

l'anno, i profitti si sono ancora accresciuti d o p o essersi praticamente raddoppiati
nel 1973»
(Relazione,
p. 386). Oltre a «verificare la coerenza delle informazioni di-
sponibili sui livelli retributivi», come vuole Fuà (p. 80), bisognerebbe anche verifica-
re la coerenza dei dati disponibili sui margini di profitto, a scanso di continui scon-
certi, e porre una buona volta seriamente il problema dell'attendibilità dei conti na-
zionali per il calcolo di rapporti di questogenere.
A queste considerazioni bisogna anche aggiungere che nel discorso di Fuà c'è
un vero e proprio salto logico, sia per i rapporti a cui si riferisce nel testo, sia per
le considerazioni fatte in appendice — salto che non può essere evitato di scorcio
introducendo in forma dubitativa il problema della valutazione del reddito dei la-
voratori indipendenti e della loro produttività. Nel testo egli calcola il rapporto
tra costo del lavoro e prodotto netto come rapporto tra il reddito medio da lavo-
ro dipendente e il prodotto medio per occupato. In questo modo il numeratore e
il denominatore del rapporto (reddito da lavoro e prodotto) risultano rispettiva-
mente divisi per un numero di occupati diverso, come è ovvio (dipendenti nel pri-
mocaso, dipendenti più indipendenti nel secondo), la cui composizione in termini
di differenze di produttività è profondamente diversa: la produttività degli indi-
pendenti, concentrati nella loro quasi totalità nella piccola industria, è, sia secon-
do le stime Istat, sia secondo l'ipotesi di Fuà, molto più bassa. In altre parole, il
reddito dei lavoratori dipendenti viene confrontato con una produttività che non
è la loro. Perciò Fuà è costretto a parlare, a proposito di ciò che dimostrerebbe il
rapporto da lui calcolato, di «redditi da lavoro» in generale (dipendenti più indi-
pendenti), chiamando in gioco una grandezza che i rapporti della sua tav. 14 non
misurano. La stessa aporia si incontra in appendice (p. 101) a proposito del cal-
colo convenzionale dei redditi da lavoro indipendente. La stima di questi redditi è
necessaria a Fuà per spiegare che l'alto rapporto
w/y
dell'Italia, anzi, la «diffe-
renza enorme tra l'Italia e gli altri paesi» nel rapporto tra salario operaio e reddi-
to disponibile per abitante, può dipendere, oltre che dalla maggiore retribuzione
relativa dell'operaio manifatturiero, anche dalla maggiore quota dei redditi da la-
voro complessivi. Per questo calcolo Fuà accetta, sia pure con qualche riserva, la
convenzionesecondo cui il reddito medio dell'occupato indipendente sarebbe pari
aquella dell'occupato dipendente dello stesso settore. Ne deriva che egli attribui-
sceun reddito medio a un lavoratore che per la sua ipotesi ha una produttività
fortemente inferiore alla media, e che non si vede in che modo potrebbe appro-
priarsi di più di quanto ha prodotto. I l problema non è di fondatezza in astratto
della convenzione, bensì di compatibilità tra queste e le ipotesi della ricerca da un
lato, e le stime implicite nella contabilità nazionale dall'altro.
3.4. Quindi per poter valutare appieno quanto siano probanti i calcoli di
Fuà è necessario cercar di chiarire quali sono le stime implicite nella determina-
zione del valore aggiunto per la contabilità nazionale. I calcoli che seguono ri-
guardano tutti le industrie manifatturiere — il settore per cui il calcolo è determi-
natomassimamente da un rilevazione; per il terziario, esclusa la pubblica ammi-
nistrazione, si tratta soprattutto di stime, e a questo proposito, quando sono stati
pubblicati i conti nazionali per il 1975, i ricercatori del CEEP hanno rilevato che
per gli ultimi anni i dati relativi si situavano esattamente secondo una retta di
regressione, il che farebbe pensare a una stima per estrapolazione, salvo il fatto
che il coefficiente diminuiva inopinatamente nel 1975. 11 valore aggiunto del set-
tore industriale viene attualmente rilevato dall'Istat in tutte le aziende al di sopra
dei 20 addetti; i l valore aggiunto delle aziende al di sotto di questo limite viene
stimato ottenendo il numero degli occupati per differenza tra quello rilevato nelle
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