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36

RINASCITA

piùingradodidominarle.« I motidel'autunno

edell'invernohannorimessoinlucelecontraadi-

zionidiclasse,epostoil proletariatoe i conta-

dini in apertacontraddizionecon laborghe-

sia(1)»,dicevaEngelsmettendodeliberatamente

daparte laparola«popolo».Siavverava,sia

pureinmodomenoimmediatoedirettodelpre-

visto,quantoMarxavevagiàaffermatounanno

prima,cioèche« il fruttoprincipaledelmovi-

mentorivoluzionariodel1848nonè ciòche i

popolihannoacquistato,maquellochehanno

perduto; laperditadelleloroillusioni (2)» e

che« lapiùimportanteconquistadellarivolu-

zioneè la rivoluzionestessa»(3), in quanto

chiamaalla lottanuoveforzesociali,eneacce-

lera,l'evoluzione.

IAquesteforzenascentidellasocietàitaliana,

laNeueRh,einisoheZeituAngnonpotèdedicare

ulteriormentelapropriaattenzione,'perlabuona

ragionechementrequellevenivanoevocatealla

vita, incondizionipiùdure in verità e con

possibilitàper ilmomentominoridiquantonon

fossestatopossibileprevedere,essasoccombeva.

Madallacolaborazionecheneglianniimmedia-

tamentesuccessiviMarxedEngelsvennerodando

adaltri giornali,soprattuttoamericani, e dal

loroepistolario,sipossonotrarrenonpochigiu-

dizisuiprimiincertiattidivitadiquesteclassi.

«Larivoluzioneitalianaèstataunbene...

scrivevaEngelspiù tardi,quasicommentando

lafrasediMarxsu:larivoluzionecheè lapiù

importanteconquistadellarivoluzionestessa

inquantohapostoanchelàinmovimentoleclassi

piùescluse,einquantooradifronteallavecchia

emigrazionemazzinianasiformaunpartitopiù

radicale,edilsignorMazzinivieneapocoapoco

soppiantato»(4).Maentrarenelmovimentonon

signiticaivanecessariamenteparteciparvigiàcome

forzaautonomaedirigente:anziMarxedEngels

eranonetamenteconsapevolidei limitidellosvi-

luppodiquesteclassiedelpericolochequesti

limiticostituivanoancora.Chiricordi leparole

diMarxnelleLotte di etasseinFranoiasul

«colpodistato))deicontadinidi«questaclasse

cherappresentalabarbarieinmezzoallacivltà»,

puòbencapireleloropreoccupazionialriguardo.

Questaclassecontadina,sfruttatacontempora-

neamentedaivecchiproprietarifeudali edalla

borghesia,epostainagitazionedallarivoluzione,

sepotevagiàesserchiamataaunafunzionerivo-

luzionaria,potevaperòancora,comegiànel'48,

esserefacilegiuocodellareazione.PerciòMarxed

Engelsseguivanoconestrema-atenzionelapoli-

ticadell'AustriainLombardia,fatta,comeEn-

gelsapprendedaivecchiamicidiLecco,disac-

cheggioadannodeiborghesie diimbonimento

deicontadini (5). «SequestavoltaMazzini, o

chiunquealtro simette acapodell'agitazione

italiana,nontrasformafrancamenteedimmedia-

tamente i contadinidamezzadri in liberipro-

prietariterrieri—scrivevaMarxadEngels—

(lacondizionedeicontadiniitalianièspaventosa,

orahosgobbatoafondoquestamerda), ilgoverno

austriaco,faràricorso amezzigaLiziani (6)»,

faràcioèunpo' didemagogianellecampagne,

(1) Ivi.

(2)«M.E.G.A.», I, 7, p.177(N.R.Z., 24-XII-1848).

I3) aM.E.G.A.», I, 7, p. 55(N.R.Z.,15-VI-1848).

4)MARX-ENGELS,

Briefwechsel,

I, p. 319,23-IX-151.

5)MARX-ENGELS,

Briefwechsel,

I, p. 241,8-V-1851.

