

riforme rigorosamente circoscritte ai lavoratori di fabbrica, che non si estendano
alla classe lavoratrice in generale, cosa che darebbe luogo a pericolose possibilità di
unificazione nella lotta. Le riforme di cui si discute sono quindi le così dette riforme
divisibili, come case per lavoratori, o trasporti urbani; non certamente le riforme
indivisibili, quelle cioè che vanno a favore di tutti i lavoratori, come la scuola o la
sanità. Verso i padroncini si usa la trattativa: in definitiva, quello che regola la
sopravvivenza delle imprese minori è un insieme di prezzi, termini di pagamento,
finanziamenti, trasmissione di tecnologie e assistenza organizzativa, tutti elementi
per i quali è possibile essere generosi o severi a seconda dei momenti, e soprattutto è
possibile tenere il piccolo imprenditore sospeso alla corda, vincolando la sua sorte a
decisioni prese in maniera unilaterale. Nulla impedisce al tempo stesso di impostare i
rapporti con i piccoli imprenditori in termini di solidarietà e di colleganza, e di usare,
al loro cospetto, anche un linguaggio antisindacale, se questo può servire a captarne
la fiducia. Del resto, fino a quando i piccoli imprenditori saranno a loro volta divisi
nelle trattative, sarà difficile che essi possano uscire dalla loro posizione di debolez-
za. Infine, nei confronti dei lavoratori dispersi, la tecnica è quella della emarginazio-
ne; nei loro confronti, l'arma è lo spettro ricorrente della disoccupazione, che, in
caso di crisi, colpisce proprio loro per primi, e li lascia senza alcun sussidio compen-
sativo. Per il resto, basta non fare nulla e lasciarli in balia dei loro padroni diretti.
La strategia dei nuovi padroni è diversa. Essa si basa sempre sul principio della
divisione della classe lavoratrice, ma si rivolge a interlocutori diversi. I nuovi prota-
gonisti della grande industria sviluppano soprattutto l'industria pesante, dalla side-
rurgia all'industria petrolifera, alla chimica e petrolchimica. Per loro, sviluppo della
produzione non vuoi dire sviluppo dell'occupazione, ma investimenti finanziari mas-
sicci. La classe operaia è presente in misura estremamente limitata all'interno del
processo produttivo; bisogna piuttosto trovarle collocazione altrove. Un tempo, la
collocazione ideale era quella storica del settore agricolo, che ospitava tutti i lavora-
tori che lo sviluppo industriale non aveva ancora richiamato in città; negli anni cin-
quanta, apertosi l'esodo dall'agricoltura, fu la volta dell'emigrazione, che assorbi
tutti i lavoratori che, usci t i dall'agricoltura, non trovavano occupazione nel-
l'industria. Oggi, esaurita sia la prima che la seconda soluzione, non resta che collo-
care i lavoratori nelle concentrazioni urbane, trasformarli cioè in commercianti,
impiegati, funzionari, burocrati. Su questo piano, i nuovi padroni hanno fatto una
scoperta fondamentale, ed è che, delineato in questo modo lo sviluppo del paese (in-
dustria pesante, occupazione l imitata nell'industria manifatturiera, occupazione
crescente nei servizi), regioni del Nord e regioni del Sud non si presentano più come
realtà contrapposte, ma al contrario possono essere oggetto di insediamenti e di
sfruttamento esattamente al lo stesso modo. Se si tratta di installare un nuovo
impianto, che sia un'acciaieria o una raffineria, non vi è più ragione di preferire le
regioni del Nord; trattandosi di impianti giganteschi chiusi in sè stessi, e autosuffi-
cienti, anche se installati al Sud non avranno a risentire alcun danno dall'ambiente
circostante, e avranno in più il vantaggio di sussidi finanziari cospicui. Analogamen-
te, se si tratta di sostenere, indirettamente attraverso i flussi di spesa pubblica, una
schiera di burocrati parassiti, è del tutto indifferente che essi siano ubicati nel Nord o
nel Sud; anzi, se si trovano nel Sud, vi sarà il vantaggio aggiuntivo di costituirsi un
ingresso politico nelle regioni meridionali, cosa che i vecchi padroni avevano sempre
trascurato di fare, e che viceversa i nuovi hanno fatto con meticolosa attenzione e
con risultati più che soddisfacenti. Anche i nuovi padroni hanno il loro armamenta-
rio differenziato, strumento principe della divisione. Verso gli alti amministratori e
burocrati, essi usano il sorriso; stipendi lauti. carriere folgoranti, ossequio formale,
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