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lizzazioni, che nonpossonopretendere di rappresentare alcuna sintesi generale.

La costellazione scientifica capitalistica tollera quindi perfettamente di essere

studiata da tanti punti di vista; quello che non sopporta troppo è che tutti questi

settori siano correlati e intrecciati. Il puzzle non deve rivelare la figura complessi-

va, perché si teme o che non ci sia o chesia troppo brutta. Le richieste e le spinte

verso l'unità delle scienzeacquistano subito un saporeottocentesco, oppure ven-

gononeutralizzate deviandole e snaturandole in una opportuna casella. Ludovico

Geymonat può quindi tranquillamente parlare di scienza, purché si rivolga ai filo-

sofi e si limiti a registrare i fatti scientifici, senzapretendere di inciderci sopra; se

lo facesse, entrerebbe subito in conflitto con gli scienziati dei vari settori, che egli

sostiene di rappresentare.

Le paratie stagne tra un settore e l'altro diventano allora un modo di evitare

i conflitti e le tensioni ideologiche, sono un elemento di equilibrio del sistema

scientifico e culturale capitalistico. Potrebbe essere interessante andare a vedere

dietro ogni specializzazione quale è stato lo scontro, che l'ha generata e che in

questomodo è stato riassorbito. Così accanto allameccanicaquantistica ci sta la

teoria dellamisura, accanto all'algebra c'è la logica, accanto alla logicaclassica si

trova quella intuizionista e così via. Anche il sistema scientifico, come quello po-

litico-sociale, per conservarsi sempre uguale cerca di mediare le contraddizioni e

ci riesce—come quello sociale — solo a patto di praticare la divisione sociale del

lavoro e la corporativizzazione. Ci si vuole di nuovo liberare dalla storia.

Per noi, invece, l'analisi della costellazione scientifica capitalistica va resa

conflittuale a tutti i livelli cheessa affronta, e deve implicare quindi in primo luo-

go il confronto-scontro tra tali livelli. È l'unico modo di dare alle scienze una di-

namica storica; è l'unico modo di rispondere alla domanda: dove va la costella-

zione scientifica.

Torniamo un momento all'Inghilterra degli anni '30 per chiarirci con un

esempio. I fatti riportati sopra sono tratti quasi tutti da uno studio di Werskey,

chesi occupa di sociologia e politica della scienza. Un punto di vista come un al-

tro, che resta culturalmente interessante come esercitazione di un certo tipo di

analisi, ma che diventa invece conflittuale se lo si vuol porre a confronto con

particolari ideologie scientifiche, se si pretende di dedurne condizionamenti per i

contenuti stessi delle scienze, se si usacomeparadigma di comportamento pratico

esociale.

Qualeuso si può dunque fare dei filoni di analisi della costellazione scienza,

che la corrente culturaborghesepropone?

5. I l filone filosofico-epistemologico

Comedicevamo all'inizio, il dibattito italiano si svolge quasi esclusivamente

all'interno di una problematica filosoficaedepistemologica. Però, a parte i riferi-

menti — pur essenziali — al marxismo, tale dibattito si comprendemeglio alla lu-

cedi quello che si svolge nell'area anglo-sassone.

Ci pare infatti che occorre cogliere due caratteristiche essenziali: in primo

luogo, l'integrazione della scienzanell'organizzazione capitalistica avanzata ha un

ruolo privilegiato nei paesi via via dominanti nelle varie fasi dello sviluppo impe-

rialistico; perciò — per capire il dibattito anche nelle situazioni economicamente

secondarie — conviene fare chiarezza sul modo in cui esso si svolge soprattutto

negli USA e cogliere le tendenze principali, proprio là dove è principale l'inciden-

za della scienza al livello delle strutture economiche. Diciamo anzi fin d'ora che

così si può anche capire perché là e non in Italia è più grosso il pesodel fi-

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