6)MARX-ENGELS,

Briefwechsel, I , 7,

p. 13-IX4851.

abolendoconiniziativadall'altoqualchegravame

feudale,peratteggiarsiapaternoprotettoredei

contadiniefarseneunostrumentodidominio.

EdEngelsfacevaeco,maconunapuntadiotti-

mismo:«E'unafortunacheunpaesedoveinvece

diproletari cisonoquasisoltantodeilazzaroni

possiedealmenodeimezzadri»(7) il chevoleva

direchefinoaquandolecondizionidelosviluppo

borghesenonavesseroportatoavanti lacostitu-

zioneinclassedeiproletari,l'unicocetosociale:

chepotesse«esserpostoinmovimento»in Ita-

lia incasodi unarivoluzioneimminenteera

quelodeimezzadri:noneracertoun'avanguar-

dia,masolounamassasocialeomogeneae,quan-

topiùsfruttata,tantopiùsuscettibiledientrare

inmovimento:si trattavadivederechil'avrebbe

saputa«porreinmorvimento»,se laborghesia

italianao l'Imperoasburgico.Quando i moti

mazzinianidelfebbraio1853darannoalgoverno

austriacounnuovopretestodi reazione,Engels

spieràcontrepidazionelepossibilitàdisfruttare

insensoreazionarioilmalcontentodeicontadini,

offertealgovernoaustriacodaquestomotogene-

rosomainconsulto: «Orastiamoavedereche

fannoi contadiniitaliani...SegliAustriacitro-

vanol'occasioneperscatenarecontrolanobiltà

questicontadini,lofannosicuramente(8)».

Perfortunaunaseriaoccasioneperessereat-

trattinelgiuocoreazionarioicontadinidell'Italia

settentrionale,malgradogli errorideidemocra-

tIciborghesielabuonavolontàdell'Austria,non

l'hannopoidata.

Macheilproblemaesistesse,chequesteclassi,

unavoltaposteinmovimento,potessero,inuna

faseancoraimmaturadelllorosviluppo,essere

sfruttateinsensoreazionario, lotestimoniòpiù

tardi ilbrigantaggiocheiBorbonirifugiatialla,

cortepapaleorganizzarono tra i contadinidel

meridionecontro la borghesiaitaliana. E fu

questoungraveproblemadelnostrorisorgi-

mento,cheleclassidirigentinonsepperoenon

sanno.spiegarsi,echesoloilmarxismoèingrado

spiegare: «Bisogneràspiegare—scriveva

Gramsciperchè nel1848 i contadinicroati

combateronocontro i. liberalimilanesie i con-

tadinilombardo-veneticombatteronocontro i

liberaliviennesi(9)».E larispostaaquestoper-

chèvacercataappuntonelsensogiàindicato

daMarx:perchèlaborghesiafu'incapacedi le-

garea,sèlemassedeicontadini, inquantoessa

nonerainteressataallaloroliberazione,ma,sem-

mai,al lorosfruttamento; ese illproletariato

delecittàerainstintivamentelegatoallarivo-

luzionedellaborghesia,allaqualerisalivalasua

origineedi cuidovevapiùtardiraccoglierela

bandiera,caduta, i contadinieranorimastiistin-

tivamentelegatialleclassifeudali, a cuirisali-

vanole lorostessecondizionid'esistenza.,

Comunque,perquantoimpigliateancora in

contraddizioninonrisoltequeste«classiesclu-

se»siavviavanoormaicliaramen.eadivenire

apocoapocoleprotagonistedellastoria. Inuna

corrispondenzaal

NewYorkDailyNews

del

1853Marx,nelparlaredellascissioneoperatasi

tra i mazziniani inesilio,citavaAurelioSaffi,

ilquale,costatandol'inerziadelle«classisupe-

riori»affermava«cheera ilpopolodiMilano, i

(7)

MARX-ENGELS,

Brietwechsel,

I,

p.

319,23-1X-1851.

(8)MARR-ENGELS,

Briefwechsel,

I , p. 541,11-11-1853.

(9) I l materialismostoricoe la filosofiadiB.CROCE,Einaudi,

1948,p.203.