Table of Contents Table of Contents
Previous Page  170 / 228 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 170 / 228 Next Page
Page Background

tà, raccogliendoconpazienza resoconti di viaggiatori estudi sistematici di fonti (è il

casodi «China Quarterly», ad esempio). Alcune note cheseguonovoglionoessere

niente di piùcheunodei resoconti chenel lorocomplessopossonoaiutare a chiarire

oacompletareunquadro, anchesedasoli nondiconounbel nulla.

t più importantedissociarsi da quellacheèstata inquesti anni la Cina degli ita-

liani oalmenoda talunesuecaratteristiche, sentapretendere affatto di ergersi a pro-

fessori di democrazia per i molti filocinesi checerto per «mostrare i propri nastrini

antistalinisti non [hanno] bisogno di rovesciare la giacca». In particolare, dissociarsi

dalla fiducia provvidenzialisticanel «grande timoniere». Troppe volte sièscrittoche

il presidente Mao ci «ha insegnato»questo o quello quando non ci aveva insegnato

proprio nullama soltantocredevamo di aver letto nei suoi scritti cosechepensava-

mopositiveda prima (il diritto a ribellarsi, lo «spararesul quartier generale», i «cen-

to fiori», cioè un po' di liberalesimo) o checredevamovere da prima («il potere è

sullacannadel fucile») echeci tornavano confermate dalla durezzae dalla realtà di

una rivoluzione compiuta. E per l'occasione nell'entusiasmo abbiamo dimenticato

di chiederci il perché di molte cose (eh sì, forse «vivi saremomangiati chiedendo

perché»: forsenonè il modopeggioredi morire).

È importante in particolare prendere partito sulla democrazia e la libertà (cioè

lo «sparare sul quartier generale», i «cento fiori») e la violenza (la «canna del fuci-

le»).

Abbiamo accettato di valutare positivamente in blocco un sistema politico di

cui nonconosciamo i modi di funzionamento: si èparlato di recente di possibilità di

una frantumazione della Cina e si sa della esistenza di forti lealtà regionali: come

operano imeccanismi di equilibrio, di verifica?

Abbiamosaputochesubitodopo la rivoluzione culturale tutti i luoghi di produ-

zione o tutte le unità amministrative erano retti da comitati costituiti dall'esercito,

dai quadri, dai lavoratori. Era evidentementeunsistemacontrollato dai militari che

certononpotevanoesserenè controllati nè eletti dal basso, datocheeranoper forza

dicose inviati e quindi dall'alto nominati. Era altrettanto evidentemente unsistema

incui quella del «quadro», l'attività politica, era un'attività svoltaprofessionalmen-

te, per la vita, non sottoposta a delega (ovviamente anche i delegati dei lavoratori

eranoquadri, nel sensodi rappresentanti politici eletti, solocheaccantoa loro c'era-

no i quadri di mestiere). Ed eraunsistema in cui apparentemente tre corpi sociali co-

sìdiseguali numericamente, i militari, i funzionari politici e il popolo nel suocom-

plesso, contavanoognuno per un terzo: senza contare che due delle parti avevano

strumenti di coesioneeorgani a stampae strutture di coordinamentoedisciplina di

caratterenazionalee la terzaepiù importante no. Si trattava certo di unsistemapo-

liticomolto articolato in cui il partito e l'esercito si obbligavano a vivere giorno per

giornonei luoghi di lavoro, di insegnamento, di amministrazione. Sesi considerano

questedueorganizzazioni comeparti dello statoocomestrutture parallele dello sta-

to, si trattava certo di unostatosollecitonel controllare enell'ascoltare, forseanche

di uno stato flessibile: nonperò di uno statodemocratico; tantomeno «liberale». E

sesi poteva parlare di dittaturaèdubbiochefossedittatura del proletariato.

Certo, a differenza che nel PCUS, nel PCC rari sembranoesserestati i casi di

soppressione fisica enumerosi i casi di «resurrezione» politica, non minore questa

recentissimadi TengSiaoPing, contro cui peraltro si polemizza, e forseprecedente-

mentequella dellostessoMao chenon ha certo rettopermanentementee autorevol-

mente il partito dallapresadel potere allamorte. Ma nella Cina degli italiani benpo-

copesosi è dato a questeeventuali testimonianze di rispetto del dissenso, piuttosto

sisono lamentati i periodi di eclissi di Mao dal poterecomecrisi per fortuna tempo-

ranee. È statoassuntocomepositivonongiàche il dissensovenisserispettatomache

168