

tavèrna bensì, durante un semestre, «uno dei cinque presidenti» di
esso(27), egli non fu coinvolto in «risse e duelli» (uno solo, dopo tutto)
per qualche «malattia psichica», bensì perchè doveva fronteggiare i
picchiatori reazionari del Korps Borussia, i fascisti del luogo e del-
l'epoca. Ancora quando vent'anni più tardi Lassalle gli chiese se do-
veva accettare una sfida a duello da un farabutto, Marx gli scrisse
«cheevidentemente trovava ridicolo di chiedersi se il duello in sè fosse
ono compatibile con il 'principio' ma che, data la limitatezza della vita
nelle condizioni 'borghesi', l'individualità poteva talvolta farsi valere
solo alla maniera feudale» (28). Invece secondoPlebe, filosofo del disar-
mostoico degli studenti di fronte alle bande del Borussia e del MSI,
Marx duellava per puro spirito di conformismo. Ecco trasformato un
uomoche, vivendo tra mascalzoni reazionari, doveva talvolta accettarne
il gioco contro la facile saggezza kantiana del padre, in un buffone.
T. E i l coraggio in vigliaccheria, malattia psichica e pigrizia etica
econoscitiva. Credo che questa sia la metamorfosi che esso sempre
subiscenelle mani del Nostro. Inversamente ogni capitolazione intellet-
tuale e morale diventerà per il gangster culturale prova di virtù stoiche
e di razionalità reazionaria.
A. Con grande entusiasmo della maggioranza silenziosa. Proprio
così, e in tal senso egli sollecita ogni testo con l'esattezza filologica che
gli è propria. Vedo che ormai hai inteso perfettamente i l metodo, la
logica formale e dialettica, strutturalistica e algoritmica, di Plebe, e non
mi chiederai più di esporti i suoi ragionamenti come se fossero tali.
Ovuoi altri esempi?
T. Fammi grazia!
A. Bene, però per maggior sicurezza vorrei sottoporti a un test per
vedere se hai raggiunto il pienopossesso del metodo. Guarda che devi
essere in grado di dedurre scientificamente qualsiasi cosa da qualsiasi
cosa!
T. Mettimi alla prova. Attendo a piè fermo.
A. «Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due
catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello
sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi,
e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a 'destra, e
un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due
rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione,
esegni il punto in cui il lagocessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi
nome di lagodove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua disten-
dersi e rallentarsi in nuovi golfi e nuovi seni». Dimostrami che l'autore
di queste righe è un precursore della contestazionesecondoPlebe, pres-
sappocoquanto Ditti Cretese.
T. Facilissimo. «La tortuosità dei luoghi è un tipico esempio di
quello che Lacan
(Ecrits,
p. 342) chiama i l 'transfert topographique'.
Abbiamo in realtà a che fare con una descrizione quanto mai puntuale
della malattia psichica che ormai sappiamo essere propria dei nostri
contestatori. Le 'due catene non interrotte di monti' riflettono la chiu-
(27) B. Nikolaevskij-0. Maenchen-Helfen,
op. cit.,
p. 35.
(28)
/vi,
p. 37.
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