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rivendicazioni popolari, mentre nei casi in cui queste azioni si ponevano al di fuori

della legalità rivoluzionaria abbiamo cercato di operare convincendo politicamente

coloro che sbagliavano, evitando l'uso della forza». S'intende che quale sia la lega-

lità rivoluzionaria lo dicono i militari. «Se avessimo partecipato alle elezioni

avremmo vinto. I partiti in realtà non sono molto radicati...

Noi non possiamo sem-

plicemente respingere la piccola borghesia che segue questo partito (il PPD, di

destra)». Quello che si propone quindi è una mediazione politica

con tutte le classi,

salvo la grande borghesia, ma attraverso il MFA. «Dopo il 25 aprile la gente voleva

lavorare di meno e guadagnare di più, è naturale; ciò ha provocato un generale

abbassamento della produzione. E necessario lavorare, altrimenti andiamo verso la

catastrofe». E un'opinione del tutto comprensibile; è la stessa di C unhal, ma getta

una luce di strumentalità agli attacchi all'intersindacale. La posizione in politica

estera è riconoscimento della importanza dell'apertura del blocco sovietico e di

auspicio della creazione di un blocco iberico che «diverrebbe un punto di partenza di

grande importanza in Europa». Le controversie gravi con i partiti di cui ora Otelo è il

massimo avversario devono ancora arrivare.

Il documento del COPCON del 13 giugnoèdel tutto coerente con questa visione

di una società di cui si distinguono male le componenti sociali, che deve essere orga-

nizzata in maniera apolitica ma libertaria, cioè con uno spazio per le istanze di base,

all'interno di un quadro dominato dai militari e per loro dal consiglio della rivoluzio-

ne. Lo scopo dei mutamenti istituzionali richiesti dal documento è quello di «venire

fuori dal clima di instabilità politica dovuta alla lotta tra i partiti». Le nuove strut-

ture dovrebbero «rendere possibile l'effettiva partecipazione al potere degli operai».

Il difetto dell'attuale struttura è la sua pluralità. «1) l'esistenza di due centri di pote-

re, consiglio della rivoluzione e governo... 2) l'entrata in funzione di un altro centro

di potere—l'assemblea costituente... 3) la dispersione degli strumenti d'intervento

dello stato». L'alternativa? «1) L'unificazione del potere politico attraverso l'istitu-

zione di un organismo nel quale sia assicurato il potere dei militari e siano rappre-

sentati

(il corsivo è nostro) i partiti politici; 2) questa unificazione del potere politico

passa necessariamente per la creazione di un governo rivoluzionario composto di

civili e militari. Conseguenza inevitabile di questa trasformazione è lo scioglimento

dell'assemblea costituente, a maggioranza PS, superata nella sua logica elettorale

borghese... il potere popolare non è una cosa che nasce in un mbmento; può partire

dalla iniziativa del MFA ecc.». L'articolo di commento, chissà perchè, è intitolato

«Costruire un unico centro di potere rivoluzionario, fondato sulla forza operaia»

quando l'unica cosa su cui il nuovo governo dichiara di volersi fondare è il potere dei

militari e gli operai dopotutto avranno pur votato per la Costituente «borghese» che

si vuole sciogliere, magari per il PCP.

L'intervista a Rosa Coutinho è più sfumata. L'ammiraglio è molto più gatto-

pardesco del comandante del COPCON, che secondo l'intervistatore è «un inge-

nuo». E chiaro in una sola cosa: «Consideriamo il ruolo delle forze armate assoluta-

mente necessario per l'evoluzione politica del paese. Questa è una posizione un po'

differente dal modo classico europeo di concepire il ruolo dell'esercito». «L'MFA è

la locomotiva, i partiti sono i vagoni, insomma». I l documento dell'assemblea dei

marinai ha un tono realmente più «di classe». «Bisogna essere degni della classe di

cui siamo figli» si dice. I problemi sono quelli della società, non quelli dell'esercito.

Ma Rosa C outinho fa notare che «l'unica assemblea istituzionalizzata è quella

dell'MFA».

I commenti di LC ai fatti portoghesi e il gruppo politico di riferimento sono

drasticamente mutati nel corso dell'anno.

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