

i seguenti rapporti tra il valore aggiunto per addetto per classi di dimensione (do
la divisione in classi della pubblicazione):
1-10
43
11-100 61
100-
100
Questi dati non sono direttamente confrontabili con quelli di Fuà, perché la
divisione in classi di dimensione è diversa. In particolare noi siamo costretti a fa-
re uguale a 100 la produttività di tutte le aziende oltre i 100 addetti, dentro cui
stanno due classi con produttività molto diversa. Quanto diversa? Possiamo usare
il rapporto che si ricava, sempre per il 1963, dai dati
dell'Annuario statistico ita-
liano
1966; in cui i dati dell'indagine 1963 sulle grandi imprese sono riportati al-
l'universo e in cui c'è la distinzione tra la fascia 100-999 e quella 1000 e oltre
(ma non esiste la fascia 1-10). I l rapporto è di 100 a 135. Andrebbe quindi fatto
uguale a 100 un valore più basso di quello che siamo stati costretti a usare, e il 43
del nostro calcolo si alzerebbe di parecchi punti arrivando al 5107o. Paradossal-
mente si potrebbe dire che in questo modo la produttività della piccola azienda in
Italia si avvicinerebbe molto alla produttività indicata da Fuà per le piccole azien-
detedesche.
Più risolutivo tuttavia ai fini del ragionamento può essere guardare questi
rapporti di produttività per singole classi di produzione, sempre al 1963. Dò la
produttività delle aziende fino a 10 addetti, fatta uguale a 100 quella di tutte le
aziende oltre i 100, per una serie di classi che comprendono 3.200.000 addetti sui
4.500.000 del totale delle manifatturiere.
Alimentari e affini
5
7
seta, cotone, fibre artificiali
7
3
lana
7
9
vestiario e abbigliamento
6
1
metallurgiche
5
3
macchine non elettriche, carpenteria metallica
5
4
macchine e apparecchi elettrici, telecomunicazioni
5
2
officinemeccaniche
5
1
costruzionemezzi di trasporlo
4
2
lavorazione minerali non metalliferi
5
1
chimiche
5
0
gomma elastica
4
4
Una volta che si tenga presente che per seguire lo schema del ragionamento
di Fuà sul rapporto tra classe 1 - 10 e classe 100-999 questo rapporto va aumenta-
to in misura non irrilevante, per le ragioni dette prima, si può notare che le in-
dustrie elencate si dividono in tre gruppi. Un primo gruppo è formato di indu-
strie cosiddette tradizionali (alimentari, tessili, vestiario) e ha un rapporto di pro-
duttività nettamente al di sopra della media. C'è poi un secondo gruppo di in-
dustrie, fatto di settori abbastanza eterogenei a! loro interno dal punto di vista
tecnologico, in cui la produttività della piccola azienda è appena di pochissimo
superiore al 50% di quella medio-grande. Infine la produttività della piccola
azienda dei settori più moderni è nettamente al di sotto del 50%.
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