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RINASCITA
oquest'altro, friulano, in cui di nuovo si prendono a
partitopreti e frati:
Predictdit,predise
fraris!
Predicidit,prediciadórs!
Lispui biebsfaritacinis
Sondai predisedai siors.
(Friuli).
Eppure in questoamoredellasemplicegenteconta-
dina—chenonvogliamod'altrondepulii«) idealizzare—
vi èunadignitàumanachenonsempreè facile ritro-
varenonsolonegli uominienelledonnedellaborghesia
deinostri tempi,maneppure in certi sdilinquimenti ro-
mantici o in certi calcoli sapienti dellaborghesiadel
primoOttocento:
Nu'altrepovereteno'savemo
Cumuòstesiore tantorazonare;
Maparlemo col cuore, cu' parlemo,
Epercuoregnessunnepuòimpatare;
Mael.lenguazodel cuorsempreno' plaxe
Perchèa' puòdare,e a' può tior lapaxe.
Cu'a' dà la paxe, a' sechiameboncuore;
Cu'a' la tiole, a' sechiametarditore.
Mipermi stimo(morepi' celente
Queloche 'sprime tuto quel che a' sente.
(Chloggia)
Nonche i rapporti amorosipotesseroancoradivenire,
fra lemassecontadine,comed'altronde tra gli arti-
giani delle città, rapporti disinteressati, fondati su di
unamutuaintegrazione di due liberepersonalità. Per
tali rapportimancanoancora i presupposti storici eso-
ciali,chesolopiù tardi si realizzeranno, echesemmai
piuttostoaffiorano in alcuni canti di operai cittadini e
dibraccianti « L'omusenza la donna si confunni»—
sicantavaeancorsi.canta in Sicilia:
Vaiua li cimi cimi di li cannt;
Vaiucugghiennu li bianchi e li bruni.
Persi l'amanti mia,dopputant'anni
Cajèu la persi, nun la sacciu'unni.
Quannu la persi avia dicirotranni,
L'occhi, li gigghia e li capiddi brunni.
Amia mi va la testa a tanti banni;
L'omusenza la donna si confunn.i.
.(Sicilia)
Ma
laconfusionechecogliel'uomochehaperduto la
suadannaè per ora in rapporto,ancor piùcheconun
bisognosessualeospirituale insoddisfatto,conla. distru-
zionedi un'economiafamigliare,complementoindispen-
sabiledell'economiacontadina o artigiana individuale.
Proprioper questo,comesopraaccennavamo, un più
libero e superiore rapportoamorosoaffiorasemmai,
piuttosto, in canti di braccianti,comefinquello«Amuri
atnuri,quannosi luntanu»già citato, o nel «Bisogna,
cacamminamu»diAndreaAlbanu;mentrenella
vitamatrimonialedel contadinoèpiùsoventee larghis-
simamentedocumentata,nel canti dell'epoca,unacerta
brutalitàecUrettaeconomicitàdei rapporti trauomoe
Oonna,chepuòapparir cinicasoloa chi nonconoscale
reali condizioni di esistenza di un'economiacontadina
individuale.Cosiaccadesoventeche, in forma più o
menoscherzosa,nel canti enellefilastrocchecontadine,
lamortedellamogliesiapostasullabilancia di contro
aquella•delsomarelloodelmaiale,senzache in tutti i
casi il contacUnoriescaa.deciderequalesiapiùdolorosa.
Equando, in uncantodellecollineTorinesi, si lamen-
tava:
Lagioventùdsnavolta
Guardavopa la roba,
Guardavo labelessa,
Guardavopa la roba
Lagioventud'adesso
L'dnpa 'ncur visi la fia,
Larobavaeviene
L'amurd'fin dir costante
arero d' bravi fffli,
cum' fan al dì
l'onure la vinti,
clabravagiuventú.
l'è tant interessd,
ciamol'eredit&
cumfa la piovae il veni
ritira Mr ttitt i temp.
