

RINASCITA
'mercatonazionale. Scritto da un uomoc'heconcepiva
—e sia pureconsingolarevigore— la politica
Conte
puromachiavellismo, eavevaanimobastanteper agire
inconformità con simili categorie, i l Primato altro
nonè, insostanza,cheungrandetentativo di «capialo
benevolentiae»; un cercare aiuti e consensi da ogni
parte, al prezzodei piùaudaci funambolismi ideologici,
alprogrammaminimo,cheeraperòanchel'esSenziaie,
delaborghesia italiana.Quelchenon. si èmai notato,
infatti, di cui forse si accorsero, pur se a modo loro,
solo i gesuiti, con il P. Taparelli alla testa, è che
il
Primato, in sostanza, è l'unicograndepamphletgiaco-
binochesiaapparso in Italia. D'ungiacobinismo ita-
liano,bens'intende; ecioègiacobinonel sensofermis-
simodellanecessitàdell'indipendenzae
nell'egclta.dorie
esacerbataa mito del valorenazionale': ed italiano o,
peressereesatti,borghese-italianonell'accettazione,che
divienquasi un gusto, dei compromessi;nella volontà
di toccare il menopossibile dei vecchi istituti, con la
speranzachelecosesi riforminodase;nellapropensione
atuttovendere,eagiuocarconla culturaeconlastoria,
pur di salvaree di garantire il piatto di lenticchiedel
proprioessenziale,anchese ristrettissimo, obiettivo di
classe.
Gtacobinismoclericale, a vederbene, quello di Gio-
berti nel Primato; sorta di cosa che soltanto l a
borghesiaitaliana potevapartorire. E chequesto sia
proprio i l fondo del libro famoso lo dimostra, ci sem-
bra,quellasingolare fiduciapalingeneticachepervade
tutta l'opera, quellaspavaldasicurezza di poter tutto
trasformare e rinnovare e assorbire in sè—persino
il Papato, persino i principi, persino i l popolo! —
proprionell'attomedesimo in cui, timidamente, ci si
vuoitenere in buonacon tutti, da tutti sf vienmen
dicandodifesaecomprensione, e si cerca infine di far
giuocare l'una contro l'altra le varie realtà, i vari
interessi,coh cui si dovrebberoinvece fare i conti, in
Ungiuococomplessodi equilibrii, in un fluidosistema
dicontrappesi, che ci si illude di potergovernareed
egemonizzarea propriopiacimento.
Ocomesarebbestato gradito all'abateGioberti —
«cegrandenfant de gente. come lo definiva il Ca-
vour—poteressereproprio lui amenar la grati 'danza,
versoquell'ideai festa del suo «Ente
upremo
»,che
assumeva, per machiavellismo, le caratteristiche del
Diodei teologi,ma il cui gran.pretesoloformalmente
restava i l Papa e in sostanzadiveniva la borghesia
nellapersona di lui, VincenzoGioberti!Così in questo
significativocompromessoiniziale dellaborghesia ita-
lianaaffiorante a nuovaclassedirigente, in questo
compromesso,teorizzato nel Primato, che prelude
ai più ponderati e vitali compromessi futuri, lo Stato
italiianoviene protetto contro i l popolo e contro le
Potenzedalle grandi ali dellaChiesa, ma la Chiesa
vieneassorbita dallo Stato in un singolareprocesso
dicesarismodemocraticoe riformatore. Edancheque-
sto,siapure in gofftmodi italici, è del giacobinismo.
Checosa è passato allora tra i l Primato e i l
Rinnovamento?
In mezzo
c'è trascorso i l '48; c'è
trascorsacioè l'esperienza tumultuosa che i l popolo
èpiù forte, in Europaed in Italia, di quanto t ,borghest
nonsospettassero, e che è quindi essenziale per la
conservazioneeuropea,
e in primo luogoquindi per li
Papato, i l mantenimentodello statu quo, la difesa,
nei limiti del possibile, dell'assetto del Congresso di
Vienna.Non a caso i l Papato si rifiuta di scendere in
guerra.Curci. Taparelli, Bresciani,possonocominciare
aragione la famosacampagna,che si protrarrà tena-
cissimasino alla caduta di Mussolini, del liberalismo
che,con i suoi errori, spalanca le porte al socialismo
Laborghesiaeuropea si ripiega susestessa: i l giaco-
binismohacompiutodefinitivamente ti suo ciclo.
