

«Cellule rosse», i candidati, che per tradizione tengono una lezione di
prova, spessos'ingegnano di farla più a sinistra possibile per accattivarsi
il favore di dette cellule. Accade così che gli studenti applaudano e
scelganoproprio coloro che hannomeno scrupoli.
T. Puoi star sicuro che, se Plebe vivesse in Germania e non avesse
ancora la cattedra, farebbe una lezione di prova così dinamitarda da far
saltare l'aula magna, un po' come quando, gravitando in orbita della-
volpiana, parlava, tra le proteste di Claudio Lesa, di uno Hegel «conser-
vatore, portavoce della reazione, che tutti più o meno conoscono» (39).
Sul settarismo degli attuali gruppi politici studenteschi, prova di impo-
tenza e di isolamento anche quando riesce occasionalmente a controllare
unasituazione, come talvolta in Germania, hai già consentito a stendere
un vel pietoso e non è degno di te risollevarlo. Quanto all'autocritica
che mi proponi, mi rincresce, o Antifrone carissimo, ma mi rifiuto di
farla. Mi rifiuto di difendere la fede nella cultura quando i l titolo di
defensor fidei
se l'è assunto Plebe. Questo titolo glielo lascio tutto. Sei
stato tu a ricordarmi che la virtù non è migliore del vizio, nè gli asceti
migliori dei pulcinella. E vero, sul piano morale ho sempre una colpe-
vole tenerezza per la virtù, come tu hai rilevato. Non credo affatto, come
gli antichi rabbini, che il mondo si regga sul respiro di tredici giusti,
ma appunto perchè va in malora nonostante i giusti, costoro, che si
aggirano goffi e stralunati tra le rovine, magari cercando gli occhiali
rotti della tradizione, mi ispirano simpatia, o almeno compassione, e
la loro buonafede conta per me più della loro cecità. Ma sul piano cultu-
rale, no. Chi, se non loro, ha scritto la montagna di libri informatissimi,
aggiornatissimi, con la bibliografia più ricca e le citazioni tutte a posto,
chePlebe annusa a narici spiegate tirandone fuori quattro castronerie
al servizio dei fascisti? Esisterebbe Plebe senza la marea quotidiana di
libri di strutturalismo, psicanalisi, neopositivismo logico e teoria critica
della società da cui rischiamo di esseresommersi?
A. Ci metti dentro anche i libri marxisti?
T. Sissignore, dato che ne esce uno al giorno. La sproporzione tra
l'enorme produzione culturale rivoluzionaria o pararivoluzionaria e la
realtà delle cose scredita la causa e spinge chi è nauseato dall'inflazione
eha tempo di leggere un libro solo a sceglierneunoche ha il titolo incon-
sueto
Quel che non ha capito Carlo Marx,
facendone il libro più venduto
dell'anno o almeno del quadrimestre. Tu stesso ammetti che la forza
di Plebe sta nella sua capacità di simulare tutte le competenze. Non
getta questo forse un'ombra sulle competenzestesse? No, mio caro, non
mi sento di difendere la cultura. E' una bella donna che, sazia di
vivere accanto al marito, il giudice di pace tanto dabbene, tanto dedito
alla suamissione e tanto impotente, lo abbandona senza rimpianti per
diventare la pupa del gangster. E così come è ridotta, lacera e alco-
lizzata, con la faccia da puttana e la carne vizza e segnata dai maltratta-
menti dell'amante-ruffiano, le sue curve suscitano gli appetiti della mag-
(39) Hegel,
Scritti politici,
cit., p . V I . Evidentemente allora Plebe non faceva troppe
distinzioni t r a conservatori e reazionari, e per lui l'autore della
Filosofia del la
reazione
era ancora Hegel.
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