classe interna ai rispettivi paesi. Quello cileno, sulla base di una forza soprattutto
esterna. Forse gli americani hanno abbastanza soldi per pagare i loro sgherri e conti-
nueranno a mantenere in piedi questo regime che il movimento operaio di tutto il
mondo e i governi di mezzo mondo vogliono morto, ma Saigon dovrebbe avere
insegnato che i fantocci devono avere almeno un minimo di credibilità.
Il fascismoportoghese era invece di quelli che avevano vinto. Era l'ultimo epi-
sodio di una storia di cinquecento anni di abbarbicamento al potere della stessa
classe sociale, l'ultimo tentativo di sopravvivenza di un impero travolto da altri
imperi oltre che dalla rivolta dei suoi soggetti. Quello di Spinola era stato il tentativo
di adeguarsi ai tempi, di cambiare tutto perché tutto restassecome prima. Il suo falli-
mento nel tentativo di disfarsi del movimento di militari che lo aveva portato al
governo, apre unprocesso di cui è certo difficile prevedere gli sbocchi, ma che diffi-
cilmente appare riconducibile in un'ambito di conservazione e di reazione, perché il
rapporto coloniale su cui l'assetto precedente si basava è definitivamente crollato
(l'ipotesi del neoimperialismo lusitano dovrebbe aver perso il treno per sempre
mentre già si combatte tra le forze dell'indipendenza angolane equelle del neoimpe-
rialismo USA), e il nuovo assetto non può fondarsi sull'agricoltura di sussistenza.
Èancora impossibile dire quali possanoessere gli effetti generali per l'Europa
del crearsi nella penisola iberica di unpolo socialista, qualechenesia la forma. Oltre
almutamento dovuto al fatto in sè, questo vuol dire nuove possibilità di contatti per
areenonortodosse della sinistra europea, e il primopassoversonuovi possibili equi-
libri internazionali. È abbastanza evidentecheciascuna delle forze prevalenti in Por-
togallo ha una sua ipotesi (o più ipotesi) di politica estera. I socialisti di Soaressono
per una integrazione con l'Europa in un ambito americano e rappresentano il mas-
simodella stabilità per l'area, in cui verrebbe rafforzata la tendenza già dominante
con l'indebolimento sia di spostamenti a sinistra che di ipotesi golpiste. I comunisti-
del PCPpresumibilmente non forzano la mano suun rovesciamento delle alleanze,
macerto sono per una apertura verso il blocco sovietico, di cui si vedono già i segni
sul terreno degli scambi. Altri gruppi politici minori e correnti dell'MFA sarebbero
perun accostamento alla Repubblica popolare cinese, equestonon si riesce a capire
che ipotesi configuri, data la nota posizione filoatlantica della Cina. C'è poi indub-
biamente un'ipotesi neutralistica, jugoslava, che non viene respinta in interviste da
esponenti di rilievo del MFA. Al momentoè in atto unmisto di tutto questo, uncom-
plesso di contatti che rassomiglia alla prima ipotesi con influenze della seconda.
Forza assai maggiore potrebbe venire ad ipotesi di tipo neutralistico dal preva-
lere di forze di sinistra in Ispagna. La recente iniziativa antifranchista di Juandi Bor-
bonecontro Juan Carlos fa pensarechechi lavora per unpassaggiodi potere indolo-
re, alla morte di Franco avrà molte difficoltà. Le possibilità delle forze che espri-
mono il movimento operaio sono certo ampie, ma non bisogna farsi illusioni. La
Spagna il suo impero l'ha perduto già, ha avuto il suodistorto sviluppo industrialeed
ha una percentuale di capitale straniero nell'industria certo minore di quella por-
toghese. Il suo esercitononè stato sconfittoepresumibilmentepensadi poter conti-
nuare a comandare come per il passato senza rivolgimenti politici.
Lotta Continua e il Portogallo
«Da molto tempo abbiamo respinto la tesi che il socialismo verrà d'un sol col-
po, all'improvviso e che fino a quel momento dobbiamo accettare le compatibilità
del capitalismo, ancheseparecchi economisti pensanochequesto sia un comporta-
mento
scientifico,
che può essere praticato insieme alla volontà
politica
del socia-
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