Table of Contents Table of Contents
Previous Page  8 / 228 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 8 / 228 Next Page
Page Background

Da quando il pensiero borghese ha posto il problema della libertà nei suoi

termini essenziali (ancorché formalistici) la dialettica della liberazione (l'autoco-

struzione della società razionale) ha oscillato tra i due estremi determinati dal

conflitto di classe: da un lato la visione della società razionale come sfera di li-

bertà del soggetto, dall'altra l'identificazione della società razionale (e quindi del-

la libertà del soggetto) come risultato di un processo di autorealizzazione delle

premesse rivoluzionarie poste dalla rivoluzione borghese. Ma lo sviluppo del capi-

talismo ha portato alla decadenza dei modelli etico-politici che erano alla base del

rapporto antinomico libertà-socialismo nella società protocapitalistica; i tipi ideali

costruiti sulla base delle due diverse teoriche sono scomparsi dalla scena ed oggi

la riflessione teorico-politica si trova a dover prendere le mosse dalla constatazio-

nedel deperimento dei modelli, valori, tipi di prassi, strutture antropologiche ecc.

tipiche di una società oltrepassata dalla dinamica della società tardo-capitalistica.

Si tratta, infatti, dell'emergenza di una sfera di comportamenti sociali (la cui di-

stinzione in privati e pubblici ha sempre meno significato) in contrasto radicale

con le concezioni etiche tramandate dal passato e che si contrappongono sia alla

vecchia etica liberale che alla concezione del mondo espressa dalla storia del mo-

vimento operaio, cioè in pratica da tutti i movimenti marxisti, sia dei paesi di

«socialismo realizzato» che dei paesi capitalistici. Le cause della contrapposizione

al passato sonomolteplici:

a) Anzitutto essi si oppongono a ciò che accomunava l'etica liberale a quella

protosocialista: il comune carattere repressivo basato sulla restrizione delle attivi-

tà individuali e sulla subordinazione del comportamento a schemi preordinati di

tipo sovraindividuale; nel caso della civiltà liberale si trattava di subordinazione

alle esigenze del lavoro, della produttività, della razionalizzazione ecc., tutto ciò

checon sbrigativa definizione è stato chiamato l'influsso dell'etica protestante sul

mondomoderno; nel caso del movimento socialista la realizzazione del socialismo

richiede il sacrificio delle energie indivuali al fine collettivo, un processo di ipo-

statizzazione del movimento (Partito o Stato) a scapito della considerazione del-

l'individuo, nella affermazione che rivoluzione è repressione, o perlomeno rinvio

della soddisfazione dei bisogni.

b)

Nei confronti della cultura liberale e delle sue categorie fondamentali la

novità sta nel fatto che il nuovo complesso di comportamenti, se ha con essa in

comune la esterna relazione al soggetto, ne diverge però radicalmente quanto al

carattere pubblico, non privatistico, del significato di questa espansione dei com-

portamenti quanto alla loro sfera di incidenza. In una società di massa, in cui

ogni problema, anche individuale, ha una sua diretta traduzione in termini di

massa,manca il presupposto fondamentale in base al quale furono, giustamente,

definite formalistiche le categorie della libertà borghese; esse erano formali non

soloperché attenevano alla sfera del singolo e non comportavano incrinature nel-

la sfera politica, ma anche perché la loro realizzazione poneva problemi che rima-

nevano tuttavia confinati nella costituzione privata del singolo e non involgevano

problemi diretti di gestione sociale.

La teoria liberale della libertà, infatti, deve alla propria dimensione privati-

stica la sua accezione prevalentemente negativa; essa è una teoria dei limiti che il

potere deve incontrare nell'invadere la sfera di autonomia del singolo. Le sue

principali preoccupazioni sono di fissare i limiti del potere esecutivo a toccare la

sfera del privato e nel regolamentare i conflitti che sorgono tra gli individui, tra-

scendentalmente liberi, nei loro reciproci rapporti nella società divisa in classi;

suopresupposto logico-storico è il carattere antagonistico della società moderna

nella sua doppia configurazione del rapporto Stato-cittadino e dei cittadini tra di

6