

della contingenza, l'agganciamento delle pensioni ai salari) che non erano state con-
seguite nemmeno in periodi di prosperità. È difficile dire se, sempre considerando le
condizioni materiali, la posizione dei lavoratori sia gravemente deteriorata per
quanto riguarda l'occupazione. Sotto questo profilo, lo sviluppo della crisi è stato
assai più lento di quanto non si fosse potuto prevedere. Un anno fa, quando le misure
di restrizione creditizia cominciavano a produrre i loro effetti e le imprese comincia-
vano a lamentare carenze di liquidità, si prevedeva che il dilagare della disoccupa-
zione si sarebbe avuto già con i mesi autunnali. Le cose sono andate diversamente ed
il processo di recessione ha presentato ritmi più blandi del previsto. Per tutto il primo
semestre del 1974, la produzione industriale ha continuato ad espandersi, e solo
nella seconda parte dell'anno i tassi di variazione sono divenuti negativi. Gli effetti
sull'occupazione possono essere iniziati nel primo semestre del 1975, e compari-
ranno nelle statistiche prossimamente. Sotto questo profilo, è possibile che, così
come l'anno 1974 è stato l'anno dell'inflazione, l'anno 1975 risulti l'anno della
disoccupazione. Ma è anche possibile che la disoccupazione palese si presenti in
misura attenuata, e che i fenomeni maggiori di depressione siano assorbiti dal decen-
tramento produttivo, o che la disoccupazione sia confinata al settore del lavoro pre-
cario, senza trasparire esplicitamente nelle statistiche. Ma se l'arretramento delle
condizioni della classe lavoratrice potrà non assumere la forma di deterioramento
delle condizioni materiali, è probabile invece che l'indebolimento politico risulti
maggiore del previsto. La forza politica della classe lavoratrice dipende non tanto
dalle condizioni materiali in cui essa si trova, e quindi dal livello dei salari, o dal
grado di disoccupazione, quanto dal grado di maggiore o minore coesione che essa
riesce a realizzare fra le sue componenti. La manovra del padronato, diretta a creare
più divisione che disoccupazione, coglie la classe lavoratrice nel suo punto più vul-
nerabile. Come già da lungo tempo è stato notato da Paci e da altri, i periodi in cui la
classe lavoratrice realizza una sostanziale unificazione di trattamenti sono anche
periodi di forza contrattuale, e viceversa. Oggi, la situazione va analizzata non solo
nell'ambito della fabbrica, come è stato fatto finora dal numero maggiore degli studi
sul mercato del lavoro, ma nel quadro completo della classe lavoratrice. Lavoratori
di fabbrica e lavoratori fuori della fabbrica si trovano oggi in condizioni sempre più
differenziate. I lavoratori di fabbrica, sia per loro forza organizzativa, sia in virtù di
una strategia padronale particolarmente conciliante, si trovano in posizione di for-
za; e, caso non sorprendente, riescono a compiere passi unificanti sul piano dei trat-
tamenti economici e normativi. Ma fuori della fabbrica, la situazione è frammenta-
ria, e allinea posizioni di privilegio per gli uni a posizioni di miseria materiale per
altri, creando una situazione complessiva di divisione e di debolezza.
Se, da questo punto di vista, la diagnosi 'non è rosea, ciò non significa che ogni
azione vada abbandonata o ridimensionata. Significa piuttosto che è particolar-
mente necessario portare l'attenzione sulla scelta qualitativa delle rivendicazioni. La
divisione in cui si viene a trovare la classe lavoratrice è frutto, come si è detto, di una
strategia consapevole del padronato; da questo punto di vista, la classe lavoratrice si
trova di fronte non soltanto ad una lotta sul terreno economico, ma anche e soprat-
tutto ad un disegno di natura politica. L'atteggiamento della classe lavoratrice non
può ignorare questo dato di fatto e deve quindi fondare la propria linea di azione non
tanto sulla tutela delle proprie esigenze di carattere materiale, ma piuttosto sull'ela-
borazione di un disegno politico. E del resto cosa nota che, senza un preciso disegno
politico, è ben difficile conseguire in modo stabile anche obiettivi di carattere mate-
riale. Se è vero che il disegno politico del padronato è quello di conseguire una pro-
fonda divisione della classe lavoratrice, i l primo obiettivo della classe lavoratrice
— 47