
similata,ederastataprofessatacomeunespe-
dienteperscrolare il fastidiodipiùseriecom-
plicazionipiuttostocheperfrancoconvincimento
delbenecomune.Com'eracostume,ognunostava
inagguatodelmomentopropiziodiavvantag-
giarsiaspesedelpropriovicino;eanchela ri-
volta«liberale»parveauncertoistantel'oc-
casionefavorevoleperrealizzareunsognoan-
ticoaspesedichiparevaoffrirebottinodifacile
acquisto,l'Austria.
Conquestoanimo,conquestointendimento,
conquestosottintesonontantomisterioso,go-
vernieprincipiitalianiiniziaronolaprimaguer-
radi «indipendenza»congrandeslancioda
partedichinesperavamaggiorfrutto(oalmeno
lopretendeva),conqualchetiepidezzaereniten-
zadapartedichidiffidavadell'esitooerasti-
molatodaminorinteresse,conreciprocainsa-
nabilediffidenzaperescludersireciprocamente
dalapartecipazionedegliutili finali fin dal-
Pinizio.Lapresadiposizionedelgovernosardo
erarisoluta,nelsuppostodidifendereundiritto,
cheiconsocinonpotevano,dalloropuntodivi-
staenellorostrettointeresse,avalare.Laguer
raall'Austria,nel'interessedelregnosardo,con
ilrisultatodiingrandireerafforzarequestoedi
prepararel'avventodiun«granderegno»adan-
noterritorialeepoliticodell'Austriaedeglialtri
Statiitalici,nonpotevatrovarconsenzientique-
sti,anchesequalchegrandepotenzaeuropea
(InghilterrapiùcheFrancia)perpropriautilità
enonperamored'Italiaedegliitalianivolen-
tieri,maconcautela,incoraggiavaunatesi fa-
vorevoleal'indebolimentodell'Austriasulcon-
tinenteenelcuored'Europa.
Larivendicazionedell'iniziativamilitaree•dela
prerogativadelcontroloedellacondottadella
guerracontrol'Austria,proclamatadalresardo
conlasedicenteprospettivadi «liberazione»,
nonpotevaenondovevacheinsinuaresospetti.e
diffidenzeinchierachiamatoapartecipare a
tantaresponsabilitàsenzadirittodiinterloquire
suunpianodiparità.
E'superfluotentaregiustificazionioformula-
regrosseaccuse,pronunciarecondanneoasso-
luzioni,parlaredi tradimenti,diinganni,odi
mistificazioni:seuntortosi vuolrilevareal
lumedipostumeaspettative,questovuolessere
ricercatonellarealtàdiunasituazione,che,così
confermata,nonpotevalogicamenteaveredi-
versosviluppo.Laguerra,natatralacommozio-
nediunmomentoinquieto,eraancoraunaguer-
radinastica,impostaecondottasecondo i cri-
teri, imetodi,leesigenzetecnicheepolitichedi
vecchiatradizione,con i pregi,maanchecon
tuttelemanchevolezzediunamentalitàerededi
unasecolaretradizioneedominatadal'interesse
disovraniedigoverniinterpretidicasteeclassi
privilegiate:enonpotevanonavereesitodiver-
so,trascinandoarovinachiavevaavutol'auda-
ciadi intraprenderla,proprioinobbedienzaa
queicanonimilitari,che,comeinpassato,avevano
governatoegovernavanoora lasuacondotta.
Nonsolol'impreparazionetecnica,nonsolol'in-
sufficienzadeicondottieri,nonsololaloroiner-
zia,nonsololadiscordiatra i governi,furono
causedecisivearovesciareil fatuosuccessodelle
armipiemontesi,giuntequasisenzaostacoloalle
spondedell'Adige,traversolapianalombarda;
tuttoquestofacevapartedelvecchiobagaglio
militarescodinastico.Mancòquel'elementoes-
senziale,cheerastatomutuatocomeargomento
iniziale,madisgraziatamenteerastatoacciuf-
fatocomeunpretestoesubitoabbandonato;an-
zi,pegno,malamentecontaminato.
L'altraguerra,quellacheinunmomentodi
esplosioneaudace,eforsefolle,eranatasulla
piazza,erastatastroncataconpietosainsinua-
zione,colpretestodiunanecessitàmilitare,ma
conlaprecisavolontàdisoffocarlaperridurla
aiproprifini.Sopraquestopunto,conobiettivi
diversi,AustriaeSardegna,cometutti gli altri
Statiitalici,eranoconcordi:di quil'aspraop-
posizionealmovimentorivoluzionario,aquelra-
dicalismo,alquale,purcondannandolo,Metter-
nichavevaaccordatolegittimoriconoscimento;
diqui lavelenosapropagandapromossainseno
alleforze«ribelli»traalbertistierepubblicani,
trafusionistieantifusionisti;diquil'apparente,
epurlogicacontraddizione, tra lapresunzione
diunaguerradi«liberazione»elastrenuaosti-
litàaimovimentipopolari;di qui lamalevola
campagnacontroleforzevolontaristiche,accu-
satedi tanti torti, ditantemalvagità,disprezza-
te,vilipese,reiette;diquil'alternativapocosim-
paticapostaaigoverniprovvisori tral'abban-
donoelacapitolazione.
IlprogrammadiCarloAlbertoerainequivoco:
ingrandimentodelregnoerepressionedellapro-
pagandarepubblicana.Conquestointendimento
eraentratoinLombardia,eaquesticanonisu-
bordinòlacondottadellaguerra,esigendoda
partedeigovernidiMilanoe diVenezia,per
combatterecontrol'Austria,l'approvazionedi
quelamalaugurataleggedella«fusione»,che
fuargomentodiinsanabilidiscordie,dideplore-
volipolemiche,didolorosiecruentiepisodi,che
contrapposerofra lorogliuominimigliori, di
quelaparadossalecrisi insenoalleforzedella
resistenza,proprionelmomento,incuiglieser-
citinemici,atortoirrisietrascurati,tornarono
afortunatariscossa.
Ildisordinepoliticodelleforzedella«libera-
zione»,avvelenatedalsemedelladiscordia,fa-
vorì il risorgeredellafortunamilitareaustriaca
assaipiùdelgeniodiRadetzky,costrettoa ri-
piegaredavantial'impetodisaneeconcordifor-
zepolitiche,
ma
imbaldanzitodi fronteadeser-