

responsabile del la sedizione partigiana, dall'accusa d i essere stato un agente
fascista, Mario Montagnana, direttore
dell'Unità,
ripete quanto già fatto in Spagna,
appunto, o nel corso dei processi di Mosca: associa i socialisti a borghesi e reaziona-
ri.
1 21 ottobre viene stabilita la tregua salariale, e la CGIL che già si considera
parte integrante dell'apparato dirigente, sottoscrive diversi milioni al prestito della
Ricostruzione emanato dallo Stato. Comincia, da destra, i l processo di revisione
della Resistenza, mentre nelle fabbriche torna, sostenuto dalle Camere del lavoro, il
cottimo, e s'intensifica l'uccisione di militanti comunisti [...].
Danilo Montaldi
( I ) Immediatamente dopo la loro formazione, gruppi di partigiani decretavano la condanna a morte di
Pietro Badoglio, dopo P8 settembre; non prevedendo, nè immaginando, evidentemente, che
sarebbe stato proprio Badoglio ad avviare la liberazione «legittima». E la condanna non potè altro
che venire trasmessa in un canto (cfr.
La badoglieide in
I
dischi del sole,
DS 8).
(2) Cf r. il n. 19, I 7 maggio 1945. Nello stesso numero si illustra come a Torino il PCI e i socialisti pre-
feriscano combinare, nelle Commissioni interne, più con la DC che con i l PdA. E un articolo
siglato F.M. (Franco Momigliano) denuncia l'elettoralismo praticato dal PCI nei ronfronti delle
stesse CI.
(3) Cf r.
Domenica del corriere,
a. 68, n. 18, 24 aprile 1966.
(4) Cf r. Bollettino di partito, pubblicazione mensile della direzione del PCI per tutte le federazioni, a.
I n . 2, settembre 1944. Mentre lo sforzo è teso al congiungimento coni! vertice della DC, accade
alla direzione del PCI di ritrovarsi sulla strada certi volonterosi quanto importuni alleati, rappre-
sentanti del Movimento dei cattolici comunisti, di cui vedrebbe volentieri la presenza nel partito
tradizionale cattolico e non al proprio fianco. Infatti, all'interno della DC essi potrebbero funzio-
nare sia da ponte per l'unità d'azione sia da tampone negli inevitabili e prevedibili momenti di crisi
nei rapporti tra i due partiti o della compagine governativa; come alleati del PCI essi sembrano
costituire, invece, un richiamo per forze eversive, di rottura, antiunitarie. Vale a dire l'opposto di
quanto si va ricercando. Anche in altri momenti della vita politica italiana, il PCI dovrà subire
l'abbraccio di indesiderati alleati: mentre lo sforzo è teso a mantenere il rapporto con il PSI che
volge alla collaborazione governativa, il PCI si deve accontentare dell'alleanza con il PSIUP scis-
sionista, la cui presenza al suo fianco non può migliorare le relazioni con i partiti di governo, i quali
vengono confermati nel pregiudizio di un frontismo più o meno classista come costante tecnica da
parte PCI per la conquista del potere. Ma l'irrigidimento della situazione, nel '72, risolverà anche
questo problema, abolendo l'anacronistico PSIUP soprattutto nei due partiti classici del movi-
mento operaio italiano; e il confronto con la DC potrà anch'esso riprendere nelle linee tradizionali
(cfr.
Rinascita,
a. 30, n. 21, 25 maggio 1973). Comunque, al momento della trasformazione del
Movimento dei cattolici comunisti in Partito della Sinistra cristiana— il quale denunciava come «il
Partito attorno al quale ci si sforza di raggruppare le masse popolari cattoliche appare sempre più
dominato da interessi conservatori», e parlava di centrismo DC— la direzione del PCI replica che
«tale definizione della Democrazia cristiana appare senza dubbio affrettata» e spiega come la
Direzione di quel partito sia «consapevole» del rischio di una svolta a destra che, a sentire il vertice
PCI, le farebbe perdere l'adesione di masse contadine e piccolo borghesi
(Ibidem).
(5) Bollettino di partito, ecc., cit., a. 1, n. 3, ottobre '44, articolo Dirigenti e militanti di tipo nuovo.
(6) Comunicato Alle federazioni comuniste provinciali firmato La segreteria de/PCI, Roma, 9 giugno
1945, in
Bollettino di partito, ecc., cit.,
a. 2, nn. 5-6, maggio-giugno 1945.
(7) Armando Fedeli,
Vigilanza nella letteratura politica, ibidem,
nn. 4-5, pp. 40-41. Prima di conclu-
dere con la parola d'ordine Via dalle biblioteche antifasciste i nomi delle spie, dei traditori, degli
avventurieri e di tutti gli agenti dei nemici del popolo e della rinascita della patria!, si citano, con il
sistema abituale dell'amalgama, i nomi degli autori da eliminare dalle biblioteche private dei com-
pagni: Trockij, Doriot, Bordiga, Ludwig, Rosenberg, Essad Bey, Fulop Miller. In particolare, per
quanto concerne Bordiga non si conoscono, alla data 1944-45, sue opere che non siano state pub-
blicate dalla Libreria del PCdI.
(8) Comunicato alle Federazioni, in Ibidem, nn. 5-6, maggio-giugno 1945.
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(9) Ibidem.
(10) Ibidem, a. I I , n. 7, luglio 1945.
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