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cultura rappresentata secondo lui dalla contestazione, dal

Capitale

e dal

libretto delle guardie rosse. La difesa della cultura è l a difesa della

sopravvivenza del gangsterismo culturale da l u i incarnato. E questa

battaglia è veramente «appassionata»: ne va della vita. Avevo torto, lo

ammetto, ad attribuire le visite di Plebe all'attico ove dimora i l Saggio

dei Parioli al rispetto del vizio per la virtù, corrie se simi l i sentimenti

potessero albergare nel suo cuore. Esse sono invece da spiegare come

alibi: così i l gangster frequenta la casa del probo giudice di pace, dal

passato immacolato, di cui egli ha ufficialmente abbracciato la moralità.

A. Ma i l giudice di pace non si rende oggettivamente complice?

T. Lasciamo andare.

A. Vedo che t i resta una certa ingiustificata simpatia per la virtù.

Sta bene: lasciamo andare. In complesso mi hai persuaso. La tua genesi

del fascismo plebiano da un momento di «appassionata» sincerità, dallo

scoccare dell'ora della verità, che l o metteva d i fronte all'alternativa

tra i l suicidio e i l terrorismo, è più plausibile della mia che supponeva

un semplice cambiamento d i rotta della menzogna per ragioni oppor-

tunistiche. Tuttavia non escluderei anche questa componente. Tu attri-

buisci un'importanza troppo decisiva a l movimento studentesco, c iò

che non meraviglia data l a tua giovane età. Come spieghi allora che

adesso, stando ai giornali, le lezioni di Plebe sono seguite da una marea

strabocchevole di studenti pronti a immolarsi per lui? Che fa i l

movi-

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studentesco?

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T. Stendiamo un vel pietoso...

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A. Stendiamo, stendiamo... Forse adesso Plebe segna l 'ora del la

verità per, i l movimento studentesco così come questo l ' ha segnata

per lui quattro anni fa. Del resto non è lecito credere ai giornali senza

beneficio d'inventario. Karl Kraus diceva di non aver mai capito i suoi

compagni di scuola che non stavano attenti, perchè non si sarebbe mai

lasciato sfuggire, per tutto l'oro del mondo, una sola delle meravigliose

fesserie che uscivano dalla bocca del maestro. Io spero che molti degli

studenti palermitani che ascoltano Plebe in religioso silenzio lo facciano

in questo intento. Confesso che anch'io vorrei essere una mosca per

sentire una sua lezione. Dato che la generalità degli uomini dice più

sciocchezze parlando che scrivendo, deve essere un'esperienza insostitui-

bile. Ma torniamo al velo che dobbiamo stendere. Non potresti almeno

i 'fare anche tu un po' di autocritica per quanto riguarda la contestazione

fstudentesca della cultura? Non t i sembra che le posizioni sostenúte a

f suo tempo da Guido Viale nel suo famoso articolo di «Quaderni piacen-

i .tini»

Contro l'Università

abbiano giovato a fare d'ogni erba un fascio,

it confondendo i pulcinella alla Plebe...

01ti2J T. Di Plebe, me l'hai spiegato tu, ce n'è uno solo.

«Mq1A. ... confondendo i l pulcinella Plebe con persone oneste e serissime

-1clite avevano i l solo torto di non capire le vostre ragioni e d i mante-

nere una concezione erronea e antiquata, ma dignitosa, dell'autonomia

-Ldella cultura? Non trovi che questo ha fatto il gioco di Plebe, permettendo

all'asino di ragliare in difesa della sapienza? In altre situazioni i risul-

tati non sono meno disastrosi. I n Germania, dove i n certe università

non s i può chiamare un docente senza i l consenso delle cosiddette