Collinadi Torino)
il lamentodovevaapparireabbastanzaretorico,perchè
anchela gioventùcontadina di unavoltadoveva, a un
dipresso,averobbeditoallestessestorichee sociali esi-
genzedell'economiacontadinaindividuale,enon_lasciar-
si troppo traviaredagli allettamenti di undisinteressato
rapportoamoroso.
Untale rapportoSi sviluppa invece, nel periododel-
l'innamoramentoe del fidanzamento,sepureentro li-
miti sociali generalmenteben determinati e rilstretti,
conunaprocedurache, se varia da provincia a pro-
vincia,secondolavarietàdellecondizioniambientali,ha,
per i contadini comeper gli artigiani, alcune tappe
quasiobbligate, che ritornano in migliaia dì canti di
tutte le regioni, echeriflettonocertecondizionicomuni
di vita. E' l'incontro aveglia, è l'attesa alla finestra:
Finestrache la notte stai serrata,
Il
giornoapertaper farmi morire;
Finestradi basilicoadornata,
Doverisiede il suopettogentile;
Finestraco' le pietrerminutelle,
Dentrol'amore, e di fuori le stelle.
ovverol'incontro alla fontana:
Ele temmene 'eValmontone
vannòp'acquacogliuconcone
,co' le zinnepennecarele
vi' setemmenecaso' belle
oin chiesa:
Laprimavolta, che ti viddi, o bella,
AsanFrancesco ti viddi rentrare;
Piasti l'acquasanta, e tesegnasti,
Chebella riverenzachetacesti!
(Lazio)
(Anagni)
,(Marche)
tuttetappeobbligatedell'amoreartigiano e contadino,
chenonconoscesalotti,
boudoirs
e
garconnières,
e in un
paeseche fin da alloraaveva più chiesechefontane.
Nonabbiamoqui voluto altrocheaccennaread alcuni
di questi motivi fondamentali,senzamoltiplicare le ci-
tazioni di canti,cheperdonogranpartedel loro fascino
quandononi siano, appunto,modulati sulle antiche e
spessosplendidomelodiedel nostroPopolo.
Nelperiododell'innamoramento e del fidanzamento,
mentreancora i rapporti tra l'uomoe ladonna, purge-
neralmenteavvitati entro il qusdrobendefinito di ne-
cessari rapporti economici e sociali,sonomenodiretta-
mentecondizionati dalle durenecessitàdell'economia
contad'nao artigiana, i l loro più disinteressatocarat-
teresesprimesovente in canti di altapoesia.Sonorari,
nei canti contadini, un po' meno rari, nei canti arti-
giani,accenni d:retti a rapporti sessuali, o a quanto
ad.essipossacomunqueriferirsi. «Chebel paio di co-
lombeleavete nel vostroseno!Sanobianche, fresche
fresche,ea toccarle ci vuol garbo!»Canticomequesto,
purnellasuadelicatezza,sonogiàpiuttosto arditi per
unfolclorecomequellocontadinodell'epocache,sepur
usataloraespressionidiretteesoventebrutali, raramente
lemescolaai pensieri d'amore:
Ceblèl peir di colombutis
Chevò 'o vés tal uestri seri:
E'sonblancis, fres'cis fres'cis
Ea tociaiis 'i 'al inzén.
(Friuli)
Sarebbedifficile spigolare, fra. le diecine di migliaia
di cauti popolari d'amoredell'epoca, i più belli: che
d'altronde,comeabbiamo già avvertito, perdonogran.
partedel loro fascinoquandononsianomodulati sulla
melodiacheconessi fa corpo.Vogliamo limitarci a ri-
cordarne tre soli, chesottovanti riguardi ci sembrano
notevoli nel loro tonosommesso.Ecco uno stornello
marchigiano,che ci conferma in un tono tutto femmi-
nilmentemalizioso emodestoquel chesopraafferma-
vamoquanto al quadrobendefinito, entro i l quale i