Il
Rinnovamento è l'opera liberale del « giaco-
bino»Gioberti. La borghesia italiana ha dovuto bru-
scamentemutare di strada.Non parla più di popolo,
maconfidanel re e nellearmate regolari; nonsogna
scardinamentidell'assettoeuropeo,mascende sul ter-
renodella diplomazia e inserisce i l suobrevegzuoco
misuratonei margini del gioco più ampiodellegrandi
potenze;non si propone (sia pur implicitamente per
machiavelismo) riforme dellaChiesa,macerca di an-
nullare il problemaattraversosoluzioni chepretendono
di ignorarlo. All'abate filosofosuccederàben presto
l'agricoltore di Leri.
Il
Rinnovamentopreconizza ed
impostatuttoquesto. Per questo la borghesia libei aie
italianae gli ideologi liberali, acattolicicomecattolici,
hannorespinto i l Primato, così come si discacciano
i sogni impetuosi e ingannevoli dell'adolescenza, e
hannoesaltato i l Rinnovamento, nel quale si sono
riconosciuti e compresi.Ma seandiamo a vedere nel
fondodellecose,conquegli occhimedesimicheaveva
Vergaquando identificava nel generaleNino. Bixio11
fucilatore dei contadini siciliani in rivolta, noi pes-
stamoscorgereagevolmente che i l Rinnovamento
nonè un passoavanti, in definitiva, rispetto al Pri-
mato.
Nel
'48 la borghesiahamisurato le sue forze e
leha riconosciutedeboli, hamisurato il suorespiro e
loha avvertito corto: la suapaura del popolo è au-
mentata;aumentata è quindi la suacoscienzadella
necessitàdell'aiuto dellaChiesaper in frenare le plebi,
edi unaChiesacosìcomeè, lasciata libera nellesue
attuali strutture e non vista, giacobinisticamente, in
unprocesso di impetuose riforme. E naturalmente
tuttoquestoporta ad un accresciutotimore della bor-
ghesiaverso la Chiesa;poichèciò che si rivelaneces-
sarioed utile nell'ambito di un determinatoregime,
versoquestoregimeha dellecanti importanti espesso
decisiveda far valère.
Così la palinodia del Primato, i l
Rinnovamento,
oscilla,senza trovare un punto d'equilibrio, tra la
separazionee il giurisdizionalismo, tra la«liberaChiesa
in liberoStato»e un regalismo fastidioso, timido *o
provocante.Così, del resti, oscilleranno, nella loro
politicapratica, primaCavour e 'poi Crispi e poi Gio-
litti, fino allostessoMussolini, poichè, nella varietà'
deleforme, questatormentosaoscillazione è la legge
cheregola la prassi di fondo della
borghesia
italiana
nellasuapoliticaverso la Chiesa, è l'indice dell'inca-
pacitàstrutturale dellaborghesia a risolvere i l proble-
madei rapporti fraChiesae Stato.
Incapacitàche, per molteplici ragioni peculiari, è
ancorpiùgrave in Italia. E, di fatto, si è giunti ormai,
nelnostropaese,non solo alla liquidazionepacificae
quasisrlenziosa delta tematica del Rinnovamento,
ma
si
è giunti
ormai addirittura
al rovesciamentodel
Primato: non è oggi infatti un laicismogiacobinoche
abbraccia laChiesaper trasformarla, ma è i l clerica-
lestmo,alimentato dagli astratti separatismi del Rin-
novamento,cheoperosamente si èaccinto a riformare
asua immagine e
somigliap.zalo Stato.
Maipaesehaavutoclassedirigentepeggioredique4
stamalnataborghesiaindigena, d.i cui, negli anni in-
torno
al '48,
11machiavellico abate' subalpinoè stato
lalucidissimacattivacoscienza.
f. r.
I.